[Redditolavoro] UN DELITTO DEL CAPITALISMO UNA RISPOSTA DI CLASSE

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Thu May 31 08:24:17 CEST 2012


 I VERI RESPONSABILI: NON IL TERREMOTO, MA I CAPITALISTI

*(30 Maggio 2012) *

*Nota di Marco Ferrando *


“Una strage di operai”, così titola la stessa stampa borghese, a proposito
del terremoto in Emilia. Quanta ipocrisia! Mai come in questo caso le
ricadute del terremoto sono riconducibili alla leggi del profitto: le
stesse che la stampa borghese magnifica ogni giorno.

*I VERI RESPONSABILI: NON IL TERREMOTO, MA I CAPITALISTI *

Sono morti operai costretti ad andare al lavoro per non perderlo sotto il
ricatto del padrone: magari operai migranti, più deboli e ricattabili di
altri. Sono rimasti seppelliti sotto capannoni di carta pesta, comprati a
centinaia dopo il 2001 per incassare gli incentivi previsti per chi
investiva in “beni strumentali”; edificati con la logica del massimo
ribasso da costruttori cinici, spesso in odore di camorra, in concorrenza
feroce gli uni con gli altri su chi praticava il prezzo più “conveniente”.
E senza che nessuno controllasse nulla: né lo Stato che da decenni, sotto
ogni governo, ha risparmiato sui “controlli” sulla sicurezza ( di ogni
tipo) per trovare i soldi da regalare a grandi industrie e banche; né i
Comuni cui industrie e banche hanno imposto negli anni un taglio massiccio
di trasferimenti pubblici,  magari indebitati coi banchieri loro stessi, e
in ogni caso amministrati da comitati d'affari dei poteri forti del
territorio; né infine dalle imprese che semmai si compravano con qualche
mazzetta un certificato di “agibilità” del capannone presso un funzionario
compiacente o  ditta amica.

*Questi sono gli assassini degli operai. Non il terremoto, ma i
capitalisti. E coloro che li hanno coperti.*

Lo stesso vale per decine di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare
abitazioni lesionate o crollate perchè prive di ogni requisito antisismico.
La gran parte del patrimonio edilizio in Italia è privo di sicurezza
antisismica. O perchè costruito negli anni del boom edilizio, segnati da un
vero e proprio saccheggio delle città, fuori da ogni regola o piano
regolatore, in cui persino formalmente il profitto dei costruttori era
l'unica legge; o perchè i poteri forti locali hanno cercato e ottenuto dai
loro governi di riferimento l'esenzione del proprio territorio dalla mappa
delle zone sismiche in funzione dei propri interessi di mercato ( come è
avvenuto nella Emilia Romagna “progressista” sino al 2003); o perchè le
norme antisismiche, formalmente previste, sono state ignorate dai
costruttori, con la copertura bipartisan di tutti i partiti borghesi ( e le
solite mazzette di contorno).

Anche in questo caso la disperazione di persone che hanno lavorato una vita
per comprarsi casa, accendendo un mutuo, e improvvisamente hanno perso
tutto, non è l'effetto del destino cinico e baro di una natura crudele. E'
il prodotto sociale di un sistema odioso in cui l'unico valore reale è
l'arricchimento del profitto, contro ogni umanità.

Ora Mario Monti, uomo delle banche, ha il coraggio di dichiarare
testualmente: “ Le popolazioni colpite si rendano conto che il terremoto
non è responsabilità dello Stato..”. Vero... Ma lo Stato degli industriali
e delle banche ha invece responsabilità decisive per gli effetti del
terremoto. Perchè protegge, a monte e a valle, i responsabili di un
omicidio sociale. Perchè l'intera organizzazione della società che questo
Stato amministra e su cui si fonda, è funzionale a quell'omicidio. Questa è
la verità che l'uomo delle banche non può che nascondere dietro parole
vergognose.

*PER UN PIANO DI MISURE ANTICAPITALISTE *

Per questa stessa ragione la risposta al crimine compiuto non può limitarsi
al terreno del soccorso e della solidarietà con le popolazioni colpite, che
naturalmente è prioritario e indispensabile. Ma deve necessariamente
rompere con le regole del gioco della società borghese e della dittatura
del profitto.

1)I costi dell'emergenza non possono essere scaricati sulle vittime sociali
del crimine, né localmente, né nazionalmente. Né in Emilia, né in Abruzzo,
né altrove. Via l'aumento di prezzo della benzina! Si rivendichi un
prelievo straordinario dai portafogli rigonfi dei banchieri, che hanno
realizzato nell'ultimo trimestre profitti da capogiro , mentre la
popolazione povera è alla fame. E con quei soldi si provveda all'immediato
sostentamento delle popolazioni colpite, a partire dal pagamento di salari
e stipendi delle persone che hanno perso il lavoro o che hanno il diritto
di non arrischiare la pelle sotto capannoni pericolanti. Paghi chi non ha
mai pagato.

2)Nessuna fiducia nello Stato. Le istituzioni che hanno coperto i
criminali, non hanno alcuna credibilità nello scovarli. Solo una
commissione popolare d'inchiesta basata sul coinvolgimento diretto delle
organizzazioni operaie e popolari e delle popolazioni colpite può fare
l'inventario autentico delle responsabilità specifiche del crimine
compiuto. Costruttori senza scrupoli, funzionari compiacenti, padroni
ricattatori vanno individuati, processati, e puniti. Ogni copertura,
imboscamento o lungaggine, va denunciata e stroncata.

3)La ricostruzione del patrimonio abitativo e pubblico non può essere
affidata a quelle stesse lobbies dei costruttori responsabili del disastro.
Vale per l'Emilia, come per l'Abruzzo, come per ogni zona colpita. La
grande industria edilizia va nazionalizzata, senza indennizzo e sotto il
controllo dei lavoratori. E con essa va nazionalizzata l'industria del
cemento, oggi presidiata dalla criminalità organizzata.

4)Non si possono attendere passivamente altri crimini annunciati. Va
realizzato un grande piano nazionale per la messa in sicurezza dell'intero
patrimonio edilizio. Questa è la “grande opera” di cui c'è bisogno ed
urgenza. Il suo costo è stimato in 100 miliardi: e per questo è
incompatibile col fiscal compact,  con tutti i patti di stabilità ordinati
dalle banche nei loro propri interessi, con le leggi del capitalismo in
crisi. Ma nella scelta tra la vita e il crimine non può esservi dubbio. Le
risorse vengano prese là dove sono: nelle grandi ricchezze possedute dal
10% della popolazione italiana. Quelle che nessuno tocca perchè dettano
legge a tutti i governi.

Peraltro la sola nazionalizzazione delle banche, senza indennizzo per i
grandi azionisti, e con la piena tutela dei piccoli risparmiatori,
garantirebbe assieme all'abolizione del debito pubblico verso i banchieri,
una leva straordinaria di riorganizzazione dell'intera economia, in
funzione delle urgenze sociali. E poter vivere sotto un tetto sicuro è
sicuramente una di queste.

*PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI, CONTRO IL CINISMO DEL PROFITTO *

Queste misure elementari non saranno mai realizzate da un governo degli
industriali e dei banchieri. (E certo neppure.. da Beppe Grillo). Possono
essere solamente imposte da una mobilitazione straordinaria di milioni di
lavoratori e lavoratrici, decisi finamente a dire basta allo sfruttamento e
al cinismo del profitto. Una mobilitazione capace di rovesciare le classi
dirigenti e di portare al posto di comando chi non ha mai comandato: la
classe operaia e la popolazione povera. Il governo dei lavoratori è l'unica
alternativa a classi dirigenti che hanno fatto fallimento: politico,
sociale, morale.


*Marco Ferrando
*

*portavoce nazionale*

*PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI*

*www.pclavoratori.it  -  info a pclavoratori.it
*
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