[Redditolavoro] Il fenomeno Corbyn

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Tue Sep 15 13:01:54 CEST 2015


Il fenomeno Corbyn

​Una nuova stella compare nel firmamento dell'immaginario riformista. Dopo
Tsipras arriva Jeremy Corbyn. I gruppi dirigenti della sinistra riformista
italiana ( e non solo) si aggrappano a un nuovo mito per cercare di
risollevare le proprie fortune. Ma, come sempre, alimentano illusioni senza
futuro.


La vittoria di Corbyn nelle primarie del Labour Party inglese ha un
indubbio significato politico. Registra la disfatta del blairismo e una
chiara pressione a sinistra di larga parte della base del partito. Le
burocrazie sindacali delle Trade Unions, anch'esse colpite dal lungo corso
di Blair, ed oggi sotto l'attacco di Cameron, si sono schierate a fianco di
Corbyn per risollevare il proprio peso politico e sociale all'interno del
laburismo. Ma a sostegno di Corbyn si è mobilitata tanta parte della base
operaia del partito, e soprattutto una nuova leva di giovani, vero nucleo
portante della sua campagna elettorale. Un popolo della sinistra inglese,
da molti anni senza rappresentanza, ha cercato e cerca in Corbyn una
propria voce. La campagna isterica anti-Corbyn di tutti i leader blariani
ha favorito il suo richiamo a sinistra e il suo straordinario successo. La
terribile crisi sociale che ha devastato la Gran Bretagna negli ultimi
decenni ha trovato un proprio parziale riflesso indiretto nella
radicalizzazione a sinistra del corpo attivo del Labour Party.

Disgraziatamente, l'orientamento politico e programmatico di Corbyn non è
in sintonia con la profondità della crisi che lo ha incoronato. Corbyn
rispolvera in buona sostanza il vecchio programma riformista del Labour
Party pre-Blair nel momento storico in cui il compromesso “riformatore” tra
capitale e lavoro non dispone di una base materiale su cui appoggiarsi. Nè
in Gran Bretagna, né altrove. Come l'esperienza greca ha una volta di più
confermato. La stessa costituzione materiale diffusa dei gruppi dirigenti
del Labour Party e della sua rappresentanza parlamentare, selezionati e
plasmati dal blairismo, milita contro l'esperimento “riformista”. Corbyn,
una volta eletto, si appella all'unità del Labour Party. Ma proprio la
ricerca di un compromesso interno coi blairiani, rivela la debolezza del
nuovo corso, già nel suo esordio, sul suo stesso terreno riformista.

La dinamica politica che l' affermazione di Corbyn ha aperto in Gran
Bretagna presenta diverse variabili non prevedibili. Sia nel suo impatto
sullo scenario politico di prospettiva. Sia nei suoi effetti sulle lotte
sociali. Ma resta un dato di fondo: solo una prospettiva apertamente
anticapitalista potrà dare risposta reale alla domanda di svolta di tanti
lavoratori e giovani britannici. Non certo la nostalgia di un riformismo
impossibile, coi coriandoli dell'ennesima illusione.
Partito Comunista dei Lavoratori


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