[Redditolavoro] Fw: il fronte infinito dell'amianto

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Fri Jun 22 19:38:19 CEST 2012






L’amianto sale anche sul traghetto. Inchieste a Crotone, Milano e
Latina
Ezio Bonanni, presidente dell'osservatorio nazionale sulla
presenza della sostanza cancerogena: "Solo nella flotta della Tirrenia
ci sono 11 navi. Ci risulta dalle denunce dei dipendenti e da foto e
video emblematici". Ma è un problema anche di altre compagnie
di Luca
Teolato | 15 giugno 2012
L’amianto anche sul traghetto. Nella flotta
della compagnia di navigazione Tirrenia ce ne sarebbero 11, secondo l’
Osservatorio Nazionale Amianto. “Le imbarcazioni contenenti la fibra
killer sono 11 – precisa il presidente Ezio Bonanni – Questo ci risulta
a seguito delle denunce di numerosi dipendenti della Tirrenia, foto e
video emblematici ed indagini difensive che ho svolto in passato. Due
marittimi sono già deceduti per mesotelioma ed un altro è in condizioni
molto gravi. Diversi sono i dipendenti della Tirrenia malati di
patologie derivanti da amianto”. E la salute non la rischiano soltanto
i marinai della compagnia ma anche i passeggeri visto che i traghetti
stanno ancora funzionando regolarmente.
La magistratura non si è fatta
attendere. La Procura della Repubblica di Crotone ha avviato un’
inchiesta nei confronti di Tirrenia e analogo procedimento pende presso
la Procura di Milano e di Latina e “numerose denunce da parte di altri
dipendenti marittimi sono presenti in molte procure”, dichiara Bonanni.
Si è fatto attendere lo Stato italiano però. Già nel 1996 il deputato
Paolo Russo aveva denunciato la questione con un’interrogazione
parlamentare “risulta che, mentre le Ferrovie dello Stato hanno
effettuato la bonifica dei propri treni, analoghi interventi non sono
stati posti in atto da altri armatori pubblici e privati. Risulta ad
esempio che la società Tirrenia abbia eseguito alcuni interventi molto
circoscritti”. I governi non non hanno mai risposto.
In questi ultimi
16 anni due marittimi della Tirrenia sono deceduti, nel 2007 e nel
2010, altri si sono ammalati negli anni. Come Giovan Giuseppe Cuccaro,
malato di mesotelioma dopo aver lavorato una vita nella Tirrenia, che
ha chiesto al procuratore della Repubblica di Crotone di verificare se
nell’imbarcazione Tirrenia ormeggiata nel porto di Crotone ci sia
presenza di amianto. “Mio fratello, anch’esso marinaio, è morto di
tumore alla fine degli anni Settanta – racconta – io, dopo 20 anni
dalla messa al bando dell’amianto faccio la chemioterapia per
combattere questo male terribile: non è cambiato granché dopo 30 anni”.

La nave in questione è stata anch’essa oggetto di un’altra
interrogazione parlamentare qualche giorno fa “nel porto di Crotone vi
è un carico di amianto che potrebbe rappresentare un rischio per la
pubblica incolumità – si legge nell’interpellanza della senatrice
Dorina Bianchi - si chiede di sapere se siano state predisposte azioni
atte a determinare se la presenza di queste navi, cariche di amianto,
possa costituire un rischio morbigeno lesivo per la pubblica
incolumità, oltre che per i dipendenti”. Anche in questo caso ancora
nessuna risposta.
“Il problema amianto non riguarda soltanto la flotta
Tirrenia. L’Ona segue anche il caso del decesso di un dipendente di
Costa Crociere e nel nostro sito web sono pervenute foto attuali degli
interni di navi della Compagnia “Caronte & Tourist”, in particolare
della nave Helga”, rimarca l’avvocato Bonanni.
L’amianto è stato messo
al bando nel 1992 attraverso specifiche e rigorose normative, ma ad
oggi il problema persiste, in quanto la legge 257/92 non pone un
obbligo di bonifica, una lacuna che l’Ona ha chiesto più volte di
colmare, fermo restando il principio dell’articolo 32 della
Costituzione (che tutela il diritto alla salute). “Questo obbligo di
bonifica è bene che sia espresso per evitare ogni ambiguità. Ci sono
della maglie nella legislazione – spiega il presidente dell’Ona – che
permettono ancora oggi di avere in uso materiali in amianto, esponendo
anche inconsapevolmente lavoratori e cittadini”.




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