[Redditolavoro] ilva taranto, verso la' tempesta perfetta' voluta dal padrone
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Sat Jul 14 16:56:51 CEST 2012
comunicato N°1
Da alcuni giorni l'Ilva è nell'occhio del ciclone, come se fossimo alla
vigilia di una tempesta.
Chi l'ha avviata e dichiarata questa guerra è l'Ilva di Padron Riva, i suoi
strumenti sono stati innanzitutto un gruppo di capi, impiegati e galoppini
che si firmano in maniera truffaldina 'i lavoratori Ilva' che seminando
terrore e allarmismo cercano di coinvolgere tutti i lavoratori in una guerra
e una crociata sbagliata e perdente a tutela principale degli interessi dei
padroni, il cui unico interesse è di fare profitti sfruttando gli operai e
eludendo fin dove è possibile le leggi sulla sicurezza e di tutela
dell'ambiente, che hanno provocato in questi anni morti sul lavoro, morti da
lavoro, tumori e malattie professionali rendendo Taranto, una delle capitali
di queste fabbriche della morte.
Chi doveva fermare la mano di Riva in questi anni, imponendogli tutela
della sicurezza e dell'ambiente, oltre che salari e diritti ? Innanzitutto
gli operai ilva e le loro organizzazioni sindacali con la lotta. Questo non
è avvenuto perchè i sindacati confederali sono alleati e complici
dell'azienda e ne hanno favorito piani, interessi e profitti ,
traendonevantaggi e carriere,e gli operai non sono riusciti a sottrarsi a
questa
situazione diventando prede consapevoli e inconsapevoli di un cinico odioso
ricatto occupazionale. Questo ha aggravato la situazione e l'ha resa
progressivamente peggiore e portandola a un punto assai grave.
Le inchieste e le perizie della magistratura non hanno creato il problema
ma lo hannosolo reso evidente.
Di fronte a questo l'Ilva di padron Riva non vuole pagare pegno delle sue
responsabilità, vuole che lo stato paghi i costi della situazione, che la
gestione della fabbrica nell'interesse della produzione per fare sempre più
profitti, ha creato.
Insomma il padrone dice 'i profitti sono miei e guai a chi me li tocca' anzi
voglio continuarne a fare come prima più di prima, le perdite sono vostre.
Per ottenere questo padron Riva per coprirsi le spalle ha cambiato
il suo gruppo dirigente, per salvaguardarlo e metterlo al riparo dalle
inchieste della magistratura e per mettere al loro posto dei
prestanomi,quali questo ex prefetto ed ex candidato sindaco di Milano del PD
Ferrante,
che sa di siderurgia meno dell'ultimo operaio e che in questi giorni
aTaranto è venuto a fare rappresentanza e turismo: una sorta di 'pupo di
pezza' che interloquisca con Governo, regione ecc. per smorzarne i danni e
ottenerne i vantaggi politici ed economici al sostegno del padrone: In
fabbrica invece l'arma del padrone sono quelli che si firmano 'lavoratori
Ilva' e che hanno oggi piena agibilità in azienda di fare e dire tutto
quello che vogliono; questi signori come piccoli sciacalli cavalcano le
giuste paure e preoccupazioni degli operai, che certamente non vogliono
perdere il posto di lavoro per diventare una sorta di ridicola guardia
pretoriana del padrone.
Di fronte a questo 'disastro provocato e annunciato' ad arte' tutti corrono
governo, regione, istituzioni, sindacati al capezzale di Riva per vedere
come aiutarlo a uscire dalla situazione,mettendo a disposizione dai 100 ai
300 milioni di euro, e facendo una pressione congiunta sulla Magistratura,
che quando non fa niente è
denunciata giustamente come complice del padrone, quando fa qualcosa viene
messa sotto accusa di provocare il disastro sociale, la chiusura della
fabbrica, il licenziamento degli operai..
Gli operai coscienti di questa fabbrica devono innanzitutto sottrarsi a
questo gioco del padrone e dei loro servi , dimostrare coi fatti di saper
ragionare con la loro testa, organizzandosi autonomamente nello slai cobas
per il sindacato di classe Ilva, con dignità e coraggio per tutelare lavoro,
diritti e salari dagli
attacchi di padroni e governo Monti, ma anche tutela della sicurezza e
salute in fabbrica e in città dall'attacco che viene da padron Riva
innanzitutto. La loro arma è l'organizzazione e la lotta in fabbrica e non
la 'marcia a comando come soldatini senza cervelloda film di Charlot'.
Solo questa lotta operaia autonoma può salvare lavoro e ambiente e creare
una grande unità tra operai e città, ogni altra strada porta davvero alla
rovina degli operai, della fabbrica e della città
slai cobas per il sindacato di classe taranto
cobasta at libero.it
via rintone 22 taranto
14 luglio 2012
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