[Redditolavoro] ilva verso la tempesta perfetta voluta dal padrone

cobasta cobasta at libero.it
Sat Jul 14 16:37:28 CEST 2012


Da alcuni giorni l'Ilva è nell'occhio del ciclone, come se fossimo alla 
vigilia di una tempesta.
Chi l'ha avviata e dichiarata questa guerra è l'Ilva di Padron Riva, i suoi 
strumenti sono stati innanzitutto un gruppo di capi, impiegati e galoppini 
che si firmano in maniera truffaldina 'i lavoratori Ilva' che seminando 
terrore e allarmismo cercano di coinvolgere tutti i lavoratori in una guerra 
e una crociata sbagliata e perdente a tutela principale degli interessi dei 
padroni, il cui unico interesse è di fare profitti sfruttando gli operai e 
eludendo fin dove è possibile le leggi sulla sicurezza e di tutela 
dell'ambiente, che hanno provocato in questi anni morti sul lavoro, morti da 
lavoro, tumori e malattie professionali rendendo Taranto, una delle capitali 
di queste fabbriche della morte.
 Chi doveva fermare la mano di Riva in questi anni, imponendogli tutela 
della sicurezza e dell'ambiente, oltre che salari e diritti ? Innanzitutto 
gli operai ilva e le loro organizzazioni sindacali con la lotta. Questo non 
è avvenuto perchè i sindacati confederali sono alleati e complici 
dell'azienda e ne hanno favorito piani, interessi e profitti , traendone 
vantaggi e carriere,e gli operai non sono riusciti a sottrarsi a questa 
situazione diventando prede consapevoli e inconsapevoli di un cinico odioso 
ricatto occupazionale. Questo ha aggravato la situazione e l'ha resa 
progressivamente peggiore e portandola a un punto assai grave. Le inchieste 
e le perizie della magistratura  non hanno creato il problema ma lo hanno 
solo reso evidente: di fronte a questo l'Ilva di padron riva non vuole 
pagare pegno delle sue responsabilità, vuole che lo stato paghi i costi 
della situazione, che la gestione della fabbrica nell'interesse della 
produzione per fare sempre più profitti, ha creato.
Insomma il padrone dice 'i profitti sono miei e guai a chi me li tocca' 
anzi voglio continuarne a fare come prima più di prima, le perdite sono 
vostre: per ottenere questo padron Riva per coprirsi le spalle ha cambiato 
il suo gruppo dirigente, per salvaguardarlo e metterlo al riparo dalle 
inchieste della magistratura e per mettere al loro posto dei prestanomi, 
quali questo ex prefetto ed ex candidato sindaco di Milano del PD Ferrante, 
che sa di siderurgia meno dell'ultimo operaio e che in questi giorni a 
Taranto è venuto a fare rappresentanza e turismo: una sorta di 'pupo di 
pezza' che interloquisca con Governo, regione ecc. per smorzarne i danni e 
otte erne i vantaggi politici ed economici al sostegno del padrone: in 
fabbrica invece l'arma del padrone sono quelli che si firmano 'lavoratori 
Ilva' e che hanno oggi piena agibilità in azienda di fare e dire tutto 
quello che vogliono; questi signori come piccoli sciacalli cavalcano le 
giuste paure e preoccupazioni degli operai, che certamente non vogliono 
perdere il posto  di lavoro per diventare una sorta di ridicola guardia 
pretoriana del padrone. Di fronte a questo 'disastro provocato e annunciato 
ad arte' tutti corrono governo , regione, istituzioni, sindacati al 
capezzale di Riva per vedere come aiutarlo a uscire dalla situazione, 
mettendo a disposizione dai 100 ai 300 milioni di euro, e facendo una 
pressione congiunta sulla Magistratura, che quando non fa niente è 
denunciata giustamente come complice del padrone, quando fa qualcosa viene 
messa sotto accusa di provocare il disastro sociale, la chiusura della 
fabbrica, il licenziamento degli operai..
Gli operai coscienti di questa fabbrica devono innanzitutto sottrarsi a 
questo gioco del padrone e dei loro servi , dimostrare coi fatti di saper 
ragionare con la loro testa, organizzandosi autonomamente  nello slai cobas 
Ilva, con dignità e coraggio per tutelare lavoro, diritti e salari dagli 
attacchi di padroni e governo Monti, ma anche tutela della sicurezza e 
salute in fabbrica e in città dall'attacco che viene da padron Riva 
innanzitutto. La loro arma è l'organizzazione e la lotta in fabbrica e non 
la 'marcia a comando come soldatini senza cervelloda film di Charlot'
Solo questa lotta operaia autonoma  può salvare lavoro e ambiente e creare 
una grande unità tra operai e città, ogni altra strada porta  davvero alla 
rovina degli operai, della fabbrica e della città

slai cobas per il sindacato di classe taranto
cobasta at libero.it
via rintone 22 taranto
14 luglio 2012



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