[Redditolavoro] 'contropiano' scrive sciocchezze sulla manifestazione di taranto

cobasta cobasta at libero.it
Thu Aug 2 18:04:21 CEST 2012


pc 1-2 agosto.. ma perchè contropiano senza sapere nulla deve scrivere 
sciocchezze sull'ilva taranto?
i sindacati di base all'ilva si chiamano slai cobas per il sindacato di 
classe- gli altri non esistono all'ilva
chi ha contestato i sindacati confederali sono un 'comitato di lavoratori e 
cittadini liberi e pensanti' di orientamento ambientalista- in cui i 
sindacati di base presenti all'ilva non ci sono, nè a taranto esiste 
attualmente alcun centro sociale
lo spezzone è arrivato tranquillamente sotto il palco e ha contestato fino a 
farli finire di parlare i sindacalisti confederali confederali - la polizia 
è intervenuta quando i sindacati confederali se ne sono andati e la piazza 
era nelle mani dello spezzone della contestazione
 non c'e nessun sindacato di base  all'ilva che sostiene la chiusura 
immediata dell'ilva e se esistesse sarebbe cacciato a furor di popolo da 
tutti gli operai dell'ilva, perfino dai suopi iscritti se esistessero
non sono mai esistiti due cortei a taranto entrambi erano organizzati dai 
sindacati confederali in uno di essi quello partito dall'arsenale- vi era lo 
spezzone ripetiamo di un ' comitato di lavoratori e cittadini liberi e 
pensanti'
articoli di questo genere sono superficiale e dannosa disinformazione
 slai cobas per il sindacato di classe taranto


contropiano
Taranto. Dure contestazioni al comizio di Cgil Cisl Uil
La manifestazione dei sindacati sulla vicenda Ilva contestata da sindacati 
di base e centri sociali. I segretari di Cgil Cisl Uil lasciano la piazza 
scortati dalla polizia.


La manifestazione convocata questa mattina da Cgil Cisl Uil sulla vicenda 
dell'Ilva è stata conclusa in seguito alla contestazione degli attivisti e 
dei lavoratori dei sindacati di base e dei centri sociali. La polizia e i 
carabinieri in tenuta antisommossa hanno impedito che i contestatori 
raggiungessero il palco in piazza Vittoria. L'interruzione è avvenuta 
durante l'intervento del segretario Fiom Landini. I contestatori, giunti nel 
cuore della piazza a bordo di un furgoncino da cui diffondevano fumogeni 
colorati. I giornalisti riferiscono che I leader sindacali nazionali hanno 
lasciato piazza della Vittoria scortati dalla polizia.

I sindacati di base e molte altre realtà sociali sostengono la necessità 
della chiusura immediata dell'Ilva per interrompere la diffusione di 
sostanze inquinanti e contestano la posizione dei sindacati che continuano a 
esprimere posizioni tese a salvare capra e cavoli. "Non accetteremo per 
nessuna ragione la chiusura dell'Ilva. Molto spesso parlano persone che non 
conoscono quello che dicono" ha detto ad esempio il segretario generale 
della Uil, Luigi Angeletti, intervenendo dal palco. "Abbiamo deciso di 
scioperare e manifestare nella città e di discutere con la città proprio 
perché vogliamo unire il diritto al lavoro col diritto alla salute e allo 
sviluppo del territorio" ha dichiarato invece il segretario nazionale della 
Fiom-Cgil, Maurizio Landini.



Questa mattina due cortei hanno sfilato per le strade di Taranto. Uno quello 
dei sindacati ufficiali, l'altro dei sindacati di base e dei movimenti 
sociali era partito dal piazzale antistante l'Arsenale militare di Taranto. 
In testa campeggia un grande manifesto con la scritta: "Difendere il lavoro 
per tutelare salute, sicurezza e ambiente". Al corteo partecipano molte 
donne dei quartieri popolari da anni in lotta contro l'inquinamento dei 
veleni da parte dell'Ilva



slai cobas per il sindacato di classe

non si può capire realmente quello che è successo a Taranto oggi se non si
legge attentamente il volantino da noi diffuso prima e durante la
manifestazione

lo slai cobas per il sindacato di classe non ha aderito alla manifestazione
odierna perchè le sue modalità non corrispondevano alle necessità della
lotta operaia oggi, ne vi corrispondevano le sue parole d'ordini

'una manifestazione di tutti contro nessuno' avevano detto i dirigenti
sindacali confederali.

Noi invece vogliamo una lotta e una manifestazione chiara e seria contro i
responsabili della attuale situazione, nello stesso tempo non potevamo non
esserci per parlare alle migliaia di operai e cittadini che vi sono
convenuti con striscione cartelli e volantini.

Per questo abbiamo costruito una postazione al piazzale arsenale prima e in
piazza della vittoria lato piazza carmine dopo

molti operai hanno discusso con noi contenuti della parola d'ordine  e
nostre proposte e linee d'azione

per queste ragioni non avevamo in questa occasione intenzione di contestare
i comizi delle direzioni sindacali cgil-cisl-uil

nel corteo è stato presente un folto gruppo di diverse centinaia di giovani,
precari, disoccupati e gruppi di operai Ilva riuniti in un 'comitato di
cittadini e lavoratori liberi e pensanti', di orientamento prevalentamente
ambientalista, dietro uno striscione 'si ai diritti, no ai ricatti' a cui lo
slai cobas per il sindacato di classe non aderisce.

Questo spezzone è giunto fino alla piazza e sotto il palco con forte
contestazione.

a questo gruppo e in particolare agli operai di questo gruppo alcuni dei
quali molto conosciuti dalla massa operaia,  come era abbastanza legittimo e
opportuno occorreva dare la parola

gli organizzatori della manifestazione cgil-cisl-uil  hanno ritenuto di non
farlo

questo ha alimentato la contestazione fino all'interrruzione del comizio dei
sindacalisti - in quel momento stava parlando Landini, ma la contestazione
era rivolta a tutti i dirigenti sindacali senza distinzione - la piazza si è
in parte svuotata e la polizia è intervenuta a volte in forme anche violente
per contenere e poi allontanare lo spezzone, e anche due nostre compagne
sono state malmenate

quindi via via la tensione si è allentata e una parte degli operai è
ritornata in piazza

la linea è l'azione attuale dello slai cobas è sintetizzata esattamente dai
contenuti del volantino e dei comizi alla fabbrica dei giorni precedenti e
lungo questa linea vogliamo proseguire il nostro lavoro

oggi sono molti gli elementi di riflessione. la manifestazione non è stata
grande come si voleva, gli operai ilva non erano tanti come nei giorni dei
blocchi, nè si sono viste masse di cittadini,la critica ai dirigenti
sindacali si era già espressa peraltro nelle assemblee in fabbrica,
sopratutto verso la direzione della UILM questo a nostro giudizio richiede
che venga ripresa la via della rivolta ioperaia a partire dalla fabbrica e
che gli moperai si muovano secondo un orientamento autonomo da padroni,
istituzioni, sindacati confederali, e qmbientalisti che vogliono la chiusura
della fabbrica ma questa autonomia oggi richiede l'organizzazzione in
fabbrica alternativa eper questo lavora lo slai cobas per il sindacato di
classe

slai cobas per il sindacato di classe

cobasta at libero.it

2 agosto 2012

Contro Riva e contro lo stato dei padroni

Ieri e soprattutto oggi alle portinerie D e A dell'Ilva seguitissimi
volantinaggi e comizi dello slai cobas per il sindacato di classe alla
vigilia della manifestazione di giovedì 2 .

Lo slai cobas ha ribadito la sua non adesione alla linea e alle
caratteristiche della manifestazione, ma anche

la sua partecipazione con una postazione al concentramento previsto per
piazzale arsenale.

Noi siamo per la continuità della rivolta operaia e dei blocchi e  non per
manifestazioni tradizionali per ascoltare Camusso, Angeletti e Bonanni.

I contenuti della nostra postazione informativa sono espressi dal testo del
volantino e manifesti diffusi in fabbrica:

Contro Riva e contro lo stato dei padroni Difendiamo con la lotta lavoro e
salute

l'Ilva non deve chiudere ma per morti e inquinamento i padroni - Riva
compreso - devono pagare e fare

gli interventi necessari!

Si lavora per vivere.. non per morire e far morire!

Il posto di lavoro non si tocca.. ma anche sicurezza salute e ambiente non
si toccano!

La lotta degli operai Ilva è esplosa, nella forma di una rivolta di massa.

Non basta ora la sfilata...  la rivolta deve continuare e ORA BISOGNA ANDARE
FINO IN FONDO, con lotta, chiarezza e serietà.

- Il riesame deve rivedere la decisione di 'fermo degli impianti'. La
magistratura non ha distinto adeguatamente: le responsabilità di Riva e
dirigenti che vanno colpite, la continuità produttiva della fabbrica che è
una condizione necessaria anche per un intervento pianificato di bonifica in
corso d'opera, la questione della difesa rigida del posto di lavoro e del
salario di tutti i lavoratori. Riva e gli altri devono restare agli arresti,
Riva deve mettere la sua parte di soldi per gli interventi necessari,
garantendo il lavoro per tutti e per tutto il tempo necessario alla
bonifica.

Noi con gli operai diciamo "l'Ilva non deve chiudere, Riva, e i politici che
hanno gestito quando era Italsider pubblica, devono pagare. Noi abbiamo già
pagato anche con i nostri morti. Loro se ne possono andare, la fabbrica e il
nostro lavoro devono rimanere". "se siamo arrivati a questo punto la colpa è
di Riva e anche dei sindacati confederali che per anni si sono coperti a
vicenda. Se ci fossero stati prima i Cobas, le cose non starebbero così".

Le proposte e l'azione fatta dallo Slai cobas in questi anni (basti pensare
alla richiesta di "Postazione ispettiva" in fabbrica su sicurezza e salute
degli operai, ecc.), avrebbero fermato prima la mano di Riva e la

Magistratura non avrebbe avuto ragione di provvedimenti così gravi.

Nulla è e sarà come prima all'Ilva e a Taranto. La lotta ora deve rimanere
nelle mani degli operai.

Ora non abbiamo che da perdere le nostre catene e un mondo da conquistare.

Lottiamo insieme per il lavoro, la sicurezza e la salute degli operai e
della città, contro Riva ma anche contro lo Stato che prima non fa niente e
ora mette a rischio i posti di lavoro.

Autonomia operaia/organizzazione

Slai COBAS per il sindacato di classe Ilva Taranto

via Rintone, 22 Taranto - cobasta at libero.it - 347-5301704 - 347-1102638

2 agosto 2012



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