[Redditolavoro] taranto - ilva manifestazione e contestazione

cobasta cobasta at libero.it
Thu Aug 2 14:02:24 CEST 2012


non si può capire realmente quello che è successo a Taranto oggi se non si 
legge attentamente il volantino da noi diffuso prima e durante la 
manifestazione

lo slai cobas per il sindacato di classe non ha aderito alla manifestazione 
odierna perchè le sue modalità non corrispondevano alle necessità della 
lotta operaia oggi, ne vi corrispondevano le sue parole d'ordini

'una manifestazione di tutti contro nessuno' avevano detto i dirigenti 
sindacali confederali.

Noi invece vogliamo una lotta e una manifestazione chiara e seria contro i 
responsabili della attuale situazione, nello stesso tempo non potevamo non 
esserci per parlare alle migliaia di operai e cittadini che vi sono 
convenuti con striscione cartelli e volantini.

Per questo abbiamo costruito una postazione al piazzale arsenale prima e in 
piazza della vittoria lato piazza carmine dopo

molti operai hanno discusso con noi contenuti della parola d'ordine  e 
nostre proposte e linee d'azione

per queste ragioni non avevamo in questa occasione intenzione di contestare 
i comizi delle direzioni sindacali cgil-cisl-uil e di conseguenza non lo 
abbiamo fatto

nel corteo è stato presente un folto gruppo di diverse centinaia di giovani, 
precari, disoccupati e gruppi di operai Ilva riuniti in un 'comitato di 
cittadini e lavoratori liberi e pensanti', di orientamento prevalentamente 
ambientalista, dietro uno striscione 'si ai diritti, no ai ricatti' a cui lo 
slai cobas per il sindacato di classe non aderisce.

Questo spezzone è giunto fino alla piazza e sotto il palco con forte 
contestazione.

a questo gruppo e in particolare agli operai di questo gruppo alcuni dei 
quali molto conosciuti dalla massa operaia,  come era abbastanza legittimo e 
opportuno occorreva dare la parola

gli organizzatori della manifestazione cgil-cisl-uil  hanno ritenuto di non 
farlo

questo ha alimentato la contestazione fino all'interrruzione del comizio dei 
sindacalisti - in quel momento stava parlando Landini, ma la contestazione 
era rivolta a tutti i dirigenti sindacali senza distinzione - la piazza si è 
in parte svuotata e la polizia è intervenuta a volte in forme anche violente 
per contenere e poi allontanare lo spezzone, e anche due nostre compagne 
sono state malmenate

quindi via via la tensione si è allentata e una parte degli operai è 
ritornata in piazza

la linea è l'azione attuale dello slai cobas è sintetizzata esattamente dai 
contenuti del volantino e dei comizi alla fabbrica dei giorni precedenti e 
lungo questa linea vogliamo proseguire il nostro lavoro

oggi sono molti gli elementi di riflessione. la manifestazione non è stata 
grande come si voleva, gli operai ilva non erano tanti come nei giorni dei 
blocchi, nè si sono viste masse di cittadini,la critica ai dirigenti 
sindacali si era già espressa peraltro nelle assemblee in fabbrica, 
sopratutto verso la direzione della UILM questo a nostro giudizio richiede 
che venga ripresa la via della rivolta ioperaia a partire dalla fabbrica e 
che gli moperai si muovano secondo un orientamento autonomo da padroni, 
istituzioni, sindacati confederali, e qmbientalisti che vogliono la chiusura 
della fabbrica ma questa autonomia oggi richiede l'organizzazzione in 
fabbrica alternativa eper questo lavora lo slai cobas per il sindacato di 
classe

slai cobas per il sindacato di classe

cobasta at libero.it

2 agosto 2012

Contro Riva e contro lo stato dei padroni

Ieri e soprattutto oggi alle portinerie D e A dell'Ilva seguitissimi 
volantinaggi e comizi dello slai cobas per il sindacato di classe alla 
vigilia della manifestazione di giovedì 2 .

Lo slai cobas ha ribadito la sua non adesione alla linea e alle 
caratteristiche della manifestazione, ma anche

la sua partecipazione con una postazione al concentramento previsto per 
piazzale arsenale.

Noi siamo per la continuità della rivolta operaia e dei blocchi e  non per 
manifestazioni tradizionali per ascoltare Camusso, Angeletti e Bonanni.

I contenuti della nostra postazione informativa sono espressi dal testo del 
volantino e manifesti diffusi in fabbrica:

Contro Riva e contro lo stato dei padroni Difendiamo con la lotta lavoro e 
salute

l'Ilva non deve chiudere ma per morti e inquinamento i padroni - Riva 
compreso - devono pagare e fare

gli interventi necessari!

Si lavora per vivere.. non per morire e far morire!

Il posto di lavoro non si tocca.. ma anche sicurezza salute e ambiente non 
si toccano!

La lotta degli operai Ilva è esplosa, nella forma di una rivolta di massa.

Non basta ora la sfilata...  la rivolta deve continuare e ORA BISOGNA ANDARE 
FINO IN FONDO, con lotta, chiarezza e serietà.

- Il riesame deve rivedere la decisione di 'fermo degli impianti'. La 
magistratura non ha distinto adeguatamente: le responsabilità di Riva e 
dirigenti che vanno colpite, la continuità produttiva della fabbrica che è 
una condizione necessaria anche per un intervento pianificato di bonifica in 
corso d'opera, la questione della difesa rigida del posto di lavoro e del 
salario di tutti i lavoratori. Riva e gli altri devono restare agli arresti, 
Riva deve mettere la sua parte di soldi per gli interventi necessari, 
garantendo il lavoro per tutti e per tutto il tempo necessario alla 
bonifica.

Noi con gli operai diciamo "l'Ilva non deve chiudere, Riva, e i politici che 
hanno gestito quando era Italsider pubblica, devono pagare. Noi abbiamo già 
pagato anche con i nostri morti. Loro se ne possono andare, la fabbrica e il 
nostro lavoro devono rimanere". "se siamo arrivati a questo punto la colpa è 
di Riva e anche dei sindacati confederali che per anni si sono coperti a 
vicenda. Se ci fossero stati prima i Cobas, le cose non starebbero così".

Le proposte e l'azione fatta dallo Slai cobas in questi anni (basti pensare 
alla richiesta di "Postazione ispettiva" in fabbrica su sicurezza e salute 
degli operai, ecc.), avrebbero fermato prima la mano di Riva e la

Magistratura non avrebbe avuto ragione di provvedimenti così gravi.

Nulla è e sarà come prima all'Ilva e a Taranto. La lotta ora deve rimanere 
nelle mani degli operai.

Ora non abbiamo che da perdere le nostre catene e un mondo da conquistare.

Lottiamo insieme per il lavoro, la sicurezza e la salute degli operai e 
della città, contro Riva ma anche contro lo Stato che prima non fa niente e 
ora mette a rischio i posti di lavoro.

Autonomia operaia/organizzazione

Slai COBAS per il sindacato di classe Ilva Taranto

via Rintone, 22 Taranto - cobasta at libero.it - 347-5301704 - 347-1102638

2 agosto 2012 



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