[Redditolavoro] FINCANTIERI: UNIFICARE LA LOTTA

Partito Comunista dei Lavoratori pclavoratoribologna at gmail.com
Fri May 27 16:37:10 CEST 2011


 UNIFICARE LA LOTTA
OCCUPARE GLI STABILIMENTI FINCANTIERI

(25 Maggio 2011)

*testo volantino *


La Fincantieri, dopo mesi di annunci e smentite sul futuro degli
stabilimenti, ha annunciato il suo piano aziendale. Il tutto dopo aver messo
migliaia di lavoratori diretti in cassa integrazione ed estromesso migliaia
di lavoratori delle ditte di appalto dagli stabilimenti, spesso senza il
riconoscimento degli ammortizzatori sociali. L'amministratore delegato
Giuseppe Bono ha avuto l'ardire di definire “piano anticrisi” quella che è
con tutta evidenza una dichiarazione di guerra sociale contro i lavoratori
di Fincantieri.

Il piano aziendale prevede la chiusura degli stabilimenti di Castellammare
di Stabia, di Sestri Ponente e di Riva Trigoso, tre su otto stabilimenti
presenti nel Paese; il licenziamento di 2.551 su 8500 lavoratori diretti. Di
questi oltre un migliaio di esuberi (1125) verranno spalmati nei rimanenti
stabilimenti del gruppo (Palermo, Muggiano, Marghera, Ancona, Monfalcone).
E' evidente che se questo piano verrà attuato, migliaia saranno i lavoratori
delle ditte di appalto in tutto il paese che perderanno il posto di lavoro.

Il piano aziendale, oltre alle chiusure degli stabilimenti e al
licenziamento dei lavoratori, prevede un drastico ridimensionamento dei
diritti ed aumento dello sfruttamento dei lavoratori. Questo attraverso una
riorganizzazione del lavoro in linea con quanto applicato da Marcchionne nel
gruppo Fiat.

Questo piano aziendale va respinto integralmente, non c'è nulla da trattare.
Non può esservi negoziato su un piano di annientamento di questa portata.
Non si può scaricare sui lavoratori la crisi capitalistica di
sovrapproduzione che investe il settore, ne i lavoratori della cantieristica
italiana possono accettare la loro messa in concorrenza con i lavoratori
della cantieristica di altri paesi del mondo (Stati Uniti d'America,
Germania, Francia, Polonia, Corea del Sud).

I lavoratori dello stabilimento di Ancona già il 22 aprile hanno occupato,
in segno di protesta, i binari della stazione ferroviaria per rivendicare la
certezza del posto di lavoro. Dopo l'annuncio del piano aziendale i
lavoratori di Genova e di Castellammare hanno dato una prima risposta. Ora
si tratta di svilupparla ed estenderla, il piano aziendale può essere
respinto solo unificando la forza di mobilitazione dei lavoratori di tutti
gli stabilimenti.

I lavoratori giustamente stanno rivolgendo la loro rabbia e indignazione
contro la direzione aziendale e contro il governo, a Genova il corteo
operaio si è rivolto verso la Prefettura, a Castellammare è stato occupato
il Municipio.

Proprio a partire da questa consapevolezza operaia, riteniamo necessario
superare l'attuale frammentazione delle vertenze azienda per azienda,
fabbrica per fabbrica. Per questo chiediamo alla Fiom di creare un vero
coordinamento dei lavoratori della Fincantieri, di unificare ed estendere la
mobilitazione, con l'occupazione immediata di tutti gli stabilimenti
minacciati.

In ogni caso il Partito Comunista dei Lavoratori interverrà con questa
proposta di lotta radicale tra i lavoratori. Solo la forza operaia può
strappare risultati.
Nessun stabilimento deve essere chiuso, nessun lavoratore deve essere
licenziato. Il lavoro deve essere ridistribuito tra tutti i lavoratori,
anche attraverso la riduzione, a parità di salario, dell'orario di lavoro.

*Partito Comunista dei Lavoratori
*

*http://www.pclavoratori.it  -  info a pclavoratori.it
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