[Redditolavoro] RIVOLTA DEL CARA DI BARI: DIVIDERE PER MEGLIO REPRIMERE
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Sat Aug 6 07:43:25 CEST 2011
RIVOLTA DEL CARA BARI: DIVIDERE PER MEGLIO REPRIMERE
Mentre in termini burocratici dal vice questore Bellomo vengono comunicati
agli immigranti del Cara di Bari i punti delle micro decisioni prese dal
vertice di mercoledì, in un clima che a piccole concessioni (la carotina) si
uniscono maxi minacce (il bastone) ove gli immigrati osassero riprendere la
loro ribellione, le Istituzioni nazionali e locali sono impegnate nella
repressione e rappresaglia.
Sono cominciati gli interrogatori, ma la novità è la divisione degli immigrati
tra il carcere di Trani, dove sono rinchiusi 15 e quello di Bari, 13. Questa
divisione rispecchia più o meno esattamente la nuova manovra repressiva che gli
immigrati devono fronteggiare, quella della divisione tra presunti
organizzatori e altri immigrati che sarebbero stati costretti con la forza a
partecipare alla rivolta. Gli ?organizzatori? sarebbero quelli del Mali, Costa
d'Avorio e Ghana, i ?costretti?, indiani, pachistani, del Bangladesh.
Si tratta di una linea da respingere risolutamente, anche legalmente, e che
trova una sponda anche nella illusione presente sia in qualche legale sia in
alcuni antirazzisti che così si ridurrebbero i danni, quando in realtà essa
aggraverebbe solo la posizione di alcuni, fermo restando la repressione degli
altri arrestati e una nuova ondata di denunce e arresti prevedibili.
L'obiettivo su cui lavora la Magistratura è sempre quello: l'esistenza di un
piano di rivolta programmato scientificamente per un processo di rappresaglia
esemplare, a cui seguirebbe l'espulsione di centinaia di immigrati.
Gli immigrati hanno già spiegato con la pratica della loro rivolta, con
testimonianze rese ai giornali di come la rivolta sia stata voluta da tutti, di
come la resistenza, la divisione dei compiti in essa, sia nata sul campo a
fronte dei lacrimogeni e dell'aggressione poliziesca.
La realtà comunque è che si vuole nascondere la prima verità: sono gli
immigrati parte lesa, lo Stato, le istituzioni operanti in questo campo, i
colpevoli di inosservanza del diritto all'asilo, al rapido esame delle loro
domande (35 giorni), a fronte di masse di immigrati che hanno rischiato la vita
per arrivare sulle nostre coste.
Come si fa a non vedere il nesso che esiste tra la risposta alla rivolta del
Cara e la tragedia dei barconi che produce così tante vittime di una guerra che
si combatte in Libia coi bombardamenti e che la Nato continua nel Mar
Mediterraneo con la mancata assistenza ad uccidere?
Ora basta! Gli immigrati arrestati devono essere liberati!
Questo processo non sa da fare e se si terrà deve essere un processo ai veri
responsabili della rivolta, lo Stato, il governo, il Ministero degli Interni,
le presunte organizzazioni dedite alla difesa degli immigrati.
NARDO': AL SESTO GIORNO DI SCIOPERO
Intanto la lotta degli immigrati braccianti dei campi di pomodoro di Nardò
arrivati al sesto giorno di sciopero invade Lecce. Centinaia di braccianti
sfilano in corteo per raggiungere la Prefettura. La lotta non si ferma, non
riescono a piegarla le condizioni di vita: come dicono i lavoratori immigrati: ?
non abbiamo un euro per mangiare?, tende e brandine sono totalmente
insufficienti e un centinaio è costretto a dormire all'aperto.
La manifestazione a Lecce ha prodotto la convocazione di un Tavolo per lunedì.
Ma non si vede ancora una consapevolezza di Istituzioni e padroni di venire
incontro effettivamente alle richieste di salario contrattuale e di condizioni
di lavoro decenti.
Ma al di là dei risultati, questa lotta ha già vinto la prima battaglia. Come
giustamente scrive Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno: gli ultimi
stanno dando una lezione di diritto del lavoro a tutto il mondo bracciantile
con la pelle bianca che ha perso l'abitudine e la capacità di scioperare. Alla
Masseria Boncuri lavoratori che mangiano polvere e cous cous hanno avuto il
coraggio di incrociare le braccia per rivendicare il diritto ad un giusto
salario?.
Dentro la Masseria un ruolo utile svolgono le associazioni di volontariato,
Finis Terrae e Brigata di solidarietà attiva che hanno aperto una cassa di
resistenza per appoggiare la lotta.
Gli immigrati uniscono a una capacità di lotta, anche di promuovere delle
avanguardie, una sana diffidenza verso la stampa, ecc. La domanda che ci
poniamo noi è dove era ed è l'Ispettorato del Lavoro, perchè finora nessun
intervento a fronte di palesi violazioni di norme sul lavoro, sulla sicurezza,
perchè finora nessuna voce si è levata a denunciare questo moderno schiavismo?
Anche qui il problema è uno, i braccianti hanno ragione e devono vincere,
padroni e caporali devono fare un passo indietro.
SELEZIONE NAZISTA
Ormai sta diventando una morte quasi quotidiana che grida contro i veri
responsabili, gli Stati, i governi imperialisti, le forze della Nato addestrati
slo ad uccidere. Ormai si sta passando da una tragedia al mese di decine o
centinaia di morti affogati nella traversata dalla Libia verso Lampedusa
(aprile 250 morti, maggio centinaia, giugno 270), ad una a settimana: 1° agosto
25 morti nella stiva di un barcone a ieri, più di 100 morti per fame, sete, per
annegamento.
Ma non si tratta di ?tragedie?, ma ormai sempre più di assassini, massacri
programmati! Non solo per le responsabilità generali degli Stati, della guerra
imperialista, per le condizioni di vita dei popoli, per la linea e la pratica
razzista imperialista dei respingimenti degli immigrati, ma per le
responsabilità concrete e specifiche.
Per i più dei 100 morti di ieri: ?... a 27 miglia dal barcone in avaria c'era
una nave della Nato che sarebbe stata sollecitata dalle autorità italiane ad
intervenire in soccorso dei migranti. L'Alleanza però avrebbe risposto picche e
la carretta con centinaia di uomini,donne e bambini senza acqua e senza cibo da
giorni avrebbe continuato il suo viaggio disperato...?.
Quindi, non siamo più di fronte ad una linea di non assistenza connaturata
alla natura di Stati, dei governi delle forze d'intervento militari
internazionali, siamo molto oltre! Siamo ad una selezione di fatto, voluta e
perseguita, che ricorda la politica dei nazisti di eliminazione! Eliminare,
attraverso la morte è la soluzione più rapida per risolvere il problema
dell'immigrazione!
La Nato ieri poteva salvare, ma ha detto No! E come i nazisti quando mandavano
nei forni crematoi, le forze della Nato non hanno guardato in faccia nessuno:
la maggior parte dei morti di ieri sono donne e bambini che gridavano, alzavano
le braccia disperati per essere salavati.
Nessuno può dire di non sapere, ogni giorno quel tratto di mediterraneo è
attraversato dalle navi della Nato, degli Stati che vi si affacciano, così come
ogni giorno salpano imbarcazioni di fortuna per sfuggire dalla guerra e dalla
miseria.
Queste morti gridano vendetta! Gridano giustizia!
Deve levarsi forte la nostra indignazione!
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