[Redditolavoro] La sicurezza sul lavoro non può essere a discrezione del padrone.

S.I. Cobas Cremona slaicobascremona at gmail.com
Sun Nov 7 00:09:55 CET 2010


 La sicurezza sul lavoro non può essere a discrezione del padrone.

*GLI OPERAI NON SONO CARNE DA MACELLO.*

Ogni giorno si muore sul lavoro e di lavoro, e continua inarrestabile la
mattanza operaia. Ieri 4 novembre e stata una giornata di fuoco. Due
lavoratori sono morti sul lavoro, un operaio schiacciato da una gru e un
contadino sotto il trattore. Sempre ieri 7 operai (5 italiani e due
immigrati), dipendenti di una cooperativa che stavano lavorando in
un'azienda alle porte di Milano, la Eureco di Paderno Dugnano (MI),
specializzata nel trattamento e stoccaggio di rifiuti sono stati investiti
dalle fiamme condizioni particolarmente gravi. Secondo la direttiva Seveso
esistono in Lombardia 1.111 impianti a rischio rilevante con sostanze
pericolose e molti di questi sono in prossimità di abitazioni e strade
particolarmente trafficate. Negli ultimi due anni per effetto della crisi
sono stati espulsi dalla produzione circa 2 milioni di lavoratori e
nonostante il calo dei lavoratori occupati il numero dei morti sul lavoro
(senza contare quelli dovuti a malattie professionali) resta sempre da
bollettino di guerra;

1120 nel 2008, 1050 nel 2009. Molte imprese, incoraggiate anche dalle
dichiarazioni di alcuni ministri, continuano a considerare la sicurezza, un
costo improduttivo da ridurre al minimo, non compatibile con la ricerca del
massimo profitto da realizzare adesso e subito. Sotto il ricatto del posto
di lavoro e pressati dalla necessità di portare a casa un misero salario che
permetta alla famiglia di sopravvivere, molti lavoratori italiani, stranieri
o in nero, lasciati soli, subiscono i ricatti dei datori di lavoro e sono
costretti a lavorare a condizioni fino a poco fa considerati inaccettabili.
Non sempre vengono valutati dalle imprese i pericoli reali a cui sono
soggetti i lavoratori. Alcuni datori di lavoro, incoraggiati dalle
dichiarazioni di alcuni alcuni ministri che considerano la sicurezza del
lavoro un “lusso” e un fardello per le imprese non effettuano neanche la
valutazione dei rischi derivanti dalle sostanze cancerogene amianto, cromo,
metalli pesanti, ecc Ormai i corsi sulla sicurezza anche quando si fanno non
sono di nessuna utilità pratica. La scissione fra teoria e pratica è
evidente dai risultati. Spesso quello della sicurezza diventa un business
che serve ad arricchire le nuove imprese degli “amici degli amici”. La
società e le istituzioni finora hanno fatto poco o nulla contro chi non
rispetta le leggi e le norme antinfortunistiche, limitandosi
nellaBisognerebbe fare leggi che impediscano di lavorare a condizioni di
pericolo. Non esistono soglie di tolleranza o limiti di legge che mettono in
sicurezza i lavoratori e i cittadini, da qui la necessità di condurre una
lotta per imporre il rischio zero. Le lotte dei lavoratori, delle
Associazioni, dei Comitati e di alcuni sindacati che da decenni si battono
nei luoghi di lavoro, nel territorio, nelle piazze e nelle aule dei
tribunali per far valere il diritto alla salute e alla giustizia contro chi
ha violato leggi e la Costituzione hanno contribuito a creare maggior
consapevolezza alla società. La Corte di Cassazione intervento in merito a
un caso successo negli anni '70, ha condannato 14 dirigenti, il Consiglio di
Amministrazione e il direttore della Montefibre di Verbania, in Piemonte,
riconoscendo alcuni importanti principi per cui noi ci battiamo da anni:

1)caso di violazioni della sicurezza sul lavoro non è più il solo
Amministratore Delegato che deve risponderne, ma l'intero Consiglio di
Amministrazione.

2) il principio vale anche se le deleghe sulla salute e l'igiene erano

delegate o affidate ad un singolo componente.

3) tutte le associazioni di fatto che rappresentano i lavoratori potranno
chiedere i danni morali per i loro iscritti, anche quelle nate dopo
l'incidente.

Inoltre se in posto sono morte più persone nel corso degli anni, il datore
di lavoro deve risarcire economicamente il sindacato e gli enti che si
occupano della tutela della salute e dei diritti dei dipendenti.

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*Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio*

*Sesto San Giovanni 5 novembre 2010 via Magenta 88 / 20099 Sesto S. Giovanni
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