[Redditolavoro] ANCHE A MILANO GLI IMMIGRATI SALGONO SU UNA TORRE
clochard
spartacok at alice.it
Sat Nov 6 20:35:09 CET 2010
----- Original Message -----
From: circ.pro.g.landonio at tiscali.it
ANCHE A MILANO GLI IMMIGRATI SALGONO SU UNA TORRE
E CHIEDONO IL PREMESSO DI SOGGIORNO
Da Operai Contro, 5 novembre 2010
Oggi 5 novembre 2010 siamo saliti sulla torre di
via Imbonati anzitutto per manifestare la nostra solidarietà
ai nostri compagni immigrati di Brescia,
che da sabato scorso sfidano il freddo e le intemperie
in un gesto estremo di protesta contro la condizione
cui siamo costretti a vivere. La protesta di noi
immigrati nasce infatti dalle profonde ingiustizie
cui ci condanna lo Stato italiano, che attraverso la
legge Bossi Fini non permette a chi lo desidera di regolarizzarsi e condanna molti di
noi, che lavorano, alla condizione di clandestini, ora divenuta anche reato.
La sanatoria del 2009 poteva aiutare alcuni di noi, ma è stata studiata e gestita non per
permetterci di uscire dalla forzata clandestinità, ma per far trarre il massimo beneficio
alle casse dello Stato (attraverso i contributi versati a fondo perduto e alla gabella dovuta
per presentare la domanda di sanatoria, ovviamente non rimborsabile in caso di rifiuto)
e a quegli imbroglioni, soprattutto italiani, che in cambio di molto denaro avevano
garantito di sbrigare le pratiche e assicurarci il permesso di soggiorno.
Così siamo stati truffati due volte: dallo Stato, e dai parassiti che in un paese come questo
traggono dall'alto l'ispirazione per i loro loschi comportamenti, sicuri della propria
impunità. Inoltre, alla truffa si sta aggiungendo la presa in giro: molti di noi hanno visto
rifiutarsi il permesso di soggiorno perché erano stati precedentemente trovati senza documenti
e dunque macchiati del reato di "clandestinità", oppure perché alla data di presentazione
della domanda, più di un anno fa, avevano un contratto a tempo determinato
(cosa che ci accomuna alla stragrande maggioranza degli italiani che trovano lavoro in
questi anni di precarietà diffusa) che ora, grazie alle lungaggini delle questure, sta per
scadere e dunque non viene considerato "valido" per ottenere il permesso.
Noi però ci siamo stufati di essere trattati come bestie, sfruttati nei luoghi di lavoro per
salari più bassi di quelli dei nostri colleghi, addetti ai lavori più duri e dequalificati anche
se abbiamo lauree e professionalità alte, guardati sempre male se camminiamo per
la strada o chiacchieriamo nelle piazze come sse fossimo tutti delinquenti, e in più
spremuti quando serve fare cassa da uno Stato che in cambio non ci dà nulla, nemmeno
la dignità di essere riconosciuti come persone e non come "stranieri".
Per questo ora diciamo basta, chiediamo il rispetto che si deve a persone che lavorano,
pagano le tasse, contribuiscono alla ricchezza del paese e al benessere di questa Italia.
Chiediamo che venga concesso il permesso di soggiorno a tutti coloro che hanno partecipato
alla sanatoria, che in quanto tale deve "sanare" tutte le irregolarità precedenti,
compresa la posizione di chi ha il reato di "clandestinità"; che venga allungata la durata
del permesso di soggiorno, visto che le questure ci impiegano dai 9 e più, mesi ogni
volta per rinnovarlo e che venga esteso a chi perde il lavoro e ne sta cercando un altro,
tanto più in questi tempi di crisi.
Comitato Immigrati in Italia – Milano
Per contatti con gli occupanti della torre: 347-0672632
----Messaggio originale----
Da: news at sicobas.org
SI COBAS INFORMAZIONI & APPUNTAMENTI
DOMENICA 7 NOVEMBRE ORE 14,00
Presso il CSA VITTORIA
Via Friuli angolo Muratori 43
autobus 90/91 e MM Lodi TBB
ASSEMBLEA PUBBLICA
Dei lavoratori delle cooperative in lotta, di quelli che non accettano di pagare supinamente la crisi, dei giovani precari e disoccupati, degli immigrati che in questi mesi, da Caserta, da Brescia e Milano, hanno messo in moto iniziative importanti per difendere le loro condizioni di lavoro, di vita e per ottenere il permesso di soggiorno.
Se queste sono le cifre dello sfruttamento, del non lavoro e dell’emarginazione sociale, sono altresì le energie e il potenziale di lotta che la contraddizione tra capitale e lavoro risveglia e può essere messa in campo contro la borghesia nazionale e internazionale.
All’assemblea parteciperà una delegazione di disoccupati organizzati “banchi nuovi” di Napoli e rappresentanti della lotta di Terzigno.
Coordinamento di sostegno alle lotte nelle cooperative
In Italia sono oramai 2,4 milioni i disoccupati ufficiali, 4 milioni i lavoratori precari, centinaia di migliaia i licenziati e quelli in cassa integrazione. A questi si aggiungono decine di migliaia di immigrati con e senza permesso, i milioni di donne e i tanti disoccupati che hanno rinunciato a cercare lavoro.
Complessivamente nei paesi OCSE i disoccupati dichiarati sono 45 milioni.
Dei lavoratori delle cooperative in lotta, di quelli che non accettano di pagare supinamente la crisi, dei giovani precari e disoccupati, degli immigrati che in questi mesi, da Caserta, da Brescia e Milano, hanno messo in moto iniziative importanti per difendere le loro condizioni di lavoro, di vita e per ottenere il permesso di soggiorno.
Coordinamento Provinciale
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