[Redditolavoro] JESSICA CAPOZZI_CASSA DI RESISTENZA PER CONTINUARE LA LOTTA

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Mon Jul 26 11:10:43 CEST 2010




S.I. COBAS NOTIZIE 
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26/7/2010 



SOLIDARIETA' CON JESSICA CAPOZZI 

CASSA DI RESISTENZA PER CONTINUARE LA LOTTA 








ANCHE DOPO IL PRESIDIO DEL 22 LUGLIO L'ATM NON RECEDE DALLA PROPRIA DECISIONE E CONTINUA AD AVANZARE ALLA 

 LAVORATRICE UNA "PROPOSTA INDECENTE" DI LAVORO AL DI FUORI DELL'ATM O IN AZIENDA, MA NON PIU' COME AUTISTA



Jessica Capozzi, autista all'ATM di Milano con contratto a termine, il 18 maggio non viene riconfermata al lavoro, nonostante le precedenti assicurazioni verbali e nonostante non ci siano note negative contro di lei da parte dei servizi ispettivi dell'azienda. 


Con il mancato rinnovo del contratto Jessica si è vista stracciare la speranza di un'esistenza non più precaria, come sarebbe accaduto dopo un altro anno di lavoro come autista all'ATM. Un'esistenza che durava da oltre 10 anni guidando dei bus. 


Non solo, non avendo più un lavoro, ha dovuto abbandonare la casa che aveva trovato e per cui aveva appena versato una caparra di 1.200 euro. 


Pur di fronte a questo incubo ha detto no al ricatto aziendale. Non ha abbassato la testa, non si è lasciata umiliare come molti precari a fine contratto, o si è messa alla ricerca di un altro contratto antisociale (come sono tutti quelli che derivano dal Pacchetto Treu e dalla Legge Biagi). 


Ha detto no e da allora ha presidiato ogni giorno per 24 ore il deposito di Palmanova dell'ATM con la sua auto, per protestare. Da sola, senza alcun appoggio dei sindacati istituzionali, si è messa lì, per rivendicare il suo diritto al lavoro, per rifiutare una gestione dei lavoratori fondata sull'arbitrio e sul ricatto del "fine contratto a termine". 


Non sia mai! Per i dirigenti dell'ATM i lavoratori non devono alzare la testa, ma silenti e bastonati devono accettare le decisioni del padrone, altrimenti ... dove si andrebbe a finire! 


L'ATM, nell'incontro in Prefettura con il SI Cobas,  ha fatto una "proposta indecente" per levarsi di torno il fastidioso crescere mediatico della vicenda, propone a Jessica: un lavoro fuori dall'ATM come ausiliaria della sosta (mettere le multe alle auto in divieto di sosta), ovviamente a termine, per un anno. 


E argomenta questa proposta sostenendo che lo fa per tener conto della situazione occupazionale della lavoratrice e dei problemi cui va incontro (quanto buon cuore!). 


L'ATM, sempre in prefettura, ha rifiutato la controproposta fatta dalla nostra delegazione di far lavorare Jessica come autista o nei Radiobus (se per qualche motivo non vuole metterle in mano un autobus di grosse dimensioni) o alla NET (azienda controllata dall' ATM, servizi della provincia, se proprio non la rivuole a Milano). 


Ma perché l'offerta ATM è una "proposta indecente"? Accettando di fare l'ausiliaria della sosta Jessica: 

- avrebbe una perdita secca di 300 euro al mese 

- perderebbe i punti per il passaggio a tempo indeterminato come autista, guadagnati col contratto a termine precedente 

- come ausiliaria della sosta non avrebbe avanzamenti automaticii di parametro ma, anche nell'improbabile ipotesi di un passaggio ad un contratto a tempo indeterminato, rimarrebbe ferma allo stesso parametro per tutta la vita lavorativa 

- dovrebbe rinunciare alla causa in corso e alla possibilità di ottenere il suo reintegro come autista (era stata adibita a servizi differenti da quelli per cui era stata assunta, come capita a tutti i precari) 

- sarebbe in balia delle ritorsioni ATM nei due mesi di prova come ausiliaria. 


La sostanza della "proposta" ATM è evidente, mettere il bavaglio alla crescita mediatica della vicenda (cattiva pubblicità non confermare un'autista per un'azienda che fa funzionare il trasporto pubblico con milioni di ore di straordinari), allontanare Jessica dall'ATM (dove sarebbe più difficile fare ritorsioni per la solidarietà dimostrata dai lavoratori e proprio per la mobilitazione che si è fatta intorno a questo caso), ricattarla ancora di più con un contratto a termine meno pagato e con un tempo ancora più lungo per sperare di ottenere un posto di lavoro a tempo indeterminato e, magari, approfittare della situazione per regolare i conti una volta passato un po' di tempo, chiudere il discorso della causa sul nascere. 


Giustamente Jessica ha risposto di no e vuole continuare. Ma la sua situzione è sempre più pesante. Deve essere aiutata a resistere, occorre darle la possibilità di portare avanti questa lotta che dura da più di due mesi e, senza salario, senza una casa dove andare, è sempre più difficile. 


PER QUESTO CHIEDIAMO DI SOSTENERE ECONOMICAMENTE LA LOTTA DI JESSICA, DI CONTRIBUIRE AD UNA CASSA DI RESISTENZA PER IL SUO SOSTENTAMENTO. UN DOVEROSO ATTO DI SOLIDARIETA' PER AIUTARE A PREPARARE LE PROSSIME INIZIATIVE E MOBILITAZIONI CON JESSICA PRESENTE. 


RIPORTARE AL LAVORO JESSICA NON E' SOLO LA SOLUZIONE DEL SUO CASO INDIVIDUALE, MA UN ATTO CONCRETO PER INDICARE AI PRECARI CHE NON CI SI PUO' SOLO SOTTOMETTERE AI VOLERI PADRONALI, PER INCEPPARE IL MECCANISMO DELLA PRECARIETA' , PER CONTRASTARE QUEI CONTRATTI DI VERA E PROPRIA SCHIAVITU' CHE SONO TUTTI I CONTRATTI ATIPICI E A TERMINE PARTORITI DAL PACCHETTO TREU E DALLA LEGGE BIAGI. 


versamenti con causale: per Jessica 


o con bollettini di conto correte postale sul ccp nr. 3046206 

o con bonifici bancari sul c/c IBAN IT13N0760101600000003046206 

o con vaglia postale 


intestati a: 


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