[Redditolavoro] Comunicato stampa sull'arresto di due lavoratori immigrati ambulanti a Marina di Massa

clochard spartacok at alice.it
Sun Jul 25 11:33:46 CEST 2010


Questa storia fa il paio con le 150 denunce ai disoccupati di Napoli (incollo sotto il pezzo che ne parla) per le lotte e i blocchi di quest'ultima settimana. E' chiaro che non si tratta ormai di casi isolati: piovono un po' dovunque non solo denunce ma anche pesanti condanne. Mentre la crisi si approfondisce, al capitale tornano utili, aggiunti  ai più raffinati dispositivi di controllo biopolitico, i tradizionali mezzi di repressione delle lotte. Bisognerebbe mettere a tema questo problemaccio e organizzare contromisure adeguate al livello globale dello scontro con lo stato. Per favore, non creiamoci strazi sul lessico.

enrico




----- Original Message ----- 
From: PRIMOMAGGIO 
To: primomaggio.info at virgilio.it  
Sent: Sunday, July 25, 2010 9:34 AM
Subject: Comunicato stampa sull'arresto di due lavoratori immigrati ambulanti a Marina di Massa


Comunicato stampa sull'arresto di due lavoratori immigrati ambulanti a Marina di Massa




Nella serata di giovedì 22 luglio una pattuglia di agenti della Guardia di Finanza ha fermato un lavoratore ambulante immigrato e lo ha aggredito. A questa aggressione hanno assistito diverse persone tra cui un altro lavoratore immigrato che ha protestato contro il pestaggio e per questa ragione è stato a sua volta fermato. Per il momento le persone che hanno assistito all'aggressione non hanno ancora trovato il coraggio di denunciarla, sebbene abbiano raccontato i fatti ed espresso la loro indignazione. I due lavoratori sono stati processati e condannati per direttissima venerdì mattina.
 
Questa aggressione non è un episodio isolato e si colloca dentro un contesto di crescente repressione nei confronti dei lavoratori immigrati. In queste settimane si sono ripetuti diversi episodi repressivi con arresti, pestaggi, persecuzioni di vario genere... 
Si parla addirittura di una aggressione verso una giovane africana (che sarebbe avvenuta all'interno della stessa Questura di Massa) a seguito della quale la ragazza ha perso il latte.
Qualche settimana fa un lavoratore è stato arrestato e sequestrato per giorni e giorni senza che nessuno sapesse dove si trovava. Gli stessi Carabinieri di Massa che lo avevano fermato negavano l'arresto. E qualche giorno fa c'è stata una colluttazione tra un lavoratore immigrato ambulante e la Polizia Municipale di Pietrasanta.
 
Ma di episodi di questo tipo, piccoli e grandi, se ne potrebbero fare a decine.
La situazione diventa ogni giorno sempre più insostenibile. La crisi economica riduce il reddito di tutti i lavoratori e anche di quelli immigrati e ambulanti. Ma lo Stato, invece di tenere conto di questa situazione, come sostiene di voler fare, perseguita gli immigrati cercando di suscitare contro di loro l'ostilità degli altri lavoratori e dei cittadini.
 
Di fronte a questi episodi di violenza e di persecuzione degli immigrati non dobbiamo voltarci dall'altra parte, ma esprimere con forza la nostra indignazione; dobbiamo impedire che le aggressioni delle "forze dell'ordine" avvengano nella completa indifferenza ed impunità.
 
La prima risposta che possiamo e dobbiamo dare è quella della solidarietà. Non solo una solidarietà umana, ma anzitutto una solidarietà sociale tra lavoratori immigrati e italiani che possa trasformarsi in unità di resistenza e di lotta.
 
Massa, 24 luglio 2010
 
COORDINAMENTO MIGRANTI TOSCANA DEL NORD
ASSEMBLEANTIFASCISTANTIRAZZISTA
PRIMOMAGGIO. Foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati



----- Original Message ----- 
From: "CobasSindacatodiClasse" <cobasta at libero.it>
To: <redditolavoro at lists.ecn.org>
Sent: Saturday, July 24, 2010 2:20 PM
Subject: [Redditolavoro] 150 disoccupati a Napoli



150 denunce per i disoccupati organizzati



150 denunce per le lotte e i blocchi di questa ultima settimana, dopo 
cariche, fermi arresti
una guerra contro la lotta per il lavoro, contro le realtà dei disoccupati 
organizzati del progetto Bros
una guerra pianificata e teorizzata da questore e digos
invece che lavoro, taglio del sostegno al reddito
la scelta della tolleranza zero è politica e sociale di un governo e un 
potere locale corrotto
è un laboratorio della repressione preventiva per scongiurare un autunno 
caldo che può avere a napoli - dove c'è anche la Fiat pomigliano - il suo 
centro e il suo laboratorio
un processo colto e intuito in anticipo dai disoccupati organizzati di 
banchi nuovi e dello slai cobas per il sindacato di classe di taranto che 
hanno lanciato con una assemblea nazionale il 21 maggio e un incontro 
nazionale il 3 luglio un appello e un percorso di ricomposizione di classe 
per il lavoro, per il salario, per il reddito sociale ai disoccupati contro 
padroni e governo contro le istituzioni nazionali e locali

ora più che mai questa è la strada e a settembre una nuova iniziativa 
nazionale accetterà la sfida dello stato, perchè solo così si possono 
tutelare i bisogni e gli interessi di classe delle masse sfruttate

no alla repressione delle lotte
unità di classe

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
24 - 7 -2010





Contro la lotta dei Disoccupati organizzati precari Bros a Napoli la 
risposta è solo repressiva




E' ripresa senza soluzione la lotta dei disoccupati, a Napoli come ad 
Acerra. Ad Acerra è stata fatta irruzione alla sede del Comune impedendo 
l'accesso a impiegati e pubblico. A Napoli in 200 hanno fatto irruzione 
nell'edificio che ospita il Museo archeologico, alla presenza di tanti 
turisti; i disoccupati sono rimasti a bloccare per diverse ore mentre 
venivano bloccati da un nutrito gruppo di donne il traffico con un corteo 
che da via Toledo andava per tutto il centro; alle 15,30 è stato occupato 
l'assessorato regionale dopo che su pressione della polizia i disoccupati 
avevano lasciato il Museo.
La polizia ha proceduto al fermo, alla identificazione e all'accompagnamento 
in Questura di 9 donne disoccupate.
I disoccupati a Napoli sollecitavano la prosecuzione dell'erogazione del 
sostegno al reddito in attesa dei nuovi corsi. Ad Acerra si chiedeva la 
proroga dei corsi di formazione.
Nel pomeriggio ad Acerra un gruppo di manifestanti ha effettuato blocchi 
stradali nei pressi dell'Ipercoop, cassonetti sono stati rovesciati, 
copertoni incendiati, lungo la strada che portava al supermercato.

La linea della 'Tolleranza zero' attuata dallo Stato ed enunciata dal 
Questore e dal capo della Digos è già in corso. Solo negli ultimi tre giorni 
sono stati denunciati 33 disoccupati, appartenenti al coordinamento di lotta 
per il lavoro di Banchi Nuovi per le manifestazioni del 8 giugno, accusati 
di essere responsabili dei reati di invasione di edificio e manifestazione 
non autorizzata. Già nel corso di quella stessa giornata tre disoccupati 
erano stati arrestati per resistenza e il giorno dopo processati per 
direttissima e altri dieci denunciati 'a piede libero'; per l'occupazione 
del Duomo avvenuta venerdì scorso altri 9 disoccupati sono stati denunciati; 
dirigenti del Sindacato Lavoratori in Lotta erano stati invece chiamati in 
questura e sottoposti a illegittime domande sul loro sindacato per 
accertarne la natura associativa e organizzata sulla base di un procedimento 
penale di cui non era stata fornita nessuna spiegazione né contenuto.

Tornando alle dichiarazioni della Digos: "Le risposte spettano alla 
politica... per quanto riguarda le forze di polizia invece c'è tolleranza 
zero", queste vengono fatte in un momento in cui a Napoli chi è al governo 
della Regione e l'insieme del sistema politico mostra tutto il suo volto 
degradato e criminale, mentre taglia la miseria di un reddito sociale ai 
disoccupati del progetto Bros.
Lo scontro a Napoli è parte di una guerra sociale, di classe in corso, a cui 
guardano e debbono guardare tutti i disoccupati e precari del sud, tutti i 
proletari del nostro paese.
L'assemblea nazionale a Napoli del 21 maggio e l'incontro del 3 luglio ha 
lanciato un appello in questo senso e avviato l'organizzazione di un tessuto 
unitario, autorganizzato e di lotta coerente.

14.7.10 




 
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