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<DIV>Questa storia fa il paio con le 150 denunce ai disoccupati di Napoli
(incollo sotto il pezzo che ne parla) per le lotte e i blocchi di
quest'ultima settimana. E' chiaro che non si tratta ormai di casi isolati:
piovono un po' dovunque non solo denunce ma anche pesanti condanne.
Mentre la crisi si approfondisce, al capitale tornano utili, aggiunti ai
più raffinati dispositivi di controllo biopolitico, i tradizionali mezzi di
repressione delle lotte. Bisognerebbe mettere a tema questo problemaccio e
organizzare contromisure adeguate al livello globale dello scontro con lo stato.
Per favore, non creiamoci strazi sul lessico.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>enrico</DIV>
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<DIV> </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><BR><FONT size=2>----- Original Message ----- <BR>From: PRIMOMAGGIO <BR>To:
</FONT><A href="mailto:primomaggio.info@virgilio.it"><FONT
size=2>primomaggio.info@virgilio.it</FONT></A><FONT size=2> <BR>Sent:
Sunday, July 25, 2010 9:34 AM<BR>Subject: Comunicato stampa sull'arresto di due
lavoratori immigrati ambulanti a Marina di Massa</FONT><BR><BR><BR><STRONG><FONT
color=#ff0000>Comunicato stampa sull'arresto di due lavoratori immigrati
ambulanti a Marina di Massa</FONT></STRONG><BR></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><BR>Nella serata di giovedì 22 luglio una pattuglia di agenti della Guardia
di Finanza ha fermato un lavoratore ambulante immigrato e lo ha aggredito. A
questa aggressione hanno assistito diverse persone tra cui un altro lavoratore
immigrato che ha protestato contro il pestaggio e per questa ragione è stato a
sua volta fermato. Per il momento le persone che hanno assistito all'aggressione
non hanno ancora trovato il coraggio di denunciarla, sebbene abbiano raccontato
i fatti ed espresso la loro indignazione. I due lavoratori sono stati processati
e condannati per direttissima venerdì mattina.<BR> <BR>Questa aggressione
non è un episodio isolato e si colloca dentro un contesto di crescente
repressione nei confronti dei lavoratori immigrati. In queste settimane si sono
ripetuti diversi episodi repressivi con arresti, pestaggi, persecuzioni di vario
genere... <BR>Si parla addirittura di una aggressione verso una giovane africana
(che sarebbe avvenuta all'interno della stessa Questura di Massa) a seguito
della quale la ragazza ha perso il latte.<BR>Qualche settimana fa un lavoratore
è stato arrestato e sequestrato per giorni e giorni senza che nessuno sapesse
dove si trovava. Gli stessi Carabinieri di Massa che lo avevano fermato negavano
l'arresto. E qualche giorno fa c'è stata una colluttazione tra un lavoratore
immigrato ambulante e la Polizia Municipale di Pietrasanta.<BR> <BR>Ma di
episodi di questo tipo, piccoli e grandi, se ne potrebbero fare a decine.<BR>La
situazione diventa ogni giorno sempre più insostenibile. La crisi economica
riduce il reddito di tutti i lavoratori e anche di quelli immigrati e ambulanti.
Ma lo Stato, invece di tenere conto di questa situazione, come sostiene di voler
fare, perseguita gli immigrati cercando di suscitare contro di loro l'ostilità
degli altri lavoratori e dei cittadini.<BR> <BR>Di fronte a questi episodi
di violenza e di persecuzione degli immigrati non dobbiamo voltarci dall'altra
parte, ma esprimere con forza la nostra indignazione; dobbiamo impedire che le
aggressioni delle “forze dell'ordine” avvengano nella completa indifferenza ed
impunità.<BR> <BR>La prima risposta che possiamo e dobbiamo dare è quella
della solidarietà. Non solo una solidarietà umana, ma anzitutto una solidarietà
sociale tra lavoratori immigrati e italiani che possa trasformarsi in unità di
resistenza e di lotta.<BR> <BR>Massa, 24 luglio
2010<BR> <BR><STRONG>COORDINAMENTO MIGRANTI TOSCANA DEL
NORD<BR>ASSEMBLEANTIFASCISTANTIRAZZISTA<BR>PRIMOMAGGIO. Foglio per il
collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati</STRONG></DIV>
<DIV><STRONG></STRONG> </DIV>
<DIV><STRONG></STRONG> </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT size=2>----- Original Message ----- </FONT>
<DIV><FONT size=2>From: "CobasSindacatodiClasse" <</FONT><A
href="mailto:cobasta@libero.it"><FONT size=2>cobasta@libero.it</FONT></A><FONT
size=2>></FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>To: <</FONT><A
href="mailto:redditolavoro@lists.ecn.org"><FONT
size=2>redditolavoro@lists.ecn.org</FONT></A><FONT size=2>></FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Sent: Saturday, July 24, 2010 2:20 PM</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Subject: [Redditolavoro] 150 disoccupati a Napoli</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT color=#ff0000 size=4><STRONG>150 denunce per i disoccupati
organizzati</STRONG></FONT></DIV>
<DIV> </DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV>150 denunce per le lotte e i blocchi di questa ultima settimana, dopo
<BR>cariche, fermi arresti<BR>una guerra contro la lotta per il lavoro, contro
le realtà dei disoccupati <BR>organizzati del progetto Bros<BR>una guerra
pianificata e teorizzata da questore e digos<BR>invece che lavoro, taglio del
sostegno al reddito<BR>la scelta della tolleranza zero è politica e sociale di
un governo e un <BR>potere locale corrotto<BR>è un laboratorio della repressione
preventiva per scongiurare un autunno <BR>caldo che può avere a napoli - dove
c'è anche la Fiat pomigliano - il suo <BR>centro e il suo laboratorio<BR>un
processo colto e intuito in anticipo dai disoccupati organizzati di <BR>banchi
nuovi e dello slai cobas per il sindacato di classe di taranto che <BR>hanno
lanciato con una assemblea nazionale il 21 maggio e un incontro <BR>nazionale il
3 luglio un appello e un percorso di ricomposizione di classe <BR>per il lavoro,
per il salario, per il reddito sociale ai disoccupati contro <BR>padroni e
governo contro le istituzioni nazionali e locali<BR><BR>ora più che mai questa è
la strada e a settembre una nuova iniziativa <BR>nazionale accetterà la sfida
dello stato, perchè solo così si possono <BR>tutelare i bisogni e gli interessi
di classe delle masse sfruttate<BR><BR>no alla repressione delle lotte<BR>unità
di classe<BR><BR>disoccupati organizzati<BR>slai cobas per il sindacato di
classe<BR>taranto<BR>24 - 7 -2010</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><BR><BR><STRONG><FONT color=#ff0000>Contro la lotta dei Disoccupati
organizzati precari Bros a Napoli la <BR>risposta è solo
repressiva</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#ff0000></FONT></STRONG> </DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#ff0000></FONT></STRONG> </DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#ff0000></FONT></STRONG> </DIV>
<DIV><BR>E' ripresa senza soluzione la lotta dei disoccupati, a Napoli come ad
<BR>Acerra. Ad Acerra è stata fatta irruzione alla sede del Comune impedendo
<BR>l'accesso a impiegati e pubblico. A Napoli in 200 hanno fatto irruzione
<BR>nell'edificio che ospita il Museo archeologico, alla presenza di tanti
<BR>turisti; i disoccupati sono rimasti a bloccare per diverse ore mentre
<BR>venivano bloccati da un nutrito gruppo di donne il traffico con un corteo
<BR>che da via Toledo andava per tutto il centro; alle 15,30 è stato occupato
<BR>l'assessorato regionale dopo che su pressione della polizia i disoccupati
<BR>avevano lasciato il Museo.<BR>La polizia ha proceduto al fermo, alla
identificazione e all'accompagnamento <BR>in Questura di 9 donne
disoccupate.<BR>I disoccupati a Napoli sollecitavano la prosecuzione
dell'erogazione del <BR>sostegno al reddito in attesa dei nuovi corsi. Ad Acerra
si chiedeva la <BR>proroga dei corsi di formazione.<BR>Nel pomeriggio ad Acerra
un gruppo di manifestanti ha effettuato blocchi <BR>stradali nei pressi
dell'Ipercoop, cassonetti sono stati rovesciati, <BR>copertoni incendiati, lungo
la strada che portava al supermercato.<BR><BR>La linea della 'Tolleranza zero'
attuata dallo Stato ed enunciata dal <BR>Questore e dal capo della Digos è già
in corso. Solo negli ultimi tre giorni <BR>sono stati denunciati 33 disoccupati,
appartenenti al coordinamento di lotta <BR>per il lavoro di Banchi Nuovi per le
manifestazioni del 8 giugno, accusati <BR>di essere responsabili dei reati di
invasione di edificio e manifestazione <BR>non autorizzata. Già nel corso di
quella stessa giornata tre disoccupati <BR>erano stati arrestati per resistenza
e il giorno dopo processati per <BR>direttissima e altri dieci denunciati 'a
piede libero'; per l'occupazione <BR>del Duomo avvenuta venerdì scorso altri 9
disoccupati sono stati denunciati; <BR>dirigenti del Sindacato Lavoratori in
Lotta erano stati invece chiamati in <BR>questura e sottoposti a illegittime
domande sul loro sindacato per <BR>accertarne la natura associativa e
organizzata sulla base di un procedimento <BR>penale di cui non era stata
fornita nessuna spiegazione né contenuto.<BR><BR>Tornando alle dichiarazioni
della Digos: "Le risposte spettano alla <BR>politica... per quanto riguarda le
forze di polizia invece c'è tolleranza <BR>zero", queste vengono fatte in un
momento in cui a Napoli chi è al governo <BR>della Regione e l'insieme del
sistema politico mostra tutto il suo volto <BR>degradato e criminale, mentre
taglia la miseria di un reddito sociale ai <BR>disoccupati del progetto
Bros.<BR>Lo scontro a Napoli è parte di una guerra sociale, di classe in corso,
a cui <BR>guardano e debbono guardare tutti i disoccupati e precari del sud,
tutti i <BR>proletari del nostro paese.<BR>L'assemblea nazionale a Napoli del 21
maggio e l'incontro del 3 luglio ha <BR>lanciato un appello in questo senso e
avviato l'organizzazione di un tessuto <BR>unitario, autorganizzato e di lotta
coerente.<BR><BR>14.7.10 <BR><BR><BR></DIV>
<DIV><BR> </DIV></BODY></HTML>