[Redditolavoro] napoli -la lotta per il lavoro e la repressione

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Sun Jul 25 09:22:50 CEST 2010


dal mattino

La Digos denuncia 150 disoccupati
Scarcerati i due senzalavoro finiti in cella il 21 luglio
«Ora lotteremo anche contro le condizioni disumane di Poggioreale»



 NAPOLI (24 luglio) - Gli agenti della Digos partenopea, in seguito ad 
attività investigativa, hanno denunciato 150 persone appartenenti al 
movimento disoccupati napoletani. I manifestanti sono stati denunciati a 
vario titolo per i reati di interruzione di pubblico servizio, invasione di 
edifici pubblici, blocco stradale procurato e resistenza a lesioni a 
pubblico ufficiale.

I denunciati si sono resi responsabili dei disordini verificatisi nei giorni 
15, 19 e 21 luglio

Nel dettaglio, giovedì 15 luglio occuparono la sede della Direzione Centrale 
del Lavoro, il Teatro San Carlo e la sede della Camera di Commercio, inoltre 
causarono gravi disagi ai collegamenti marittimi con le isole del golfo con 
la loro presenza nelle acque del porto: durante questo episodio si 
verificarono anche scontri tra i disoccupati e le forze dell'ordine, 
conclusisi con il ferimento di tre poliziotti ed un marinaio della guardia 
costiera.

Lo scorso 19 luglio, invece, occuparono la sede del Comune e quella della 
Presidenza della Regione: i manifestanti al momento dell'irruzione ferirono 
due guardie giurate in servizio di vigilanza.

Ed ancora il 21 luglio, oltre ai gravi disagi arrecati alla navigazione 
marittima, si resero responsabili anche dell'occupazione del Museo 
Diocesano.

E intorno alle 13,30 sono stati scarcerati i due disoccupati finiti in cella 
il 21 luglio. «Sono stato 4 giorni in carcere e ho visto come si vive in 
cella, le condizioni disumane in cui sono costretti i detenuti di
Poggioreale. Da oggi in poi lotteremo anche per loro», ha detto Gino 
Monteleone arrestato 4 giorni fa dalla Digos dopo avere bloccato per alcune 
ore il porto di Napoli dopo essersi lanciato in mare con altri 30 compagni.

Gino Monteleone è uno dei leader del movimento dei disoccupati organizzati. 
«Credo si sia raggiunto il colmo arrestando dei precari che legittimamente
protestano per avere un lavoro - ha proseguito Monteleone -. Continueremo a 
lottare per i nostri diritti ma, dopo avere visto come si vive in una cella 
di 20 metri quadrati con altre 9 persone penso che sia giusto lottare anche 
per chi soffre per le condizioni disumane cui è costretto nelle celle di 
Poggioreale».

Monteleone è stato scarcerato pochi minuti prima delle 13.30 di oggi dal 
giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli. Con lui è 
stato scarcerato anche l'altro disoccupato arrestato 4 giorni fa, Salvatore 
Rescigno. «Ritengo che i prezzi per fare la spesa all'interno di 
Poggioreale - ha detto - siano altissimi: ho con me il listino che adesso 
confronterò con i prezzi che vengono praticati all'esterno. Faremo una 
battaglia anche su questo».

Monteleone e Rescigno adesso hanno l'obbligo di firmare presso il 
commissariato di zona ogni giorno dalle ore 10.30 alle ore 11



REPORT RIUNIONE nazionale  DEL 3 LUGLIO
Il 3 luglio si è tenuta a Napoli la riunione delle realtà che hanno dato 
vita all'Assemblea del 21 maggio. L'assemblea, lo ricordiamo, era stata 
promossa dai disoccupati organizzati Banchi Nuovi di Napoli e dello Slai 
Cobas per il sindacato di classe di Taranto con un appello nazionale rivolto 
a realtà di disoccupati, precari, lavoratori e settori di movimento. L'obiettivo 
era avviare una discussione e un primo passo  per l'unità di lotta ed il 
coordinamento delle varie realtà autorganizzate di disoccupati, lavoratori e 
precari in lotta per il lavoro e per la difesa dei diritti e delle 
condizioni salariali e di vita del proletariato, per superare la 
frantumazione delle lotte e costruire un unico fronte di tutto il 
proletariato come unica risposta possibile ai feroci attacchi di governi e 
padroni.
L' assemblea del 21 maggio si concluse con il lancio  di una prima giornata 
di lotta da tenersi a giugno in contemporanea in tutte le città dove erano 
presenti le realtà partecipanti (disoccupati di Napoli e provincia, Taranto 
e Palermo, lavoratori dell'ASIA di Napoli, precari delle pulizie delle 
scuole e degli appalti comunali di Taranto, lavoratrici delle cooperative 
sociali di Palermo, il Collettivo Operatori Sociali di Napoli, precari delle 
Poste di Palermo, Confederazione Cobas Napoli, Rete Anticapitalista 
Campana). Al centro della mobilitazione di questa giornata le parole d'ordine: 
immediati sbocchi occupazionali  per i disoccupati, a rafforzamento anche 
delle vertenze in atto e che a Napoli come a Taranto possono vedere una 
rapida realizzazione nel settore ambientale; contro i licenziamenti e per la 
difesa del posto di lavoro, per il salario/reddito garantito, per la 
riduzione dell'orario di lavoro. Inoltre si varava un nuovo incontro 
nazionale a Napoli ai primi di luglio.
Nella riunione di sabato 3/7 - che ha visto la presenza anche del 
Coordinamento precari della scuola 3 Ottobre di Milano, di una realtà degli 
operai della Fiat di Pomigliano (Cobas) e  dell'USI AIT nazionale - si è 
quindi partiti dal bilancio di quella prima iniziativa comune. Da tutti i 
territori si è messo in evidenza l'effetto positivo del percorso avviato. 
Per la prima volta i disoccupati, precari, strutture di lavoratori 
coinvolti, hanno sentito la loro lotta in difesa o per ottenere un posto di 
lavoro o un reddito, come  parte di un'unica battaglia, resa più forte dalla 
lotta portata avanti dai disoccupati organizzati e da altri pezzi di 
movimento. Da qui anche la maggiore convinzione della necessità di 
coinvolgere altri settori. In questa direzione a Napoli si è fatta sentire 
la piena solidarietà e si è dato il massimo sostegno ai lavoratori di 
Pomigliano, impegnati in queste settimane a respingere il piano Fiat, nella 
certezza che il ricatto di Marchionne è rivolto non solo a questi lavoratori 
ma è l'apripista per un ulteriore aggressione ai diritti ed alle condizioni 
di tutti i lavoratori da parte dell'intero padronato.
La continuità della lotta dura dei disoccupati organizzati di Napoli e 
Taranto, la lotta dei precari di Palermo, la mobilitazione unitaria come 
quella di giugno, il contatto con altri pezzi di resistenza, il lavoro verso 
quei lavoratori, precari e disoccupati ancora frammentati e divisi, è quindi 
l'asse intorno cui continuare a muoversi per dare forza alla ricomposizione 
ed alla costruzione di un unico ed organizzato movimento di lotta, su scala 
nazionale. Per questo, e con l'obiettivo di arrivare in autunno ad una prima 
mobilitazione nazionale sulle parole d'ordine unitarie espresse dall'assemblea, 
si è deciso di dare avvio ad iniziative e discussioni in tutte le città dove 
ciò è possibile per incrociare e coinvolgere altre strutture organizzate di 
disoccupati, lavoratori, precari, cassintegrati, ecc., indipendentemente dal 
livello attuale di organizzazione. Per decidere questi nuovi passaggi si è 
stabilito di rivedersi a Taranto il 15 settembre (data da confermare).
ASSEMBLEA 21 MAGGIO
Per tutte le realtà e singoli interessati:
assemblea.21maggio at gmail.com




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