[Redditolavoro] unità di lotta verso settembre

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Mon Jul 19 16:40:00 CEST 2010


non cessa un solo giorno la lotta dei disoccupati e precari bros a napoli
nonostante la repressione
a taranto disoccupati e precari stanno facendo incontri e preparando la 
nuova fase della lotta
A Taranto  il 15 settembre  la prossima riunione nazionale  dei  disoccupati 
precari
verso una nuova giornata nazionale di lotta


REPORT  Napoli  - Il 3 luglio si è tenuta a Napoli la riunione delle realtà 
che hanno dato vita all'Assemblea del 21 maggio. L'assemblea, lo ricordiamo, 
era stata promossa dai disoccupati organizzati Banchi Nuovi di Napoli e 
dello Slai Cobas per il sindacato di classe di Taranto con un appello 
nazionale rivolto a realtà di disoccupati, precari, lavoratori e settori di 
movimento. L'obiettivo era avviare una discussione e un primo passo  per 
l'unità di lotta ed il coordinamento delle varie realtà autorganizzate di 
disoccupati, lavoratori e precari in lotta per il lavoro e per la difesa dei 
diritti e delle condizioni salariali e di vita del proletariato, per 
superare la frantumazione delle lotte e costruire un unico fronte di tutto 
il proletariato come unica risposta possibile ai feroci attacchi di governi 
e padroni. L' assemblea del 21 maggio si concluse con il lancio  di una 
prima giornata di lotta da tenersi a giugno in contemporanea in tutte le 
città dove erano presenti le realtà partecipanti (disoccupati di Napoli e 
provincia, Taranto e Palermo, lavoratori dell'ASIA di Napoli, precari delle 
pulizie delle scuole e degli appalti comunali di Taranto, lavoratrici delle 
cooperative sociali di Palermo, il Collettivo Operatori Sociali di Napoli, 
precari delle Poste di Palermo, Confederazione Cobas Napoli, Rete 
Anticapitalista Campana). Al centro della mobilitazione di questa giornata 
le parole d'ordine: immediati sbocchi occupazionali  per i disoccupati, a 
rafforzamento anche delle vertenze in atto e che a Napoli come a Taranto 
possono vedere una rapida realizzazione nel settore ambientale; contro i 
licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro, per il salario/reddito 
garantito, per la riduzione dell'orario di lavoro. Inoltre si varava un 
nuovo incontro nazionale a Napoli ai primi di luglio. Nella riunione di 
sabato 3/7 - che ha visto la presenza anche del Coordinamento precari della 
scuola 3 Ottobre di Milano, di una realtà degli operai della Fiat di 
Pomigliano (Cobas) e  dell'USI AIT nazionale - si è quindi partiti dal 
bilancio di quella prima iniziativa comune. Da tutti i territori si è messo 
in evidenza l'effetto positivo del percorso avviato.  Per la prima volta i 
disoccupati, precari, strutture di lavoratori coinvolti, hanno sentito la 
loro lotta in difesa o per ottenere un posto di lavoro o un reddito, come 
parte di un'unica battaglia, resa più forte dalla lotta portata avanti dai 
disoccupati organizzati e da altri pezzi di movimento. Da qui anche la 
maggiore convinzione della necessità di coinvolgere altri settori. In questa 
direzione a Napoli si è fatta sentire la piena solidarietà e si è dato il 
massimo sostegno ai lavoratori di Pomigliano, impegnati in queste settimane 
a respingere il piano Fiat, nella certezza che il ricatto di Marchionne è 
rivolto non solo a questi lavoratori ma è l'apripista per un ulteriore 
aggressione ai diritti ed alle condizioni di tutti i lavoratori da parte 
dell'intero padronato.
La continuità della lotta dura dei disoccupati organizzati di Napoli e 
Taranto, la lotta dei precari di Palermo, la mobilitazione unitaria come 
quella di giugno, il contatto con altri pezzi di resistenza, il lavoro verso 
quei lavoratori, precari e disoccupati ancora frammentati e divisi, è quindi 
l'asse intorno cui continuare a muoversi per dare forza alla ricomposizione 
ed alla costruzione di un unico ed organizzato movimento di lotta, su scala 
nazionale. Per questo, e con l'obiettivo di arrivare in autunno ad una prima 
mobilitazione nazionale sulle parole d'ordine unitarie espresse dall'assemblea, 
si è deciso di dare avvio ad iniziative e discussioni in tutte le città dove 
ciò è possibile per incrociare e coinvolgere altre strutture organizzate di 
disoccupati, lavoratori, precari, cassintegrati, ecc., indipendentemente dal 
livello attuale di organizzazione. Per decidere questi nuovi passaggi si è 
stabilito di rivedersi a Taranto il 15 settembre (data da confermare).
ASSEMBLEA 21 MAGGIO  assemblea.21maggio at gmail.com
disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe Taranto

Per l'assemblea di Napoli,

l'appuntamento del 3 luglio non è una nuova assemblea nazionale, ma appunto 
un incontro che ci serve a proseguire l'analisi, lo sviluppo della proposta 
da noi lanciata con l'assemblea nazionale del 21, consolidare lo stato 
dell'aggregazione e programmare il suo sviluppo in azione nazionale 
visibile.
Non ci serve certo il trionfalismo, dato che la nostra proposta è solo 
iniziale a livello di aggregazione, ma neanche dobbiamo attardarci nel 
contarci e nel limitarci.
Attualmente il movimento dei disoccupati è attivo solo a Napoli e a Taranto, 
ma, proprio per questo, è tutto rappresentato nella riunione nostra di 
Napoli, nella consapevolezza anche da parte nostra dei problemi che ci sono 
a Napoli di unità e ricomposizione.
Il movimento de precari, a parte quello della scuola, non ha attualmente 
alcuna dinamica nazionale organizzata; i focolai di mobilitazione, Roma 
Terzo Settore, Ravenna, ecc. sono da noi intercettati e sono in relazione 
con l'assemblea di Napoli.
Sul fronte dei licenziati dalle fabbriche la dinamica di lotta non è uscita 
dai confini della singola fabbrica interessata; le forme di lotta originali 
o sono, a un anno dall'Innse, diluite o addirittura degradate; non hanno 
avuto alcun successo neanche i tentativi della Fiom di unire le fabbriche in 
lotta; in alcuni casi i precari licenziati, vedi alla Fiat, sono facilmente 
utilizzati dal padrone. Il tentativo di coordinamenti operai fatti qua e là 
restano allo stadio di "nè carne né pesce" e non comprendono realmente il 
problema dell'unità di classe e della funzione nel movimento di classe nella 
crisi dei disoccupati, dei precari.
Circa i sindacati di base vanno considerati alleati da attrarre nelle 
scadenze di lotta ma non possono essere attualmente gli anelli di un 
processo di ricomposizione come ipotizza e lancia l'assemblea nazionale e il 
documento di essa.

Questo stato delle cose ci deve far considerare che abbiamo noi da fare 
piccoli passi ma determinati contando sulle nostre forze come anello del 
processo di allargamento. In questo penso che noi si debba uscire dalla 
riunione di Napoli con una scadenza nazionale che può essere una 
manifestazione corteo a Napoli a settembre o, se pensiamo la cosa in senso 
più vertenziale anche per la base organizzata attuale, una 
autoconvocazione-assedio a Roma al Ministero del Lavoro, sempre per 
settembre.

Dobbiamo poi verificare se c'è la possibilità di ragionare di più - non 
tanto sabato, ma in seguito con incontri ristretti - sulle vertenze locali 
in corso per trarre lezioni e aiutarci reciprocamente per trovare sbocchi e 
risultati; sulla questione del salario garantito invece pensiamo possa 
essere davvero un'arma nazionale e perfino europea (se ne sta parlando al 
parlamento di Strasburgo e a Bruxelles) per dare  visibilità, incisività e 
capacità di orientamento e riferimento al movimento da noi avviato.

30.6.10


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