[Redditolavoro] senza tetto, ma legge

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Tue Jul 13 19:58:43 CEST 2010


     TERREMOTO: QUESTURA ROMA, DUE DENUNCE PER MANIFESTAZIONE AQUILANI = PROMOTORE MANIFESTAZIONE E 
APPARTENENTE A CENTRO SOCIALE Roma, 12 lug. - (Adnkronos) - Una prima informativa predisposta dalla 
Digos contenente una ricostruzione dei fatti avvenuti a Roma, durante la manifestazione indetta dai 
Comitati dei terremotati della Provincia de L'Aquila è stata consegnata all'autorità giudiziaria. Lo 
precisa la Questura di Roma sottolineando che sono state segnalate due persone: il promotore della 
manifestazione e un appartenente al Csa di Roma La Strada. M.E. di 39 anni, promotore della 
manifestazione, è stato segnalato per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità di Polizia, in 
quanto l'iniziativa si è svolta senza tenere conto delle modalità concordate. C.G. di 26 anni, noto 
antagonista romano appartenente al Csa La Strada, è stato segnalato all'autorità giudiziaria per i 
reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità 
di polizia. C.G., fa sapere la Questura di Roma, «noto antagonista romano» è stato più volte 
denunciato in occasione di manifestazioni non autorizzate. L'ultima denuncia risale all'ottobre 
scorso per i reati di violenza, resistenza a pubblico ufficiale e altro in occasione di tafferugli 
tra antagonisti e forze dell'ordine nel corso di una manifestazione contro i Cie.

Senza tetto... ma Legge!

L’imperatore è nudo e gli affari delle cricche sinora venuti a galla svelano sempre di più la vera 
identità di un Stato che si è fatto Mafia e regola i suoi conti con chi chiede uguaglianza, diritti, 
giustizia e trasparenza, a suon di manganellate, repressione, denunce, menzogne.

Il 7 luglio a Roma, circa 8000 terremotati aquilani e persone solidali hanno partecipato compatte a 
una giusta e sacrosanta manifestazione per rivendicare diritti e dignità.

Sia gli uni che l’altra ci sono stati ancora una volta negati. Dopo averci espropriati del diritto 
alla terra, alla casa, al lavoro, alla libertà, all’autodeterminazione, ad essere protagonisti della 
ricostruzione della nostra città e del nostro futuro, ci è stato espropriato anche l’orgoglio della 
nostra lotta e della nostra giusta rabbia. Una rabbia umiliata al rango di disperazione per tutti i 
mass media, a quello di martiri per la sinistra istituzionale, a quella di ingrati, straccioni e 
fannulloni, neanche capaci di lottare da sé, per il governo Berlusconi e tutti i guardiani della cricca.

E’ vero, a spingere dietro i cordoni di blue-block in assetto antisommossa c’erano circa 8000 
infiltrati: giovani, donne e uomini, lavoratori, disoccupati, bambini, anziani, sindaci e gonfaloni, 
colpevoli di vivere in un camper da 15 mesi, di non avere un tetto, di aver perso tutto, colpevoli 
di urlare la loro rabbia a tutto il paese, contro le promesse non mantenute e le menzogne di questo 
regime, colpevoli di rivendicare il diritto all’esistenza e alla giustizia su questa terra

Queste le nostre colpe!


Non siamo disperati ma sempre più arrabbiati per questa “giustizia” a senso unico, che di fronte 
all’impunità di questo governo criminale, innalza al patibolo 2 capri espiatori per criminalizzare 
le lotte e distrarre l'opinione pubblica dal problema reale che affligge non solo i terremotati 
aquilani, ma tutta l’Italia: rovesciare questo sistema di corruzione e ineguaglianza che in nome del 
profitto e dei lussi di pochi, produce lutti, disoccupazione, miseria, ingiustizia per molti.

Non siamo disperati, ma esasperati perché con L’Aquila vogliono uccidere un’intero paese chiamato 
Italia e per questo siamo grati alle persone, ai lavoratori, ai compagni e alle compagne di tutto il 
paese, ai sinceri democratici, di essere al nostro fianco, di condividere la nostra rabbia e la 
nostra lotta.
Per questo siamo al fianco di chi si batte per un cambiamento a 360° di questo sistema, che con le 
inchieste sul G8, sul terremoto dell’Aquila e la gestione del post-terremoto, ha mostrato solo una 
punta dell’iceberg che ancora pochi in buonafede, si ostinano a non vedere, accecati dal fumo della 
propaganda berlusconiana.

Abbiamo capito che la nostra verità non si può intrappolare dietro gli schermi di una tv di regime e 
siamo convinti che la nostra speranza non trova spazio nei palazzi del potere ma nella nostra 
capacità di autorganizzazione, nella nostra ribellione, nella solidarietà.

Le lotte non si processano, si processano i veri criminali, i vari Berlusconi, Bertolaso, Scajola 
ecc. Se non lo fa la magistratura, saremo noi a farci giustizia, verremo ancora alle vostre porte e 
grideremo ancora più forte:


Per quanto voi vi crediate assolti, siete lo stesso e per sempre coinvolti!

Siamo tutti aquilani!

Solidarietà con i denunciati del 7 luglio!

Ribellarsi è giusto!

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