[Redditolavoro] vita di Galileo il tstamneto spirituale di Brecht
Vittoria OLIVA
huambos at virgilio.it
Fri Jan 8 12:46:24 CET 2010
vita di Galileo il testamento spirituale di Brecht
"Ognuno ha da serbare il proprio rango
Chi in vetta e chi nel fango".
«Signor Galilei, la verità può portarci chissà dove»
Testamento: infatti morì senza vederne la messa in scena.
Un testamento spirituale è sempre laborioso infatti di questo testo vi sono tre redazioni successive.
L'ultima è quella del 1957.
In questa testo troviamo ribadite le due tesi di fondo della tematica di Brecht: quella del dubbio e quella dell'antieroe. Più volte Galileo di Brecht ribadisce, persino con sarcasmo, che la scienza nasce e si sviluppa per il dubbio, arrivando alle posizioni di Socrate: "«Sono stupido io. Non capisco niente di niente. Perciò sono obbligato a turare i buchi della mia conoscenza». Col suo corpo ingombrante si sente intrappolato in un mondo stretto, soffocante, non a taglia sua (io ho in mente sempre il Galilei di Buazzelli): credenze vecchie, ammuffite, di una cultura senza dialogo, senza critica, senza vita: immobilità : staticità totale: ma ogni cosa si muove! però, come si muovono i pianeti e la terra, le idee fanno lo stesso là dove c'era la certezza c'è il dubbio che porta all'evoluzione e al mutamento." ....: . A Siena, quando ero giovane, una volta vidi alcuni muratori discutere per pochi minuti intorno al modo di spostare dei blocchi di granito: dopodiché, abbandonarono un metodo vecchio di mille anni per adottare una nuova disposizione di funi, più semplice."
Non più :questa è la verità sancita, la verità va sperimentata, va cercata.
Il suo avversario, il potere non è una cosa astratta ma si concretizza non solo nell'inquisizione, ma in una serie di figure che o sono le mezzecalzette del potere o chi per quieto vivere, ipocritamente, come la figlia, vuole venire a patti col potere: costoro sono mossi o dal comune buon senso o dalla pavidità (la Signora Sarti ,il procuratore dello Studio di Padova).
E' evidente l'analogia fra Brecht e Galileo anche lui è uno sperimentatore del teatro: per tutti e due la realtà si conosce osservandola e sperimentandola, Brecht con la tecnica dello straniamento induce lo
spettatore a non accettare passivamente quello che vede messo in scena; come Galileo non crede ai sapienti, ai filosofi, ai matematici e alle loro teorie o ipotesi: lui vuole osservare, guardare la realtà e se c'è uno strumento per vederla più a fondo, un telescopio, meglio ! Ciò che lo muove non è una idealità astratta, ciò che lo muove è anche un problema economico
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