[Redditolavoro] Fw: VI SCRIVO PERCHE' MI SENTO TRADITA DALLO STATO !

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Sat Nov 14 10:18:17 CET 2009


 VI SCRIVO PERCHE' MI SENTO TRADITA DALLO STATO !


Oggetto: AIUTIAMO FEDERICA BARBIERI !

Da Marco Bazzoni (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza - bazzoni_m at tin.it)

Nel mondo globale dellâ' informazione, sono venuto a conoscenza di quello che è capitato a questa povera ragazza, dopo un anno e mezzo.
Purtroppo di questa vergognosa vicenda i mezzi dell' informazione non hanno detto nulla.
L' INAIL accumula ogni anno, non 12 milioni di euro come dice Federica, ma quasi 2 miliardi di euro, tant'è che il tesoretto derivante dagli avanti di bilancio annuali, sfiora i 13 miliardi di euro.
Ho già parlato con Federica e farò di tutto per aiutarla.
Domani dovrebbe inviarmi il testo delle sentenze.
Questa vicenda è¨ SCANDALOSA!!!
Mi si sono rizzati i capelli quando l' ho letta.
Ogni persona di buon senso non può far finta di niente dopo aver letto la lettera di Federica.

Questo il testo della lettera di Federica Barbieri.

VI SCRIVO PERCHÈ MI SENTO TRADITA DALLO STATO !

Mio padre, Mario Barbieri, ha svolto attività continuativa per 27 anni (dal 1966 al 1992) nel Cantiere Navale di Marina di Carrara (MS), dove si lavorava l’ amianto. In funzione di questo sono stati riconosciuti benefici previdenziali fino all’ 84 a tutte le figure professionali con curriculum di continuità nell’ azienda.
Nel 2002 a mio padre viene riconosciuta un’ insufficienza respiratoria e una TAC evidenzia una situazione molto grave.
Viene ricoverato all’ ospedale San Bartolomeo di Sarzana (SP).
Viene affidata alla famiglia, perché non esistono strutture ospedaliere attrezzate, un’ ossigenoterapia di 24 ore e una ventilazione meccanica notturna per aiutare mio padre a compensare una disumana insufficienza respiratoria.
Per l’ ospedale di Sarzana mio padre sarebbe stato morto da tempo.
Facciamo causa all’ INAIL di Carrara (MS) per il riconoscimento della malattia, ma con esito negativo. Ci opponiamo, chiedendo il riconoscimento giudiziale e il diritto alla rendita per la malattia professionale.
L’ INAIL contesta l’ esposizione a rischio. La causa viene discussa e nel luglio 2006 il giudice condanna l’ INAIL di Carrara a costituire e liquidare una rendita per asbestosi polmonare, grado invalidante per l’ 80%.
Mio padre purtroppo muore nel novembre 2006 a causa di coma carbonarcotico e ,come scritto nell’ atto nosologico, ASBESTOSI.
Altri 36 operai di questo cantiere nel frattempo si ammalano di asbesto e mesotelioma pleurico e carcinoma polmonare, lasciando famiglie distrutte, data anche la sofferente patologia. 
Ad alcuni è stato riconosciuto il prepensionamento, ad altri il rischio ad altri ancora nulla.
Nel gennaio 2007 l’ INAIL versa alla mia famiglia, 3 figli e la moglie, gli arretrati e la reversibilità mensile, ma subito dopo ci fa appello dicendo che non c’ è nesso fra la malattia e l’ esposizione al cantiere date le diverse mansioni che ha svolto mio padre: addetto manovre gru, addetto allo spostamento di lamiere sottoposte a sabbiature, distruzione di materiale di fibro-amianto e magazzino. Il giudice di Genova accetta e noi perdiamo la causa. 
Tutto questo senza richiedere ulteriori verifiche o indagini ambientali . . . NULLA !
Ci arriva una lettera di richiesta restituzione all’ INAIL di quanto ci avevano riconosciuto, più gli interessi legali, più le spese, entro 30 giorni, rifiutandoci anche una rateizzazione.
Ora l’ INAIL di Carrara dopo numerose richieste da parte nostra ha accettato questa rateizzazione in 36 rate più gli interessi legali del 2,5%. Parliamo di una somma pari a 100.000 euro circa.
Non siamo ancora andati a firmare per accettare questa rateizzazione, in quanto non nascondiamo il nostro timore a riguardo, come se accettassimo di perdere.
Abbiamo deciso di andare in Cassazione a Roma ma i tempi sono lunghi e il terzo grado di giudizio non ci permette di aggiungere atti o prove. 
Ho consegnato la documentazione ad una ricercatrice scientifica dell’ Università di Pisa, la dottoressa Elena Bacci, e la conclusione della sua perizia mi certifica ancora che mio padre e’ morto per Amianto ! ! !

VI CHIEDO AIUTO ! ! !

Volevo aggiungere che il direttore dell’ INAIL di Carrara dottor Carmine Cervo ha il potere di rinunciare all’ appello di questa causa assurda, il che mi permetterebbe di avere riconosciuta finalmente la malattia professionale e rendere così giustizia alla morte di mio padre.
Inoltre ha il potere di decidere di aspettare il giudizio della Cassazione per richiedere il rimborso.
Siccome mi ha contattato dicendomi di essere assai dispiaciuto dagli eventi e mi sembra una persona con un’ anima e abbastanza disponibile, nonostante siano stati loro (INAIL) a farci appello, basterebbe che leggesse attentamente questa storia come quella di tutti gli altri operai del Cantiere Navale e si mettesse per un attimo nei loro e nei nostri panni in quanto familiari per capire che non ha veramente senso continuare questa battaglia legale PERCHE’ L’ ASBESTOSI E’ UNA MALATTIA PROFESSIONALE RICONOSCIUTA CHE SI PRENDE SOLO LAVORANDO L’ AMIANTO, MATERIALE CHE UFFICIALMENTE SI LAVORAVA IN QUESTI CANTIERI NEGLI ANNI DI ATTIVITA’ LAVORATIVA DI TUTTE QUESTE PERSONE, MIO PADRE COMPRESO ! ! ! 
Ho ascoltato in una trasmissione con il ministro del Lavoro Damiano: l’ INAIL accumula ogni anno 12 milioni di euro ! 
Mi chiedo se il compito istituzionale dell’ INAIL sia quello di rispondere alle necessità di riconoscimento di infortuni e malattie professionali dei lavoratori e di pagare rendite ed indennizzi, oltre che di operare per la prevenzione oppure se il suo compito di riconoscere il meno possibile, indennizzare il meno possibile, accumulare il più possibile.

Per aiutarmi in questa protesta vi chiedo di mandare un vostro parere, la vostra disapprovazione a uno o più dei seguenti indirizzi:

carrara at inail.it
segr.ministro at lavoro.gov.it
DGTutelaLavoro at lavoro.gov.it

Sono pronta come figlia di 29 anni a fare qualsiasi cosa !
Non è giusto che tutte queste persone, come mio padre, siano morte in quel modo. 
Dov'è la giustizia in Italia ? 
Non so ancora il modo non so chi potrà aiutarmi ma è giusto che questo scandalo sia reso pubblico ! ! !

Vi ringrazio anticipatamente per ogni vostro pensiero

Federica.
federica.barbieri at hotmail.it



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