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<DIV> VI SCRIVO PERCHE' MI SENTO TRADITA DALLO STATO !</DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV>Oggetto: AIUTIAMO FEDERICA BARBIERI !<BR><BR>Da Marco Bazzoni
(Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza - <A
href="mailto:bazzoni_m@tin.it" target=_blank>bazzoni_m@tin.it</A>)<BR><BR>Nel
mondo globale dellâ' informazione, sono venuto a conoscenza di quello che è
capitato a questa povera ragazza, dopo un anno e mezzo.<BR>Purtroppo di questa
vergognosa vicenda i mezzi dell' informazione non hanno detto
nulla.<BR>L' INAIL accumula ogni anno, non 12 milioni di euro come dice
Federica, ma quasi 2 miliardi di euro, tant'è che il tesoretto derivante dagli
avanti di bilancio annuali, sfiora i 13 miliardi di euro.<BR>Ho già parlato con
Federica e farò di tutto per aiutarla.<BR>Domani dovrebbe inviarmi il testo
delle sentenze.<BR>Questa vicenda è¨ SCANDALOSA!!!<BR>Mi si sono rizzati i
capelli quando l' ho letta.<BR>Ogni persona di buon senso non può far finta di
niente dopo aver letto la lettera di Federica.<BR><BR>Questo il testo della
lettera di Federica Barbieri.<BR><BR>VI SCRIVO PERCHÈ MI SENTO TRADITA DALLO
STATO !<BR><BR>Mio padre, Mario Barbieri, ha svolto attività continuativa
per 27 anni (dal 1966 al 1992) nel Cantiere Navale di Marina di Carrara (MS),
dove si lavorava l’ amianto. In funzione di questo sono stati riconosciuti
benefici previdenziali fino all’ 84 a tutte le figure professionali con
curriculum di continuità nell’ azienda.<BR>Nel 2002 a mio padre viene
riconosciuta un’ insufficienza respiratoria e una TAC evidenzia una situazione
molto grave.<BR>Viene ricoverato all’ ospedale San Bartolomeo di Sarzana
(SP).<BR>Viene affidata alla famiglia, perché non esistono strutture
ospedaliere attrezzate, un’ ossigenoterapia di 24 ore e una ventilazione
meccanica notturna per aiutare mio padre a compensare una disumana insufficienza
respiratoria.<BR>Per l’ ospedale di Sarzana mio padre sarebbe stato morto da
tempo.<BR>Facciamo causa all’ INAIL di Carrara (MS) per il riconoscimento
della malattia, ma con esito negativo. Ci opponiamo, chiedendo il riconoscimento
giudiziale e il diritto alla rendita per la malattia professionale.<BR>L’
INAIL contesta l’ esposizione a rischio. La causa viene discussa e nel luglio
2006 il giudice condanna l’ INAIL di Carrara a costituire e liquidare una
rendita per asbestosi polmonare, grado invalidante per l’ 80%.<BR>Mio padre
purtroppo muore nel novembre 2006 a causa di coma carbonarcotico e ,come scritto
nell’ atto nosologico, ASBESTOSI.<BR>Altri 36 operai di questo cantiere nel
frattempo si ammalano di asbesto e mesotelioma pleurico e carcinoma polmonare,
lasciando famiglie distrutte, data anche la sofferente patologia. <BR>Ad alcuni
è stato riconosciuto il prepensionamento, ad altri il rischio ad altri ancora
nulla.<BR>Nel gennaio 2007 l’ INAIL versa alla mia famiglia, 3 figli e la
moglie, gli arretrati e la reversibilità mensile, ma subito dopo ci fa
appello dicendo che non c’ è nesso fra la malattia e l’ esposizione al
cantiere date le diverse mansioni che ha svolto mio padre: addetto manovre gru,
addetto allo spostamento di lamiere sottoposte a sabbiature, distruzione di
materiale di fibro-amianto e magazzino. Il giudice di Genova accetta e noi
perdiamo la causa. <BR>Tutto questo senza richiedere ulteriori verifiche o
indagini ambientali . . . NULLA !<BR>Ci arriva una lettera di richiesta
restituzione all’ INAIL di quanto ci avevano riconosciuto, più gli interessi
legali, più le spese, entro 30 giorni, rifiutandoci anche una
rateizzazione.<BR>Ora l’ INAIL di Carrara dopo numerose richieste da parte
nostra ha accettato questa rateizzazione in 36 rate più gli interessi legali
del 2,5%. Parliamo di una somma pari a 100.000 euro circa.<BR>Non siamo ancora
andati a firmare per accettare questa rateizzazione, in quanto non nascondiamo
il nostro timore a riguardo, come se accettassimo di perdere.<BR>Abbiamo deciso
di andare in Cassazione a Roma ma i tempi sono lunghi e il terzo grado di
giudizio non ci permette di aggiungere atti o prove. <BR>Ho consegnato la
documentazione ad una ricercatrice scientifica dell’ Università di Pisa,
la dottoressa Elena Bacci, e la conclusione della sua perizia mi certifica
ancora che mio padre e’ morto per Amianto ! ! !<BR><BR>VI CHIEDO AIUTO ! !
!<BR><BR>Volevo aggiungere che il direttore dell’ INAIL di Carrara dottor
Carmine Cervo ha il potere di rinunciare all’ appello di questa causa assurda,
il che mi permetterebbe di avere riconosciuta finalmente la malattia
professionale e rendere così giustizia alla morte di mio padre.<BR>Inoltre ha
il potere di decidere di aspettare il giudizio della Cassazione per richiedere
il rimborso.<BR>Siccome mi ha contattato dicendomi di essere assai dispiaciuto
dagli eventi e mi sembra una persona con un’ anima e abbastanza disponibile,
nonostante siano stati loro (INAIL) a farci appello, basterebbe che leggesse
attentamente questa storia come quella di tutti gli altri operai del Cantiere
Navale e si mettesse per un attimo nei loro e nei nostri panni in quanto
familiari per capire che non ha veramente senso continuare questa battaglia
legale PERCHE’ L’ ASBESTOSI E’ UNA MALATTIA PROFESSIONALE RICONOSCIUTA CHE
SI PRENDE SOLO LAVORANDO L’ AMIANTO, MATERIALE CHE UFFICIALMENTE SI LAVORAVA
IN QUESTI CANTIERI NEGLI ANNI DI ATTIVITA’ LAVORATIVA DI TUTTE QUESTE PERSONE,
MIO PADRE COMPRESO ! ! ! <BR>Ho ascoltato in una trasmissione con il ministro
del Lavoro Damiano: l’ INAIL accumula ogni anno 12 milioni di euro ! <BR>Mi
chiedo se il compito istituzionale dell’ INAIL sia quello di rispondere alle
necessità di riconoscimento di infortuni e malattie professionali dei
lavoratori e di pagare rendite ed indennizzi, oltre che di operare per la
prevenzione oppure se il suo compito di riconoscere il meno possibile,
indennizzare il meno possibile, accumulare il più possibile.<BR><BR>Per
aiutarmi in questa protesta vi chiedo di mandare un vostro parere, la vostra
disapprovazione a uno o più dei seguenti indirizzi:<BR><BR><A
href="mailto:carrara@inail.it" target=_blank>carrara@inail.it</A><BR><A
href="mailto:segr.ministro@lavoro.gov.it"
target=_blank>segr.ministro@lavoro.gov.it</A><BR><A
href="mailto:DGTutelaLavoro@lavoro.gov.it"
target=_blank>DGTutelaLavoro@lavoro.gov.it</A><BR><BR>Sono pronta come figlia di
29 anni a fare qualsiasi cosa !<BR>Non è giusto che tutte queste persone, come
mio padre, siano morte in quel modo. <BR>Dov'è la giustizia in Italia ? <BR>Non
so ancora il modo non so chi potrà aiutarmi ma è giusto che questo scandalo
sia reso pubblico ! ! !<BR><BR>Vi ringrazio anticipatamente per ogni vostro
pensiero<BR><BR>Federica.<BR><A href="mailto:federica.barbieri@hotmail.it"
target=_blank>federica.barbieri@hotmail.it</A><BR><BR></DIV><!-- SPAMfighter Signature --><br><hr>Sto utilizzando la versione gratuita di <a href="http://www.spamfighter.com/lit">SPAMfighter</a>!<br /> Siamo una comunità di 6 milioni di utenti che combattono lo spam.<br /> 3362 messaggi contenenti spam sono stati bloccati con successo.<br />La versione Professionale non ha questo messaggio.</BODY></HTML>