[Redditolavoro] info nepal: un'altra tappa della lotta di classe
CobasSindacatodiClasse
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Tue May 19 08:58:00 CEST 2009
Un'altra tappa della lotta di classe in Nepal
Sullo sfondo di un'altra vittoria elettorale dei maoisti in tutto il paese,
le elezioni svoltesi il 10 aprile scorso per la sostituzione dei membri
decaduti dell'assemblea costituente; di una crisi economica che si riflette
nel paese con tagli frequenti alle forniture di energia elettrica,
inflazione alta ed enorme mancanza di carburante, si è aperta un'altra tappa
della lotta di classe in Nepal.
Forti anche di questo ulteriore consenso popolare i maoisti hanno fatto un
altro passo verso la ristrutturazione dello Stato, portando a compimento un
punto importante degli accordi, e cioè l'integrazione dei combattenti
dell'Esercito di Liberazione Popolare nell'Esercito Nepalese.
Ma a questo tutti i reazionari si sono opposti fin dall'inizio e in
particolare il generale Katawal (che rappresenta la "garanzia" per le forze
della reazione interne ed esterne di una mano ferma sul governo del paese)
ha anzi portato avanti iniziative in contrapposizione alle disposizioni del
governo, il quale aveva chiesto al generale spiegazioni sul suo
comportamento in merito a: reclutamento - vietato - di altri 2.800 militari
nell'Esercito Nepalese; riammissione di otto generali che erano stati
deposti dal governo; opposizione all'integrazione di soldati dell'Esercito
di Liberazione maoista (circa 20.000 soldati) previsto dagli accordi
precedenti; boicottaggio dei giochi nazionali perché vi avrebbe partecipato
l'Esercito di Liberazione.
Dopo aver atteso invano una risposta, il generale è stato sollevato
dall'incarico e sostituito con il gen Khadka.
Alcune forze all'interno del governo, il PCN-UML e il più piccolo Sadbhavana
Party hanno lasciato il governo dicendo che la scelta di cacciare Katawal
era illegittima perché non aveva coinvolto gli altri partiti della
coalizione. Una scusa per chi nella sostanza sostiene il reazionario
Katawal, espressione della reazione monarchica e legato all'espansionismo
indiano.
A questo punto il Primo Ministro Pushpa Kamal Dahal (Prachanda) si è
dimesso, accusando chiaramente i reazionari all'interno e all'esterno del
paese di voler impedire il processo in corso nel paese (nello stesso tempo
gli Usa fanno sapere che il PCN(Maoista) rimane nella lista delle
"Organizzazioni terroriste").
A sostegno della presa di posizione dei maoisti e per costringere il
Presidente dell'Assemblea costituente a ritirare la propria decisione
incostituzionale si stanno svolgendo in tutto il paese in questi giorni
grandi manifestazioni di piazza.
Riportiamo una intervista alla stampa borghese di un dirigente del partito
che chiarisce ulteriormente la posizione del partito sulla situazione in
corso.
***
La repubblica popolare può essere garantita solo dall'orgoglio nazionale del
Nepal
Intervista del Telegraph Nepal a
Narayan Kaji Shrestha
United Maoists Leader, Nepal
D: Il tuo partito - maoista - si è dimesso dal fronte del governo. Avreste
potuto combattere la battaglia stando al governo, no?
Se il presidente ha commesso un atto che voi definite incostituzionale e il
capo dell'esercito ha sfidato l'ordine del governo, non sarebbe stato meglio
per voi battervi all'interno della struttura di potere? Non si tratta forse
di una mentalità sconfitta da parte vostra? Che cosa ne pensi? Un commento
per favore.
Narayan Kaji: No! Non siamo diventati incapaci di combattere e per questo
abbiamo lasciato il governo. Al contrario, abbiamo facilitato il processo
per una soluzione e perciò ci siamo dimessi dal governo.
Pensiamo ci sia qualcosa per cui combattere ancora e per questo abbiamo
lasciato il governo.
Il presidente ha fatto il passo che noi consideriamo incostituzionale.
Perciò dobbiamo combattere contro la mossa sbagliata del presidente per cui
abbiamo pensato che sarebbe stato meglio lottare rimanendo fuori dai
corridoi del governo.
Abbiamo nominato Kul Bahadur Khadka come nuovo capo dell'esercito ma il
presidente ha riammesso il dimissionato Katawal che ha creato una tremenda
pressione morale su di noi poiché adesso il Nepal aveva virtualmente due
centri di potere.
I maoisti non sono come quei partiti tradizionali che desiderano stare
attaccati alla sedia in qualsiasi circostanza. Non siamo come quei
vergognosi partiti e perciò siamo usciti dal governo.
Sì! Avremmo potuto lottare come hai detto tu. Abbiamo ben considerato anche
questa ipotesi, ma la saggezza diceva che sarebbe stato più realistico e
opportuno condurre la lotta sia nelle piazze che nel parlamento.
Sul nostro partito pendeva una sorta di pressione morale a causa del
reinsediamento del dimissionato capo dell'esercito che ci ha anche costretto
ad optare per le dimissioni che ci hanno adesso facilitato la via per stare
sia nelle piazze che in parlamento.
Questo è il modo di vedere le cose, non si tratta di mentalità sconfitta.
D: si dice che il tuo partito stesse aspettando un'occasione per lasciare il
governo dato che questo non è stato capace di agire. L'episodio del capo
dell'esercito è solo la scusa per lasciare il governo? Adesso dicci dato che
la situazione che si è venuta a creare è un po' differente a che punto sono
adesso la guerra popolare e il movimento comunista nepalese? La tua opinione
prego.
Narayan: questa supposizione è al cento per cento senza fondamento. Ma le
attese che il popolo aveva dal nostro governo non sono state soddisfatte.
Sono d'accordo con questo. La fase di transizione e la coalizione di governo
si sono messi di mezzo. Stavamo pensando a come lavorare per il popolo in
maniera molto più efficace. Non abbiamo lasciato per paura di qualche
malfunzionamento.
La guerra popolare non è quella che abbiamo portato avanti in passato ma la
lotta rivoluzionaria rimane intatta. Teniamo fermi gli obbiettivi strategici
della guerra popolare, ma ci troviamo in uno stadio differente della lotta.
Il modo è cambiato, l'essenza rimane la tessa. La strategia stabilita rimane
quella che è. Puoi esserne certo.
Per quanto riguarda la rivoluzione nepalese, bene! sta procedendo secondo la
sua unicità e nel processo che ci ha portato a questo stadio del processo di
pace e per la redazione della nuova costituzione.
Adesso tutti i nostri sforzi sono concentrati nell'integrazione degli
eserciti e nella redazione di una costituzione per instaurare una
"Repubblica Democratica Popolare Nazionale Federale". Scriveremo una
costituzione che sarà contro il feudalesimo e l'imperialismo. Ma i
reazionari e gli imperialisti hanno finora impedito la scrittura della nuova
costituzione. Questa è la questione principale nella quale si trovano le due
forze combattenti. Crediamo nella salvaguardia dell'orgoglio nazionale e
siamo impegnati in ciò, ma altri stanno bloccando la nostra strada nel loro
vecchio stile. Se le forze interne e internazionali reazionarie
continueranno a porre ostacoli ai nostri principali obbiettivi, non ci
rimarrà che portare avanti una guerra finale decisiva contro queste forze -
intendo i reazionari senza dubbio.
D: Mentre formava il governo il tuo partito diceva che sarebbero accaduti
diversi miracoli. Ma non si sono avverati. Adesso dite che la costituzione
sarà a favore del popolo. Come sarebbe? Si tratta solo di una assicurazione
vuota al popolo o cosa?
Il modo, come dici, in cui non vi è stato permesso di agire nel governo, è
lo stesso con cui altri partiti potrebbero non permettervi di scrivere la
costituzione che vi piace. Che dici?
Narayan: guarda alla catena di avvenimenti occorsi nel frattempo. Ci siamo
mostrati corretti quando abbiamo detto che le elezioni all'assemblea
costituente erano possibili. È diventato realtà contro coloro che lo
negavano. È stata la nostra agenda fondamentalmente ad essere seguita da
tutti coloro che erano contro queste elezioni.
La costituzione che noi preferiamo potrebbe non essere permessa ma alla fine
noi la spunteremo. Il popolo costringerà gli altri a prendere la nostra
linea nonostante gli ostacoli.
L'attacco o diciamo il bersaglio principale della guerra popolare e della
rivoluzione non era solo la monarchia ma anche il sistema parlamentare
tradizionale. Ciò di cui ha bisogno il popolo adesso è la repubblica
popolare che guarda avanti, che è in essenza la repubblica democratica
popolare in cui il popolo è sovrano e prevale la sua supremazia. La
repubblica popolare soltanto può garantire l'orgoglio nazionale che mette
fuori gioco tutti i sintomi feudali e imperiali che prevalgono nella
società. Questo è il sistema migliore che si accorda alle necessità dei
lavoratori, contadini e agli sfruttati di questo paese.
Coloro che preferiranno opporsi a questo processo saranno automaticamente
messi fuori dal popolo. Possiamo quindi sperare che saremo capaci di
inquadrare una costituzione popolare di nostra preferenza.
Rispetto alla tua domanda supplementare, lasciami dire francamente che
nessuna forza sulla terra può sfidare la forza e la volontà del popolo. Ma
ciò non vuol dire che il nostro obbiettivo non lo raggiungeremo attraverso
diversi ostacoli, ma che alla fine questi saranno superati dallo stesso
popolo.
Ma se il popolo capisce che le sue preferenze vengono messe in pericolo da
alcuni settori, esso condurrà una sorta di battaglia finale contro coloro
che si mettono in mezzo. La rivoluzione in questo caso sarà imminente.
D: avete detto al popolo che il presidente ha messo in atto un colpo di
stato. Ma come sarebbe questo colpo di stato? Se è così come procederete nei
prossimi giorni contro la decisione presidenziale?
Narayan: è chiarissimo. Il presidente ha voluto ritagliarsi un ruolo che è
contro l'ambito della costituzione. La sua decisione ha messo in campo il
fatto che ci sono nel paese due poteri equivalenti. Questo equivale già ad
un colpo di stato. Sì! Non si è trattato di un colpo di stato militare.
Noi chiediamo che il presidente ritiri in ogni modo la sua decisione.
Abbiamo già dichiarato la nostra lotta contro questa decisione. Coordineremo
la lotta sia dalle piazze che dal parlamento. Lo costringeremo a ritirare la
sua decisione ad ogni costo. Se non si adegua alla richiesta del nostro
partito allora il processo di pace e la scrittura della nuova costituzione
avranno una battuta d'arresto.
Vogliamo solo rimettere la costituzione ad interim, che è stata fatta
dergliare, sui suoi binari. Restaureremo quindi la perduta supremazia
popolare.
D: cosa dovrebbe fare il presidente? Che succede se il presidente non torna
sui suoi passi? Come andrà avanti la politica? La tua opinione prego.
Narayan: il presidente deve ritirare la sua decisione. Pr far questo
dovrebbe rendere nulla la decisione che ha reso possibile al dimissionato
capo dell'esercito Katawal di mantenere il suo posto. Inoltre se il
presidente vuol continuare a mantenere alto il prestigio e l'orgoglio
del'istituzione presidenziale, deve scusarsi con il popolo in maniera
incondizionata.
Beh, se non lo fa non permetterà al palamento di funzionare. Noi vogliamo un
nuovo governo che faccia onore alla supremazia del popolo non a quella
dell'esercito. Nei fatti la costituzione ad interim è stata fatta
deragliare. La formazione di un nuovo governo con una costituzione che non è
nei suoi binari non avrà il consenso del nostro partito. Questo è tutto.
2009-05-13 06:30:12
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