[Redditolavoro] Fw: divieto di dissenso a L'Aquila

[CobasSindacatodiClasse]

info a cura slai cobas per il sindacato di classe


>Nonostante i divieti e le intimidazioni della Polizia, una trentina di
>manifestanti sono riusciti a rendere visibile la loro contestazione
>dell'ennesima incursione propagandistica di Berlusconi.
>
>Berlusconi era volato a l'Aquila per una cerimonia di issa-bandiera sui
>cantieri del piano C.A.S.E.
>C.A.S.E. è il progetto imposto ai terremotati come prova di efficienza e
>"miracolo" di regime.
>La costruzione di 15 nuovi insediamenti urbani in aree ex agricole
>lontane dai vecchi centri e prive di servizi (i cosiddetti new villages)
>dove saranno dispersi -prendendo per buone le stime ufficiali- 16.000
>terremotati su un totale di 73.000 sfollati, di cui solo 4.000 prima
>dell'inizio dell'inverno.
>
>Non è accettabile che qualcuno osi smascherare le bugie di regime e dare
>voce alla verità degli sfollati, da quattro mesi concentrati nei campi o
>deportati sulla costa.
>Nessuno deve incrinare l'immagine lucida di una ricostruzione miracolosa
>che procede secondo i tempi e di una popolazione serena e grata al
>governo, al suo capo e al suo podestà Bertolaso.
>
>Qualcuno però ha osato.
>Fonti di stampa avevano annunciato il percorso di Berlusconi: arrivo
>intorno alle 15 al cantiere Cese di Preturo, poi volo in elicottero a
>quello di Bazzano e infine la conferenza stampa alla scuola della
>Guardia di Finanza di Coppito, la stessa del G8.
>Così alcune decine di manifestanti si sono riuniti, sotto il sole a
>picco, davanti il cantiere.
>Due gli striscioni esposti, "4 mesi nelle tende, questo è vostro
>miracolo" dei comitati cittadini, "fuori gli sfruttatori" della Rete di
>Soccorso Popolare. Slogan contro la vita insopportabile nei campi e
>sulla ricostruzione non ancora iniziata. Dalla rete di soccorso popolare
>sono stati fatti anche interventi al megafono per denunciare come i
>criteri di assegnazione delle C.A.S.E. scateneranno una guerra tra
>poveri, contro l'opportunismo e la miopia di chi ha tentato in tutti i
>modi di boicottare la manifestazione nazionale contro il G8 e per
>denunciare le condizioni di lavoro massacranti e insicure cui sono
>costretti gli operai dei cantieri, tutto per gettare fumo negli occhi
>sulla ricostruzione da record, mentre l'Aquila e gli altri comuni
>terremotati sono ancora città fantasma negate agli abitanti, profughi
>sulla loro terra o sulla costa.
>
>Dopo un paio d'ore di attesa vana, è apparso evidente che Berlusconi non
>sarebbe arrivato. Probabilmente, per evitare che qualche grido e
>cartello fuori dal coro gli rovinasse la scena, ha preferito srotolare
>le sue bandierine solo nell'altro cantiere, quello di Bazzano, sotto gli
>occhi dei soli giornalisti e degli operai al lavoro.
>Si è così deciso di raggiungere la caserma "Lo Giudice" di Coppito, dove
>ci sarebbe stata la conferenza stampa.
>
>Qui uno sproporzionato schieramento di polizia ha subito circondato il
>gruppetto di manifestanti.
>Prima hanno intimato di non scendere dalla banchina al lato della strada
>e non avvicinarsi troppo all'ingresso della caserma, poi hanno ordinanto
>: o ve ne andate o vi identifichiamo tutti.
>Qualche decina di minuti dopo la consegna dei documenti, un nuovo
>diktat: abbassate gli striscioni per qualche minuto.
>Al rifiuto di cedere gli striscioni, un funzionario di polizia ha perso
>il controllo: "ora basta quello che potete o non potete fare lo decido
>io, va bene". Al coro di "no che non va bene" il poliziotto scatta e
>strappa lo striscione dalle mani degli attivisti del 3e32. La pronta
>reazione di una ragazza che riacchiappa lo striscione lo sorprende.
>Lo strisione viene di nuovo esposto mentre il funzionario prende a
>sbraitare e minaccia denunce per oltraggio a pubblico ufficiale.
>Qualche secondo dopo si capisce perchè gli striscioni erano tanto
>"pericolosi": preceduto e seguito dal bagliore dei lampeggianti arriva
>chi "non doveva vedere", la stampa.
>
>Infatti, poco dopo arriveranno le telecamere a riprendere il presidio,
>anche se solo un notiziario di prima serata riporterà di sfuggita la
>notizia.
>
>Una giornata che ha dimostrato, da una parte, i limiti della capacità di
>mobilitazione e radicamento tra gli sfollati dei comitati, dall'altra,
>dietro la forza apparente e ostentata delle forze repressive, tutta
>l'apprensione e debolezza dello stato di fronte al pericolo che una
>scintilla possa incendiare la prateria seccata dal sole d'estate, quando
>arriverà il freddo e le case no.
>



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