[Redditolavoro] Fw: saluggia pattumiera nucleare del mondo

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SALUGGIA PATTUMIERA NUCLEARE DEL MONDO

Ogni giorno che passa ci rendiamo sempre più conto della
scarsa, se non nulla, considerazione in cui viene tenuta
l'Italia a livello internazionale.
L'ultima dimostrazione, in ordine di tempo, la abbiamo
avuta in questi giorni, quando è diventata di dominio
pubblico la notizia che, nel sito nucleare saluggese di
Sogin Eurex, sono presenti rifiuti radioattivi provenienti
da tutte le parti del mondo.
Inoltre, la cosa veramente a dir poco scandalosa è che una
parte di questi la si conosceva da sempre - i rifiuti Mtr e
Candu - mentre molte altre sono state nascoste alla
popolazione fino al 12 dicembre scorso, data dell'ultima
ispezione della commissione Ambiente comunale al sito in
questione, uno dei cinque esistenti nel territorio del
piccolo comune vercellese; oltre a Sogin Eurex, infatti, vi
sono anche: quello della Sorin S.p.A., quello di Gipharma
s.r.l., quello di Avogadro s.r.l. e quello dell'Enea (Ente
nazionale per l'energia atomica).
All'interno del sito Eurex si trovano rifiuti di svariati
tipi, che peraltro non possono essere stati prodotti in
loco in quanto lì non è mai esistito un reattore nucleare:
ci sono rifiuti Cesnef, rifiuti Ifec, rifiuti di
Traversella, rifiuti da parafulmini, plutonio da Umcp, il
prodotto finito Nitrato di uranile (sette chilogrammi di
U235) del processo Eurex - uranio ad alto arricchimento di
proprietà del Cisam (Centro italiano studi applicazioni
militari dell'esercito).
Tutti questi materiali radioattivi sono stati, nel tempo,
qui trasportati sotto varie forme: come elementi di
combustibile dalle centrali di Pickering (Canada), Trino
Vercellese ed altre, come rifiuti radioattivi dallo
smantellamento del sito Ifec, come materiali radioattivi
costituenti il reattore L54M del Cesnef di Milano.
Come si può facilmente notare, l'Italia è la pattumiera
nucleare semi-segreta del mondo, e Saluggia è la discarica
nucleare italiana.
Il Governo ha comprato il silenzio degli abitanti
saluggesi, per l'equivalente di trenta denari, purché si
tengano le scorie radioattive almeno fino al 2015, invece
di adoperarsi per spostare rapidamente il materiale
radioattivo in modo che esso venga messo, almeno per la
parte possibile (che comunque, come abbiamo già avuto modo
di scrivere, non sarà più del quattro per cento del totale)
in sicurezza attraverso il suo riprocessamento in Francia.

Torino, 13 febbraio 2009


Stefano Ghio - Torino


__________ Informazione NOD32 3852 (20090213) __________

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