[Redditolavoro] no alla cassaintegrazione ilva

cobasta cobasta at fastwebnet.it
Wed Nov 19 20:46:36 CET 2008


"La crisi dei mercati finanziari raffreddano il ciclo virtuoso della 
siderurgia... la domanda calerà del 4% nei primi tre trimestri del 2009 e 
risalirà solo nell'ultimo. Oggi, però, con i prezzi di materie prime e 
prodotti in caduta libera, le aziende siderurgiche italiane che entrano nel 
tunnel della crisi godono di una salute di ferro: sono patrimonialmente 
solide, il margine operativo è cresciuto nel 2007 del 25%, e i debiti 
finanziari sono nettamente inferiori al patrimonio.
"...nonostante la retromarcia di automotive, elettrodomestici ed edilizia, 
la produzione ha tenuto grazie all'export di prodotti lunghi... certo da 
qualche mese gli ordini si sono rarefatti e la ripresa farà capolino solo a 
fine anno (ma, come dice un padrone di tutto rispetto di nome Marcegaglia) 
"dopo quattro anni come quelli appena trascorsi, anche un calo del 2-4% 
della domanda non è un dramma. I bilanci delle aziende sono sani e anche il 
2008 si chiuderà con un miglioramento di redditi e volumi". In complesso le 
aziende siderurgiche aumentano i ricavi del 10% e gli utili di circa il 40%".
E nella classifica dei Top della siderurgia italiana Riva sfonda il muro di 
10 miliardi di fatturato".

E Riva ha il coraggio di mettere in cig 2028 operai, che hanno permesso 
questi utili miliardari!?
E' come se un padrone di un bar taccagno e sfruttatore, quando si rompe un 
bicchiere, invece di comprarlo con i suoi soldi, lo fa pagare al ragazzo del 
bar dal suo misero stipendio. Così fa Riva: siccome ha un po' di acciaio 
invenduto, invece di ridurre momentaneamente le entrate delle sue dorate 
casseforti, scarica sugli operai.
Ma tutto questo non ha alcuna legittimità se non accettando come 
inattaccabile la legge di classe dei padroni, Ma se si accetta questa legge 
gli operai sono come degli schiavi alla mercè del padrone.

La logica di Riva di accumulare enormi quantità di acciaio fino al mese 
prima e dichiarare che c'è recessione e contrazione di vendite il mese dopo, 
non è frutto di un padrone sprovveduto che non sa fare i conti; ma della 
logica stessa del capitalismo che pensa solo a realizzare subito più 
profitti possibile e per questo produce al massimo, impone sui mercati le 
sue merci, fa la guerra e sbaraglia i concorrenti; quando poi non può più 
vendere e realizzare i profitti di prima, quando i piazzali restano pieni, 
la soluzione è semplice: taglia i "produttori", gli operai e fa pagare la 
crisi a loro e alla società.


Anche a fronte di questo calo momentaneo delle vendite dell'acciaio, la 
cassintegrazione richiesta da Riva non è affatto necessaria. Ci potrebbero 
essere altre soluzioni.
Alcune di queste ce le spiega su 'Taranto Oggi' del 3/11, non un estremista 
dello slai cobas, ma il segretario della Uil Puglia, Pugliese:
"Questa crisi non è calata dalla mattina alla sera. E per questo il fatto 
che siano state accumulate 1 milione e 300 mila ton. di coils e laminati 
piani, a cuor leggero, lascia perplessi... si doveva programmare e ricercare 
una soluzione. Si poteva, ad esempio, ridurre il prezzo del prodotto. Riva 
avrebbe dovuto ridurre il prezzo dell'acciaio, così da valutare se per lo 
stabilimento siderurgico è più opportuno o meno tenere comunque in funzione 
gli impianti anzichè fermarli, e contemporaneamente non perdere la clientela 
acquisita... I lavoratori che dovrebbero essere collocati in cig potrebbero, 
invece, essere impegnati in attività di ambientalizzazione degli impianti, 
visto che in 5 mesi l'Ilva deve essere in regola. Il numero dei dipendenti 
da mettere in cig potrebbe, così, essere notevolmente ridotto".

Bene, tutto questo noi lo sottoscriviamo. Ma perchè queste cose Pugliese non 
le va a dire al suo collega di sindacato Palombella, che con Fiusco e 
Lazzaro, sta facendo una trattativa che, a premessa, considera inevitabile 
la cigo?
Il segr. Fiom, Fiusco, in un intervista nello stesso giornale, sembra 
addirittura un propagandista/amplificatore della crisi di Riva: "la crisi 
dell'acciaio per l'Ilva - dice - non rientra nelle classiche crisi cicliche 
avvenute in passato, ma per effetto della grave recessione mondiale in atto, 
rischia di avere conseguenze molto più gravi. Ad oggi l'azienda non è ancora 
in grado di valutare pienamente le conseguenze sul biennio 2009/2010 che 
comunque si prevedono negative...". Poi aggiunge, a merito di Riva, che, 
comunque "l'azienda ha dichiarato la disponibilità ad anticipare il 
pagamento della cigo", quando tutti sanno che l'anticipazione della cig 
ordinaria è prevista sempre per legge!

gruppo operai e lavoratori ilva taranto
cobasta at fastwebnet.it



-- 
Io utilizzo la versione gratuita di SPAMfighter. Siamo una comunità di 5,6 milioni di utenti che combattono lo spam. 
Sino ad ora
 ha rimosso 1719 mail spam. 
 Gli utenti paganti non hanno questo messaggio nelle loro email .
 Prova gratuitamente SPAMfighter qui:http://www.spamfighter.com/lit




More information about the Redditolavoro mailing list