[Redditolavoro] Fw: Strage Thyssen,
significativa vittoria dei lavoratori: sei rinvii a giudizio,
uno per omicidio volontario. Va avanti la costruzione della
manifestazione a Torino
bastamortesullavoro at domeus.it
cobasta at libero.it
Tue Nov 18 12:11:15 CET 2008
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From: Comitato 6 dicembre
Sent: Tuesday, November 18, 2008 1:58 AM
Subject: Strage Thyssen, significativa vittoria dei lavoratori: sei rinvii a giudizio, uno per omicidio volontario. Va avanti la costruzione della manifestazione a Torino
Strage Thyssen, significativa vittoria dei lavoratori: sei rinvii a giudizio, uno per omicidio volontario.
Rinviati a giudizio tutti e sei i dirigenti imputati per il rogo della Thyssenkrupp, dove il 6 dicembre 2007 a Torino morirono 7 operai. Non solo: il gup Francesco Gianfrotta ha accolto le richieste di accusa della procura rinviando a giudizio con una decisione storica l'amministratore delegato per l'Italia Harald Espenhan per omicidio volontario con dolo eventuale, e per omicidio colposo e omissione dolosa di cautele anti infortunistiche i cinque dirigenti Marco Pucci, Gerald Pregnitz e Giuseppe Salerno, responsabili a vario titolo dello stabilimento torinese, Daniele Moroni, dirigente di Terni, e Cosimo Cafueri, responsabile del servizio prevenzione e protezione dai rischi. L'udienza è fissata per il 15 gennaio 2009 alle 9 in corte d'Assise, dove per la prima volta approderà un processo per morti bianche.
UNA PRIMA STORICA VITTORIA DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI!
RAFFORZIAMO LA COSTRUZIONE DELLA MANIFESTAZIONE DEL 6 DICEMBRE A TORINO!
ADERIAMO E FACCIAMO ADERIRE ALL'APPELLO NAZIONALE!
Siamo a quota 60 adesioni individuali e 30 collettive.
Di seguito l'appello aggiornato
per adesioni 6dicembre at gmail.com
6 dicembre 2007: strage di 7 operai alla ThyssenKrupp di Torino
6 dicembre 2008: non dimentichiamo tutte le stragi e morti sul lavoro
Il 6 dicembre di un anno fa un rogo sprigionatosi all'interno dello stabilimento ThyssenKrupp di Torino faceva strage di 7 operai. Sette vite bruciate e sette famiglie lasciate nella disperazione.
Forte fu la commozione e l'eco in tutto il Paese. Le massime autorità dello Stato, a cominciare dal Presidente della Repubblica Napolitano, dichiararono che avrebbero fatto l'impossibile affinché stragi come quella di Torino non fossero più avvenute.
Spenti pian piano i riflettori dei mass-media, la questione della sicurezza sul lavoro è sparita dall'agenda politica di governi e parlamenti, sostituita da quella – montata ad arte - della "sicurezza" nelle città, della psicosi dell'immigrato stupratore, rapinatore, pirata della strada o altro, dimenticando che secondo studi della stessa UE, le città italiane sono le più "sicure" d'Europa…
Ma tant'è, si mandano forze di polizia e militari nelle città, ma non si fa un passo per garantire incolumità e sicurezza a chi vive di lavoro. La strage di Torino non è stata la prima e, purtroppo, non è stata l'ultima: i circa 4 morti al giorno nei luoghi di lavoro dovrebbero suonare come un sonoro schiaffo per qualsiasi società che abbia la presunzione di definirsi "civile". Ma in Italia no: qui non solo si continuano a varare provvedimenti assolutamente insufficienti, soprattutto dal punto di vista delle azioni di contrasto e di sanzione nei confronti delle aziende, come da quello dei poteri e delle agibilità degli RLS e degli ispettori INPS o INAIL (come il nuovo Testo Unico, Legge 81/2008), ma a questi si affiancano leggi e decreti come quello sulla detassazione degli straordinari (Legge 126/24 del luglio 2008), quello sulla deregolamentazione del mercato del lavoro (Legge 133 del 5 agosto 2008), la direttiva del Ministero del Lavoro che indebolisce i servizi ispettivi del ministero stesso e dell'INPS (settembre 2008), e, ultimo solo per tempo, il ddl 1441 quater, attualmente in discussione alla Camera, che vorrebbe sterilizzare i processi e legare le mani ai giudici del lavoro.
Il segnale è purtroppo molto chiaro: da un parte si continuano a garantire condizione di massima redditività delle aziende (cioè massimi profitti), dall'altra si aumenta la precarietà, si allunga l'orario di lavoro, si controllano di meno le violazioni in termini di sicurezza, diminuendo quindi la tutela della salute e dell'incolumità del lavoratore, così come di chi vive in città o quartieri vicini ad impianti industriali: ecco che, quindi, l'immigrato che lavora nel cantiere si trova nella stessa barca con l'operaio Fiat, con l'abitante di Taranto che respira le polveri tossiche dell'ILVA, o con il valsusino che rischia di morire di amianto se partiranno i lavori del TAV…
Siamo stanchi di restare a guardare, spettatori/vittime di una macabra rappresentazione che coinvolge, direttamente o indirettamente tutti noi.
Il 6 dicembre saremo a Torino e sfileremo dalla Thyssenkrupp al Palagiustizia non solo per ricordare i nostri 7 compagni di lavoro morti nel rogo di un anno fa, reclamando giustizia in un processo che sta per entrare nel vivo, ma per ricordare tutti i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno perdono la vita o subiscono gravi infermità perché qualcuno, per volersi arricchire sempre di più, li fa lavorare sempre di più, sempre più velocemente e in condizioni sempre più insicure.
Il processo Thyssen è giunto ad un grande risultato, senza precedenti nella storia della giurisprudenza italiana: i lavoratori vengono ammessi dal Gup come parte lesa e quindi riconosciuti come parte civile in un processo contro i sei dirigenti della multinazionale tedesca per il rischio che hanno occorso a lavorare in un'azienda (peraltro già chiusa), così come purtroppo ha colpito i nostri cari sette compagni in quella tragica notte. Ma sappiamo che questo non basta: siamo coscienti che sarà possibile invertire questo drammatico corso di sangue e di morte (una "guerra" che fa più vittime della guerra in Iraq o delle guerre di mafia) solo se riusciremo ad affermare un punto di vista, che è chiaramente, senza se e senza ma, quello di salvaguardare la salute, la sicurezza nei luoghi di lavoro e di fare sempre e comunque gli interessi delle lavoratrici/ori scegliendo fino in fondo e senza ambiguità da che parte stare, ossia dalla nostra parte, con orgoglio e dignità, quella di chi lavora.
Per questo facciamo appello a tutte le organizzazioni sindacali, alle associazioni dei familiari, ai medici e ai giuristi sinceramente democratici, agli ispettori del lavoro, dell'INPS e dell'INAIL, ai giornalisti coscienziosi, ai giovani e agli studenti che in queste settimane stanno difendendo il loro futuro, a partecipare e a sostenere questa manifestazione. Perché se non lo facciamo noi, non lo farà nessuno al nostro posto.
Torino il 6 dicembre 2008 – Manifestazione con concentramento di fronte allo stabilimento ThyssenKrupp, Corso Regina Margherita 400, ore 09.30
Associazione LEGAMI D'ACCIAIO (ex-operai ThyssenKrupp e familiari delle vittime)
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
bastamortesullavoro at domeus.it per comunicazioni rapide
Aderiscono
1.. Ciro ARGENTINO, RSU FIOM-CGIL Thyssenkrupp (Torino)
2.. Nazareno BALANI, Collettivo Lavoratori Comdata – FLMU-CUB (Torino)
3.. Riccardo DE ANGELIS, RSU FLMU-CUB Telecom (Roma)
4.. Riccardo DI PALMA, RSU RdB-CUB del Comune di Borgomanero (Novara)
5.. Gianfranco DI PUPPO, RdB-CUB Comune di Torino
6.. Andrea FIORETTI, FLMU-CUB Gruppo Sirti (Roma)
7.. Vincenzo Graziano, FLMU-CUB Comdata (Torino)
8.. Massimiliano MURGO, RSU Alternativa Operaia/FLMU-CUB Marcegaglia Building, Sesto San Giovanni (Milano)
9.. Irene ROSSETTI, Collettivo Lavoratori Comdata – FLMU-CUB (Torino)
10.. Raffaele ARGENTA, Fiat Mirafiori (Torino)
11.. Cristiano BRUZZI, precario (Bologna)
12.. Luca CARRETTA, RSU SLC-CGIL Telecom Italia S.p.A . (Torino)
13.. Roberto BEGHELLI, RSU FLMUniti-CUB Telecom Italia S.p.A. (Bologna)
14.. Daniela CORTESE, RSU Telecom Italia Sparkle, Circolo PRC Tlc (Roma)
15.. Egidio BERTOLOTTI, Regione Lombardia
16.. Giovanni CESAREO, docente alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano
17.. Massimo IBERTI, Rsu Cobas Pubblico Impiego all'Università di Torino
18.. Arnaldo DEMETRIO, FLMU-CUB Telecom Italia (Milano)
19.. Paolo FORNELLI, segretario provinciale PdCI (Pavia)
20.. Luca MALMUSSI, RSU FLAI-CGIL Inalca\jbs di Castelvetro Modena (Modena)
21.. Francesco Fumarola, FLMU-CUB Atesia (Roma)
22.. Riccardo Filesi, SdL Alitalia (Roma)
23.. Barbara Ricci, SdL Alitalia (Roma)
24.. Giuliano Micheli, CUB Trasporti Alitalia (Roma)
25.. Luca Climati, RSU RdB-CUB INPDAP (Roma)
26.. Luigi Giacinti, FLMU-CUB MVS (Roma)
27.. Fabrizio Cottini, FIOM-CGIL Sielte (Roma)
28.. Sante Marini, FIOM-CGIL Alcatel Alenia (Roma)
29.. Maurizio Bacchini, FIOM-CGIL Baxter S.p.A (Roma)
30.. Marina Citti, CGIL Menarini S.p.A. Pomezia (Roma)
31.. Antonello Tiddia, RSU Carbosulcis
32.. Catia GALASSI, RdB-CUB Servizi Sociali, Comune di Novara
33.. Giorgio CREMASCHI, segreteria nazionale FIOM, responsabile sicurezza
34.. Carlo CORBELLARI, RdB-CUB Comune di Verona
35.. Marco Rizzo, parlamentare europeo
36.. Claudio CANATO, rsu Flc-Cgil, Istituto comprensivo Ferrari, Vercelli
37.. Sara Ardizio, Anffas Onlus, Novara
38.. Fabio Massimo vernillo, delegato sindacale SdL Coop. Sprinter, Roma Termini
39.. Luca Bellardone, Rdb-Cub Novara
40.. Marco DI MATTIA, RSU FIOM Call Center Telegate (Torino)
41.. Ornella TERRACINI, direttivo regionale dello "SPI-CGIL", LAVORO e SOCIETA'
42.. Gloria MELE, lavoratrici occasionale nella grande distribuzione, Torino
43.. Luigi CASALI – Coordinatore regionale RDB-CUB, Federazione del Piemonte
44.. Gerardo GIANNONE, RSU FIAT Pomigliano d'Arco (Napoli)
45.. Michele CASTALDO, SPI-CGIL, Roma
46.. Lino BALZA, Medicina Democratica, Alessandria
47.. Giovanni NOBILI, USI, Torino
48.. Giuseppe Zambon editore, Francoforte
49.. Adriana Chiaia, del comitato di redazione della Casa editrice Zambon, Milano.
50.. Francesco Pappalardo, Medico del Lavoro, Piombino
51.. Lorenzo Mortara, operaio dell'YKK SPA, iscritto Fiom-CGIL, Vercelli
52.. Stefano IPPAZIO, Sindaco di Taranto
53.. Alessandro MARESCOTTI, presidente di Peacelink
54.. Amalia navoni, beni comuni zona 8, Milano
55.. Caterina Rodella - collettivo studenti SU LA TESTA – Bologna
56.. Mariella Megna - Regione Lombardia
57.. Giorgio Riboldi - A.L. Cobas-CUB Regione Lombardia
58.. Erika SOLLO - Provincia di Torino
59.. Roberto DELOGU, dipendente Gruppo Amiu S.p.A., iscritto Cgil
60.. Samanta Di Persio, autrice libro "Morti bianche"
Adesioni collettive
1.. SLAI-COBAS per il sindacato di classe
2.. Assemblea Lavoratori Autoconvocati
3.. Comitato "6 dicembre" - Torino
4.. Comitato "5 aprile" – Roma
5.. Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona
6.. FLMU-CUB Bologna
7.. Unione Sindacale Italiana USI – Federazione di Roma
8.. Collettivo Lavoratori Comdata
9.. Sindacato Lavoratori in Lotta per il Sindacato di Classe
10.. Medicina Democratica
11.. Comitato Familiari e Lavoratori Fiom Ilva Taranto "12 giugno"
12.. Federazione Regionale C.U.B. Piemonte
13.. Federazione Regionale RDB-CUB Piemonte
14.. Federazione Regionale RDB-CUB Pubblico Impiego
15.. Federazione Regionale F.L.M.U.- CUB Piemonte
16.. Federazione Regionale RDB-CUB Servizi Torino
17.. AL-COBAS CUB Milano
18.. A.L. Cobas-CUB Regione Lombardia
19.. Usi-Ait, Rimini
20.. Collettivo "Iqbal Masih", Lecce
21.. Comitato No-Expo, Milano
22.. Proletari@ - comunicazione militante
23.. network barletta at libero
24.. Piattaforma Comunista
25.. P-CARC Piemonte e Lombardia
26.. Proletari Comunisti
27.. Redazione Daszebao
28.. Partito Umanista
29.. L'altra Lombardia - SU LA TESTA
Torino nov.2008
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