[Redditolavoro] RE: 6 dicembre, primo anniversario strage Thyssen: appello per manifestazione a Torino

frank ficiar frficiar at hotmail.com
Tue Nov 11 21:52:10 CET 2008


passo l'invito ciao a tutti...

From: autonomia at hotmail.it
Subject: 6 dicembre, primo anniversario strage Thyssen: appello per manifestazione a Torino
Date: Tue, 11 Nov 2008 18:40:16 +0100








 Ciao a tutt*,
di seguito leggerete l'appello che indice una manifestazione a Torino per il 6 dicembre prossimo, primo anniversario del rogo che uccise 7 operai alla Thyssenkrupp. Redatto dall'Associazione "Legami d'acciaio" (ex operai Thyssen + familiari delle vittime) e dall Rete nazionale per la Sicurezza sul Lavoro, l'appello chiama a una mobilitazione la più vasta possibile non solo per ricordare i 7 lavoratori morti e per testimoniare la vicinanza e la solidarietà alle famiglie delle vittime  e ai compagni di lavoro, ma anche e soprattutto per alzare il livello dell'iniziativa a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, contro le stragi del profitto.
Le adesioni si richiedono preferibilmente individuali (indicando luogo di lavoro, città ed eventualmente appartenza o incarico sindacale), sia per dare un carattere il più possibile "trasversale" a sigle politiche e sindacali, sia per disinnescare alcuni tentativi di freno, se non di aperto boicottaggio, già all'opera in alcune aree confederal-concertative. Sono comunque importanti e gradite anche le adesioni collettive.
E' quindi importante aderire all'appello e partecipare alla manif. Su questo chiediamo l'aiuto di tutt*.
Alberto per il Comitato promotore



6
dicembre 2007: strage di 7 operai alla ThyssenKrupp di Torino

6
dicembre 2008: non dimentichiamo tutte le stragi e morti sul lavoro

Il
6 dicembre di un anno fa un rogo sprigionatosi all’interno dello stabilimento
ThyssenKrupp di Torino faceva strage di 7 operai. Sette vite bruciate e sette
famiglie lasciate nella disperazione.

Forte
fu la commozione e l’eco in tutto il Paese. Le massime autorità dello Stato, a
cominciare dal Presidente della Repubblica Napolitano, dichiararono che
avrebbero fatto l’impossibile affinché stragi come quella di Torino non fossero
più avvenute.

Spenti
pian piano i riflettori dei mass-media, la questione della sicurezza sul lavoro
è sparita dall’agenda politica di governi e parlamenti, sostituita da quella –
montata ad arte - della “sicurezza” nelle città, della psicosi dell’immigrato
stupratore, rapinatore, pirata della strada o altro, dimenticando che secondo
studi della stessa UE, le città italiane sono le più “sicure” d’Europa…

Ma
tant’è, si mandano forze di polizia e militari nelle città, ma non si fa un
passo per garantire incolumità e sicurezza a chi vive di lavoro. La strage di
Torino non è stata la prima e, purtroppo, non è stata l’ultima: i circa 4 morti
al giorno nei luoghi di lavoro dovrebbero suonare come un sono schiaffo per
qualsiasi società che abbia la presunzione di definirsi “civile”. Ma in Italia
no: qui non solo si continuano a varare provvedimenti assolutamente
insufficienti, soprattutto dal punto di vista delle azioni di contrasto e di
sanzione nei confronti delle aziende, come da quello dei poteri e delle
agibilità degli RLS e degli ispettori INPS o INAIL (come il nuovo Testo Unico,
Legge 81/2008), ma a questi si affiancano leggi e decreti come quello sulla
detassazione degli straordinari (Legge 126/24 del luglio 2008), quello sulla
deregolamentazione del mercato del lavoro (Legge 133 del 5 agosto 2008), la
direttiva del Ministero del Lavoro che indebolisce i servizi ispettivi del
ministero stesso e dell’INPS (settembre 2008), e, ultimo solo per tempo, il ddl
1441 quater, attualmente in discussione alla Camera, che vorrebbe sterilizzare
i processi e legare le mani ai giudici del lavoro.

Il
segnale è purtroppo molto chiaro: da un parte si continuano a garantire
condizione di massima redditività delle aziende (cioè massimi profitti),
dall’altra si aumenta la precarietà, si allunga l’orario di lavoro, si
controllano di meno le violazioni in termini di sicurezza, diminuendo quindi la
tutela della salute e dell’incolumità del lavoratore, così come di chi vive in
città o quartieri vicini ad impianti industriali: ecco che, quindi, l’immigrato
che lavora nel cantiere si trova nella stessa barca con l’operaio Fiat, con
l’abitante di Taranto che respira le polveri tossiche dell’ILVA, o con il
valsusino che rischia di morire di amianto se partiranno i lavori del TAV…

Siamo
stanchi di restare a guardare, spettatori/vittime di una macabra
rappresentazione che coinvolge, direttamente o indirettamente tutti noi.

Il
6 dicembre saremo a Torino e sfileremo dalla Thyssenkrupp al Palagiustizia non
solo per ricordare i nostri 7 compagni di lavoro morti nel rogo di un anno,
reclamando giustizia in un processo che sta per entrare nel vivo, ma per
ricordare tutti i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno perdono la vita o
subiscono gravi infermità perché qualcuno, per volersi arricchire sempre di
più, li fa lavorare sempre di più, sempre più velocemente e in condizioni
sempre più insicure.

Il
processo Thyssen è giunto ad un grande risultato, senza precedenti nella storia
della giurisprudenza italiana: i lavoratori vengono ammessi dal Gup come parte
lesa e quindi riconosciuti come parte civile in un processo contro i sei
dirigenti della multinazionale tedesca  per il rischio che hanno occorso a lavorare in
un’azienda (peraltro già chiusa), così come purtroppo ha colpito i nostri cari
sette compagni in quella tragica notte. Ma sappiamo che questo non basta:  siamo coscienti che sarà possibile invertire
questo drammatico corso di sangue e di morte (una “guerra” che fa più vittime
della guerra in Iraq o delle guerre di mafia) solo se riusciremo ad affermare
un punto di vista, che è chiaramente, senza se e senza ma, quello di
salvaguardare la salute, la sicurezza nei luoghi di lavoro e di fare sempre e
comunque gli interessi delle lavoratrici/ori scegliendo fino in fondo e senza
ambiguità da che parte stare, ossia dalla nostra parte, con orgoglio e dignità,
quella di chi lavora.

Per
questo facciamo appello a tutte le organizzazioni sindacali, alle associazioni
dei familiari, ai medici e ai giuristi sinceramente democratici, agli ispettori
del lavoro, dell’INPS e dell’INAIL, ai giornalisti coscienziosi, ai giovani e
agli studenti che in queste settimane stanno difendendo il loro futuro, a
partecipare e a sostenere questa manifestazione. Perché se non lo facciamo noi,
non lo farà nessuno al nostro posto.

 

Torino il 6 dicembre 2008 – Manifestazione
con concentramento di fronte allo stabilimento ThyssenKrupp, Corso Regina
Margherita 400, ore 09.30

 

Associazione LEGAMI
D’ACCIAIO (ex-operai ThyssenKrupp e familiari delle vittime)

RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI
DI LAVORO



Visita il suo Spaces! Doretta ti “cerca”…
Live Maps Guarda da vicino strade e palazzi della tua città!
_________________________________________________________________
Tutto il mondo MSN in un clic. Scarica la Toolbar!
http://toolbar.msn.com/overview.aspx?loc=it-it
-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: http://riot.ecn.org/pipermail/redditolavoro/attachments/20081111/526fd27b/attachment-0001.html


More information about the Redditolavoro mailing list