[Redditolavoro] Uno sciopero dei lavoratori stranieri? UN'APPELLO
AI LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI
Fulvio
fuldigior at libero.it
Sat May 17 21:38:06 CEST 2008
APPELLO AI LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI
Operai, lavoratori, proletari italiani e di ogni nazionalità: per i nostri padroni noi non siamo altro che merce forza-lavoro che produce profitti di cui loro si appropriano. Il nostro diritto a vivere come esseri umani è subordinato alle esigenze economiche del nostro padrone e del mercato. Il diritto allo sfruttamento operaio è sancito dallo Stato e a questo - se compatibili - sono subordinati tutti gli altri diritti, a cominciare da quello di guadagnarci da vivere per noi e per le nostre famiglie.
Molti capitalisti, nella ricerca del massimo profitto, chiudono le fabbriche in una Regione e le aprono in unaltra, le chiudono in Italia e le aprono in Paesi dove il costo del lavoro è irrisorio.
Altri chiamano in Italia, ogni anno, centinaia di migliaia di lavoratori immigrati da sfruttare con salari da fame nelle fabbriche, nei cantieri, nellindustria agricola, mettendoli in concorrenza con i lavoratori italiani per abbassare i salari e dividere i lavoratori, alimentando la guerra fra poveri, per poi abbandonarli senza mezzi al loro destino quando non servono più..
I padroni ed i loro governi (sia quelli di CentroDestra che quelli di CentroSinistra) sono i primi responsabili del peggioramento della nostra condizione di vita e di lavoro, dellaumento dello sfruttamento, dei morti sul lavoro e di lavoro, delle malattie professionali, delle mancanza di case, dello strangolamento dei mutui e degli affitti - cercano di nascondere le loro responsabilità mettendoci gli uni contro gli altri per deviare la lotta dal vero obiettivo: il sistema capitalista.
A differenza delle epoche passate, quando i lavoratori delle classi subalterne pativano la fame per effetto delle carestie, nel sistema capitalista i lavoratori peggiorano le loro condizioni per aver prodotto troppo. La sovrabbondanza di capitali e di merci diventa oggi fonte di miseria e la recessione americana e la crisi, ormai giunta anche alle porte dellEuropa, porterà nuove guerre e peggiorerà ulteriormente la condizione della classe lavoratrice se non ci sarà una risposta adeguata.
Noi lavoratori non abbiamo niente da spartire con i nostri padroni. La difesa dei nostri interessi ci spinge a fianco e non contro i lavoratori di tutti i Paesi.
Oggi limpoverimento e la miseria crescente di intere popolazioni del terzo e quarto mondo, di sempre maggiori settori di proletari, è frutto dellabbondanza in mano a pochi.
Il nemico è in casa nostra, sono i padroni, i parassiti di vario genere, e i loro governi.
Anni di deleghe (in bianco o critiche) ad organizzazioni politiche e sindacali della sinistra filoimperialista sono servite solo a creare una nuova classe dirigente borghese, composta da ex sindacalisti di sinistra ed ex sovversivi, che ha fatto carriera e si è sistemata sulla pelle dei lavoratori.
Nessuno difende gli operai se non sono loro stessi a farlo.
Noi operai, lavoratori, proletari di ogni razza, etnia e religione che ci scontriamo ogni giorno sui posti di lavoro e nella società contro il capitalismo dobbiamo riprendere in mano il nostro destino costruendo adeguate forme di organizzazione di difesa economica conseguentemente anticapitalista, ed una forza politica autonoma che sappia mettere in discussione con la lotta un sistema che continua a riprodurre i padroni come borghesi e gli operai come schiavi salariati.
Per discutere della nostra condizione e ripristinare un punto di vista proletario sui temi dellorganizzazione, delle lotte e della prospettiva politica, invitiamo tutti i lavoratori che condividono il contenuto di questo appello a firmarlo e a mettersi in contatto col comitato promotore per costruire un percorso che porti ad unassemblea nazionale autoconvocata.
Comitato promotore Assemblea nazionale autoconvocata
per contatti, adesioni e promuovere con noi liniziativa:
posta elettronica: autorganizzati.milano at gmail.com cell. 3357850799 e 3381168898
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