[Redditolavoro] ichino era uno di loro?

marku at inventati.org marku at inventati.org
Mon May 5 13:02:08 CEST 2008


sig. ichino queste sono notiziole che circolano in internet
leggendole sono stato molto meravigliato dal fatto
che un campione della redditività
quale lei ritiene di essere, e pare insegni ad essere, nelle sue lezioni
abbia perlopiù "lavorato" in enti parastatali di dubbia produttività ed
efficacia
e con tanto di prebende varie tutte a costo delle casse statali

pare quindi di capire che lei non solo sia parte di una casta
ma che di questa sia uno dei soci fondatori e benemeriti

al limite la sua opera potrebbe essere una autocritica verso coloro
che in tanti, certamente in troppi, volessero intraprendere una consimile
carriera
che così tanti costi e innumerevoli danni hanno prodotto, producono e
produrranno
al benessere delle genti

le chiedo pertanto di voler smentire argomentando o per il futuro
di avere la compiacenza di lavorare affinchè una parte almeno dei
privilegi
di cui lei ha goduto per tutta la sua carriera
venga spalmata sulla parte più ampia possibile
di platea sociale

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=92890

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Berlusconi lo ha richiesto come ministro, ha rifiutato in quanto eletto nel
PD.
Ma potrebbe essere a capo della commissione lavoro.
Auguri Italia


*** tratto dal forum di exit.... (La 7)  

 
 
Io Ichino lo conosco bene.
Ichino. Esperto in lavoro (degli altri).



Ho letto qualcosa di Pietro Ichino, ho sentito discutere delle sue opere in
tv,
in questi giorni soprattutto del suo libro 'I nullafacenti'.
E allora ho pensato, questo qui ne capisce di lavoro, lavora, avrà
lavorato.
Insomma mi sono andato a vedere il suo curriculum.

L'Ichino mi nasce a Milano nel 1949, fin da giovanissimo si appassiona al
mondo
del lavoro (non al lavoro ma al mondo del lavoro) ed alla tenera età di
vent'anni (nel 1969) diviene dirigente sindacale della CGIL-FIOM, incarico
che
ricoprirà fino al 1972.

Assolve gli obblighi di leva come marconista trasmettitore (come me, sigh,
anch'io cantavo la canzoncina 'onda su onda noi siam trasmission, gente che
non
fa niente che non c'ha voglia di lavorar, gente specializzata a stare in
branda
a riposar') ed è quindi pronto a rientrare nel mondo del lavoro, ritorna
infatti tra i ranghi della CGIL dove resterà sino al 1979.

Nel 1979 Ichino ha ormai trent'anni, posso immaginare la moglie che gli
dice
"Pie' ormai c'hai trent'anni, se non vuoi trovare un lavoro almeno trova
uno
stipendio ed una pensione".
Detto fatto l'Ichino viene eletto alla Camera dei deputati, e va pure in
Commissione Lavoro.
Però non è ancora contento, ha lo stipendio, si è assicurato una
ricchissima
'pensione', che comincerà a percepire nell'aprile del 2009 dopo aver
'lavorato'
ben 4 anni alla Camera (dal 1979 al 1983), ma sente che gli manca qualcosa.

E qualcosa arriva, nel 1981 (non vi sfugga che nello stesso momento era
parlamentare) viene assunto come ricercatore all'Università di Milano.

Nel 1986 diviene docente di Diritto del lavoro dopo concorso.

Quasi dimenticavo la cosiddetta Legge Mosca, leggina allucinante (poco)
nota
per aver contribuito a creare una piccola voragine nei conti pubblici
italiani,
tale legge era nata come legge numero 252 del 1974 e consentiva a chi
avesse
collaborato con partiti e sindacati di vedersi regolarizzata la propria
posizione contributiva scaricando i costi sulla
fiscalità complessiva e dietro una piccola certificazione presentata dal
partito o dal sindacato.

In buona sostanza con questa legge vennero "regolarizzate" le posizioni di
migliaia di persone che risultarono essere state impegnate come dirigenti
sindacali sin dalle scuole medie, questa orda assetata di soldi è costata
alle
casse dello stato una cosuccia come 25mila miliardi di lire distribuiti tra
oltre 40.000 persone, si badi bene non tra 40.000 lavoratori ma tra 40.000
oscuri funzionari di partito e nobilissimi rappresentanti dei lavoratori.

Comprendo bene la vostra obiezione, la Legge è del 1974 l'Ichino è stato
sindacalista fino al 1979, se ne ha goduto è solo per una parte della sua
carriera ed in fondo la legge c'era, lui che poteva fare.

Errore, la legge era del 1974 ma è stata prorogata più volte;
particolarmente
interessante per meglio illuminare il personaggio Ichinesco è l'ultima
proroga,
avvenuta nel 1979; abbiamo detto come il nostro sia stato deputato nella
VIII
legislatura , durata dal 20 giugno 1979 all'11 luglio 1983, ma l'Ichino non
è
arrivato alla Camera il 20 giugno 1979 ma il 12 luglio in sostituzione di
un
collega ed il suo primo atto, da vero alfiere dei veri lavoratori, è stato
quello di correre ad aggiungere la sua preziosa firma alla proposta di
legge
numero 291 presentata il 10 luglio 1979 ed avente a titolo "Riapertura di
termini in materia di posizione previdenziale di talune categorie di
lavoratori
dipendenti pubblici e privati", così facendo il deputato Ichino si
affrettava
ad aggiungere la sua firma sotto un progetto di legge che favoriva
spudoratamente i sindacalisti come Ichino, contribuendo a causare una
voragine
nei conti pubblici che il professor Ichino propone oggi di sanare per il
mezzo
di rigore, sacrifici e duro lavoro (degli altri).


In buona sostanza io, che ho 39 anni, sono impiegato pubblico e, tra mille
difficoltà, lavoro da quando avevo 21 anni non so come e quando andrò in
pensione mentre il castigatore dei nullafacenti si trova ad avere già
diritto a
due pensioni ottime (quella di docente universitario e quella di deputato
che
SONO CUMULABILI) più un altro paio potenziali, quella di giornalista e
quella
di sindacalista.

Insomma Ichino, ho capito che dovrò lavorare fino a 250 anni di età per
pagarLe LE pensioni, ma almeno non potrebbe evitare di prendermi pure in
giro?







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