[Redditolavoro] Veltroni e la bufala dei 1.000 euro al mese

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Sat Mar 22 09:22:45 CET 2008


Walter Veltroni e la bufala dei 1.000 euro al mese per i giovani


Cesare Salvi

Ero incerto se scrivere questo articolo per Liberazione o inviare un esposto 
dello stesso contenuto al giurì contro le pubblicità ingannevoli.

Si tratta di denunciare, infatti, uno dei più clamorosi inganni della 
campagna elettorale: la proposta, propagandata da Veltroni nei talk show 
televisivi e nei telegiornali di provata fede (cioè quasi tutti) di una 
legge che stabilisca un salario minimo garantito di mille euro per i 
precari.

A sinistra i commenti sono stati diversi: "costerebbe troppo"; ovvero "e 
perché ai precari sì e agli altri no"; o ancora, "troppo bello per essere 
vero".

In realtà, basta leggere il programma del PD, e i chiarimenti che il suo 
estensore Enrico Morando ha fornito ai selezionati lettori delle pagine 
economiche del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore , per capire perché 
parlo di pubblicità ingannevole, che per i detersivi sarebbe vietata dalla 
legge.

E valga il vero, come dicono gli avvocati.

Nel programma del PD (che, come si vede, non va stracciato ma letto con 
attenzione) la proposta è la seguente: "sperimentazione di un compenso 
minimo legale fissato in via tripartita (parti sociali e governo) per i 
collaboratori economicamente dipendenti (con l'obiettivo di raggiungere 
1000/1100 euro netti mensili)".
Come si vede: devono essere d'accordo i padroni (pardon, gli imprenditori); 
la cifra propagandata da Veltroni è solo "l'obiettivo" che, se Colaninno e 
Calearo saranno d'accordo, forse si potrà raggiungere; non si parla di 
salario, ma di "compenso"; in quarto luogo, tutto ciò è previsto per "i 
collaboratori economicamente dipendenti".

Sono andato a rileggere la legge 30, ma tra le quarantasette figure 
contrattuali precarie in essa previste, questa non compare proprio.

Al preoccupatissimo Francesco Gavazzi, fornisce spiegazioni esaurienti 
Enrico Morando. Nulla, nel programma del Pd, è scritto a caso. Morando 
chiarisce ( Corriere della Sera del 6 marzo) che non si parla di salario ma 
di compenso proprio perché non ci si riferisce al lavoro precario ma, 
appunto, a questi misteriosi collaboratori economicamente dipendenti (cioè a 
nessuno o quasi) e che la misura mensile va articolata per giornata/ora.

Lo sbalordito Francesco Giavazzi non può che domandarsi nella sua replica: 
«Davvero il Pd propone 1.000 euro al mese senza neppure l'indicazione delle 
ore di lavoro cui esso farà riferimento?».

Veltroni parla di salario; Morando ha corretto in compenso.

Chi lavora sa bene quanto è diverso andare a fare la spesa con in tasca un 
salario - che arriva uguale tutti i mesi - o un compenso - che arriva quando 
vogliono (i padroni) e quando e quanto riesce (a lavorare).

Veltroni parla di precari, Morando ha spiegato che ai contratti a termine, 
agli interinali, ai part time fasulli, al lavoro intermittente, insomma ai 
milioni di precari in carne e ossa, la proposta nemmeno si applica.

Le bufale di Veltroni hanno le gambe corte ma bisogna denunciarle. Che si 
sfrutti a fini elettoralistici la disperazione dei giovani, urlando nei 
comizi, caro Walter, ci addolora. Il precariato, la vita da co.co.pro, il 
lavoro nero mascherato, il falso lavoro autonomo, le esternalizzazioni che 
sanno di truffa, fatte solo per pagare meno, anche i contratti a tempo 
determinato senza fine, da un'azienda all'altra, sono la morsa che ha 
intrappolato una generazione di giovani che si vedono scorrere davanti gli 
anni senza prospettive certe: è questo a cui dobbiamo rispondere, questo a 
cui dobbiamo trovare soluzione.

Diffondiamo le proposte della Sinistra l'Arcobaleno per cambiare la 
legislazione del lavoro, che oltretutto sono a costo zero, non hanno bisogno 
di copertura finanziaria ma solo della volontà politica di battersi per i 
diritti dei più deboli.

21/03/2008

http://obzudi.splinder.com/




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