[Redditolavoro] giornata nazionale di lotta contro i licenziamenti politico sindacali, per far cadere le montature giudiziarie, contro ogni repressione delle lotte operaie e sociali e delle organizzazioni dei lavoratori

CyberGodz cybergodz at ecn.org
Wed Jan 30 18:30:32 CET 2008


Fulvio ha scritto:
...
> 
> (...) La condizione più importante per l'esistenza e per il dominio della classe borghese è l'accumularsi della ricchezza nelle mani di privati, la formazione e la moltiplicazione del capitale; condizione del capitale è il lavoro salariato. Il lavoro salariato poggia esclusivamente sulla concorrenza degli operai tra di loro. Il progresso dell'industria, del quale la borghesia è veicolo involontario e passivo, fa subentrare all'isolamento degli operai risultante dalla concorrenza, la loro unione rivoluzionaria, risultante dall'associazione. Con lo sviluppo della grande industria, dunque, vien tolto di sotto ai piedi della borghesia il terreno stesso sul quale essa produce e si appropria i prodotti. Essa produce anzitutto i suoi seppellitori. Il suo tramonto e la vittoria del proletariato sono del pari inevitabili. (...)

maroonnna, guarda, quando marx da' di matto cosi', proprio non lo
sopporto. Ma come ha fatto a farsi fregare cosi'? Questo passo che citi
contiene, a mio modesto avviso, in nuce tutti i mali del comunismo
successivo. Il pensare che la rivoluzione industriale avrebbe creato le
condizioni per la sua stessa sconfitta ha determinato altro sangue
grondante, oltre quello gia' copioso versato nel numinoso momento
storico definito "accumulazione originaria". Da quelle affermazioni
marxiane al PCI che sostiene lo sviluppo  capitalistico (con tutti i
mezzi, non ultimo incarcerare i compagni) perche' e' il "presupposto
necessario" della rivoluzione, il passo e' piuttosto breve e c'e' un
sottile ma ahinoi ben visibile filo rosso (in tutti i sensi) che unisce
questi 2 momenti (e molti altri, volendo, passando per esempio dall'URSS
leniniania allo stalinismo arrivando fino alla cina attuale). Che poi lo
sviluppo capitalistico porti in seno delle contraddizioni che potrebbero
farlo anche crollare, questo e' vero, ma e' altra cosa dal dire - mi
pare - che questo sviluppo era necessario per passare poi, dopo
ovviamente 1000 e 1000 sofferenze (ma, si sa, per il sol dell'avvenire
ogni sofferenza diventa un piacere), all'eden del comunismo realizzato
(ovviamente, sull'impianto industriale tanto faticosamente creato,
poverina, da questa stupida borghesia che, cieca come una talpa, altro
non ha fatto che scavarsi la buca sotto i piedi, altro che sfruttare
l'umanita' e devastare il mondo, eheh, i creduloni...)

> Tratto da: Il Manifesto del Partito Comunista - Karl Marx e Friedrich Engels (1848)
> Lavoro salariato e capitale Marx (1847)

...
certo che a volte marx era proprio palloso, santa maria!! Sicuramente ti
prende per mano e ti fa capire molte cose (non tutto, ma molto si'). In
questo caso pero' io una cosa non la capisco: ma perche' hai citato quei
passi? In che modo e dove quei passi metterebbero in chiaro la
differenza fra lavoro e lavoro salariato in favore del primo termine?

ciaociao
max


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