[Redditolavoro] 31 gennaio/02 febbraio: contro la repressione

slai cobas palermo cobas_slai_palermo at libero.it
Tue Jan 29 17:50:37 CET 2008


31 gennaio/02 febbraio
contro i licenziamenti politico sindacali, per far cadere le montature giudiziarie, contro ogni repressione delle lotte operaie e sociali e delle organizzazioni dei lavoratori

Giovedì 31/1/2008
Presidi e volantinaggi alla Fincantieri Palermo e alla Fiat di Termini Imerese
Ore16:00 sit-in davanti la sede del giornale “La Repubblica”

Sabato 2/2/2008
Manifestazione nazionale a Cosenza

Slai cobas per il sindacato di classe
Via G. Del Duca, 4 Palermo – cobas_slai_palermo at libero.it 


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Un nuovo fronte di attacco repressivo è in atto in questo paese, e il suo cuore sono le fabbriche e i luoghi di lavoro. Nelle intenzioni dei padroni, Fiat in testa, si vogliono mettere fuori i cancelli delle fabbriche gli "operai scomodi", ed ecco così che vengono messi in atto i licenziamenti politici, dalla Fiat Sata di Melfi all'Alfa di Pomigliano fino alla Fincantieri di Palermo.

Così come si sospendono gli operai che si battono per il rispetto delle regole per la sicurezza e che chiedono di lavorare per vivere e non per morire, dalle Officine Pilenga nella bergamasca e come prima è successo nelle ferrovie.
 
Se oggi si è accentuato l'attacco repressivo nei confronti dei lavoratori e del sindacalismo di base e di classe, assistiamo poi da tempo, da Milano a Genova, passando per Torino, Firenze giù giù sino a Cosenza, a "sentenze e condanne esemplari" con aberranti accuse, quali DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO, contro chi lotta contro il fascismo, contro la guerra, contro il razzismo, per il diritto alla casa


Si allunga allora l’elenco delle montature giudiziarie, ultimo esempio, in ordine cronologico, contro un'intera rete del sindacalismo di classe, come è avvenuto per lo Slai COBAS per il sindacato di classe, che è partita dalla Fiat di Melfi. E questo è chiaro perché se la rabbia, la lotta dei lavoratori danno "fastidio" ai padroni, sostenuti dalle politiche antioperaie e antipopolari dei vari governi, ancor di più fa paura la lotta di classe organizzata!

SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!

A fronte degli attacchi quotidiani alle condizioni di lavoro e di vita e’ necessario lottare e battersi oggi più che mai per il rientro degli operai licenziati, sostenere attivamente quegli operai e lavoratori che lottano per la sicurezza sul lavoro, far cadere le montature, rispondere con la lotta a tutte le forme di repressione contro le lotte sociali e popolari, le lotte contro la guerra, le lotte contro le discariche, le lotte contro gli attacchi ai diritti delle donne di matrice clerico-fascista, che tutte rivendicano una società nelle mani dei lavoratori, degli operai, dei giovani, delle donne, delle masse popolari.





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