I: Reply: RE: [Redditolavoro] dibattito triste
anna
a.grav at libero.it
Thu Aug 21 16:00:56 CEST 2008
Michelangelo ha scritto >>>>
Pratico "il controllo" su Matilde-Anna perché.....>>>>>
Anch'io qui non ho capito. Cioè tu pratichi o vorresti praticare un
"controllo" su...
Il discorso si fa troppo ermetico e non vi seguo più. La questione mi sembra
molto chiara. Da sempre i fasci o quelli che si richiamano al movimentiamo
fascista o il così detti "fasci sociali", populisti o popolar fascisti fanno
propri i temi e le tematiche di tipo sociale, della povertà della miseria e
l'inquadrano in un contesto nazionale e raziale. Hanno tentato più volte di
voler coniugare una vicinanza fra movimenti di sinistra e movimenti di
destra per affrontare i temi sociali, affrontando il nemico comune ( il
capitale massonico sionista)dicendo di voler rimandare a dopo la resa dei
conti fa di noi. Oh quanti ci son caduti nella trappola!! Gli anni fine '70
e '80 sono pieni di storie di infiltrati o di sigle politiche-militariste
che hanno visto la commistione fra temi e personaggi equivoci. E quanti di
questi si sono poi scoperti essere infiltrati dei servizi più o meno
segreti. Ma questa è un'altra storia.
I compagni di strada , non possono essere i primi che arrivano e foss'anche
fossero in buona fede, non è la tattica che conta , ma la strategia che
stanno dietro i disegni.
-----Messaggio originale-----
Da: redditolavoro-bounces at ecn.org [mailto:redditolavoro-bounces at ecn.org] Per
conto di michelangelo.depinto at fastwebnet.it
Inviato: giovedì 21 agosto 2008 15.01
A: redditolavoro at ecn.org
Oggetto: Reply: RE: [Redditolavoro] dibattito triste
Sai che faccio non pochio sforzi per capirti e finisco per non capirci
niente di ciò che scrivi, Emiliano?
All'inizio della mail scrivi:
"Che dibattito triste. Io trovo che lo sfruttamento sia lo stesso per
tutti, ma che i fascisti lo leggano in un modo parziale, fondamentalmente
senza capire - o voler capire - che l'identità dello sfruttato non è
declinabile nazionalmente o etnicamente, ovvero riaffermando sempre
un'identità "centrale", forte, mai messa in discussione. Per questo le loro
risposte sono costitutivamente violente, razziste, intolleranti, omofobe, e
via di questo passo... "
E fin qui siamo sostanzialmente d'accordo.
Poi scrivi:"Lo strutturarsi di contestazioni ed antagonismi non è patrimonio
di una o dell'altra parte, ma è solo un modo di articolare l'identità in
modo politico. Ed è qui che si gioca l'enorme differenza con loro.
...E dico triste pensando al dibattito non per quello di cui si dovrebbe
parlare, ma per la sorveglianza e l'ortodossia che pretende di
controllarlo."
Che minchia significa? La mia partecipazione attiva a una logica anarchica
di cambiamento totale non è fatta per prendermi il monopolio del dirito alla
"lotta e al cambiamento totale". Da come la metti, Emiliano, sembra che ci
sia una sorta di scontro tra noi e i fasci per accapparrarsi il monopolio
delle lotte concrete oltrechè di una logica complessiva di cambiamento
totale.
Altro non riesco a capire e non son neppure certo di aver capito cosa
intendi.
E dov'è la presenza dell'ortodossia e della sorveglianza? Cosa vuoi dire
veramente, Emiliano?
Che sarebbe giusto aprire a tutti? Cioè che sarebe giusto non farsi proprio
il problema di avere eventualmente al proprio fianco i fasci a lottare con
noi per un qualunque obiettivo "parziale"?
Emiliano, la gente che ritiene di avere una visione "sociale" del proprio
essere fascisti sono gli ultradestri, sono cioè le stesse persone che quando
sono annoiate si ubriacano dopodichè si scelgono un "obiettivo" rapido da
colpire. All'uopo vanno benisimo immigrati e ragazzi con l'aria di sinistra
e non è che ci vanno sul leggero: 2 calci, un paio di pugni e via! No,
tirano la lama fuori dalla tasca e colpiscono, uccidendo.
Questi stessi "fascisti sociali" quando si ricordano di voler far politica
in maniera più tradizionale chiedono il "diritto alla casa per tutti", ma
per tutti chi? Naturalmente in questi "tutti" non ci stanno di certo gli
immigrati, le coppie di fatto che non hanno nessuna voglia di sposarsi, le
coppie gay e lesbiche.
E allora qual'è la mia "ortodossia"? Sono ortodosso perchè rivendoco il mio
assoluto rifiuto di avere a che fare in NESSUN MODO E PER NESSUNA RAGIONE
con quella feccia lurida? Pratico "il controllo" su Matilde-Anna perchè mi
prendo la mia libertà di dire ciò che penso? Se non lo facessi praticherei
un "auto-controllo" su di me e non ho proprio voglia di "autocontrollarmi",
figurati!
Ma può essere che di ciò che hai scritto io non abbia capito niente oppure
ho capito molto poco.
ma tu che dici, è colpa mia?
Michele
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