R: [Redditolavoro] indennità disoccupazione ai co.co.co./pro.
laura.spampinato at fastwebnet.it
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Mon Nov 5 15:22:26 CET 2007
Rapt wrote:
Per combattere
>queste condizioni a mio avviso servono a poco le firme o le richieste ai
>deputati (come chiedere allo squalo di non mangiarci). Piuttosto,
>bisogna saper accomunare gli interessi di tutti i lavoratori, in modo
>che quello a tempo indeterminato, o con la situazione lavorativa più
>stabile, faccia sua la lotta di quelli più precari, stranieri inclusi,
>sia al fine di non veder precipitare verso il basso anche le sue
>condizioni di lavoro, sia per acquisire insieme maggiore forza, e poter
>così fare a meno di farsi acchiappare per il colletto dai sindacati
>confederali, che altro non sono che quelli che devono tenere a freno le
>lotte della classe.
>In questo senso, ben venga il protagonismo di tutti e lo sporcarsi tutti
>le mani. Con un’ultima annotazione: sporcarsi le mani tutti, significa
>anche non fare tre salti indietro e lanciare abiure e scomuniche quando
>qualche lavoratore incappa nelle maglie della repressione, qualunque sia
>la ragione. O son vittorie per tutti o sono mazzate per tutti. >--
..................................
Sono d'accordo con quanto dici ma non mi piace dare l'impressione agli squali
di avere a che fare con un banco di pesciolini scemi. E se leggo quanto dice
Damiano nella sua relazione al Tavolo di concertazione su
“Tutele, mercato del lavoro e previdenza” 9 maggio 2007, mi viene spontaneo
richiamare lui e la compagine intera a mettere bene in chiaro nel "menù"
l'indennità di disoccupazione a coloro che attualmente se la sentono
rifiutare.
Riporto stralci di quel testo in lista, perchè si presume un seguito al
dibattito e se l'indisponibilità attuale di un piatto è dovuta al fuori
stagione, bisogna scriverlo chiaramente che comunque anche questo rientra fra
gli obiettivi, e non far credere agli ascoltatori che tutti siano già stati
tenuti in considerazione (provate a chiedere ad un campione casuale di
cittadini se sanno che i co.co.co./pro. non hanno diritto alla disoccupazione e
vi renderete conto dell’ignoranza sulla questione).
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1
L’incontro di oggi, come anticipato dal Sottosegretario Enrico Letta, è il
primo sul tema
della previdenza e rappresenta l’avvio di un confronto. I punti in discussione
richiamano le
priorità indicate dal Presidente del Consiglio nel discorso tenuto all’
apertura del tavolo di
concertazione ed anche i contenuti del Memorandum firmato tra governo e
organizzazioni
sindacali.
Nel quadro delle riforme del sistema di protezione sociale i punti di oggi si
aggiungono e
integrano i contenuti esposti nelle precedenti due riunioni, che hanno
riguardato le tutele e
le politiche del lavoro. Lo scopo fondamentale è quello di indicare i
principali obiettivi da
raggiungere in campo previdenziale, all’interno di un quadro coerente di
riforme e di
rafforzamento delle funzioni dello Stato sociale.
La riforma del welfare deve ispirarsi a principi universali, puntando a
rafforzare gli
strumenti e i processi di inclusione sociale. Nell’ambito delle politiche
previdenziali e del
lavoro, è necessario dare risposte concrete alle componenti della nostra
società su cui si
concentrano i maggiori rischi, come i giovani, le donne, gli ultra
cinquantenni e i pensionati
poveri. I nuovi diritti e le maggiori tutele devono trovare rimedi alle
fragilità del lavoro
discontinuo, agendo sui fattori che incidono sulla stabilizzazione dell’
impiego e sullo
sviluppo delle carriere, rafforzando le prospettive di occupazione nell’arco
dell’intera vita
lavorativa e aumentando le tutele previdenziali.
Le questioni che fanno capo al tavolo di concertazione sullo Stato sociale,
per quanto
specifiche (tutele, mercato del lavoro e pensioni), sono tra loro fortemente
collegate. Per
procedere in modo coerente ed efficace abbiamo individuato le priorità dell’
azione politica
alle quali indirizzare le risorse necessarie in una dimensione pluriennale.
Come anticipato nei precedenti incontri, e ribadito poco fa da Tommaso Padoa-
Schioppa, il
rispetto dei vincoli di finanza pubblica connessi all’adesione all’area della
moneta unica e
al relativo operare delle regole del Patto di stabilità e crescita, pone
limiti quantitativi alle
risorse a disposizione.
I contenuti sul tema della previdenza, insieme alle linee guida sugli
interventi di politica del
lavoro già esposte nei precedenti incontri, forniscono un quadro complessivo e
organico di
riforme per il rafforzamento dello Stato sociale e delle tutele dei
lavoratori. Tutti questi
temi, oggetto di valutazioni e di discussioni con le parti sociali al tavolo
della
concertazione, dovranno arrivare a una sintesi attraverso i prossimi
appuntamenti. Voglio
ricordare che la revisione dei contenuti della legge 30 e del contratto a
termine, la riforma
generale degli ammortizzatori sociali, nell’indirizzo dell’adozione di un
sistema universale
di tutele, costituiscono un disegno fondamentale che consiste nella ricerca di
un giusto
abbinamento tra la domanda di flessibilità presente nel mercato del lavoro e
la sicurezza
legata a rapporti contrattuali più stabili, al contrasto delle diverse forme
di precarietà e alla
lotta contro le irregolarità e il lavoro nero. L’insieme di questi interventi
si muove nella
direzione di rendere socialmente sostenibili i necessari processi di
adattamento del sistema
economico e del mercato del lavoro, mediante una rete di sicurezza sociale più
estesa,
moderna ed efficace di quella attuale.
Le linee guida dell’azione di governo, il cosiddetto “menù” di proposte all’
interno del quale
vanno identificate le priorità in campo previdenziale, individuano alcuni
fondamentali
obiettivi, che sono di seguito elencati:
………. salvaguardare l’adeguatezza delle pensioni e aumentare le tutele per i
soggetti più deboli ………………………………………
……….. 3. ampliamento della contribuzione figurativa a fini previdenziali per i
periodi di
disoccupazione, come aspetto qualificante della riforma degli ammortizzatori
sociali;
……………………………………
come vedete, nessun riferimento chiaro
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