[Redditolavoro] Fw: familiari assoc:12 giugno ilva ta

Slai Cobas Taranto cobasta at libero.it
Sat Dec 22 17:32:18 CET 2007




> nell'inviarvi la lettera di franca caiolo, moglie di un operaio morto 
> nell'appalto ilva, che ha partecipato
> all'assemblea del 26 ottobre a roma
> ricordiamo a tutti che la rete nazionale per la sicurezza sul lavoro  nata 
> in quella assemblea tornerà a riunirsi a roma
> il 12 gennaio alle 10 - il luogo e da confermare

cobasta at libero.it
>
>
>>A proposito di morti sul lavoro
>>
>> La tragedia che si è consumata in questi giorni a Torino, ha colpito e 
>> indignato l'Italia intera.
>> I giornali ne hanno riempito le prime pagine, le televisioni le edizioni 
>> dei tg, scavando nella rabbia e nel dolore dei protagonisti, i quali 
>> hanno urlato a gran voce che i riflettori non devono spegnersi su questa 
>> vicenda.
>> E' stata aperta una sottoscrizione in tutta Italia a sostegno delle 
>> famiglie.
>> E' stato chiesto che le rendite inail vengano corrisposte al più presto e 
>> che sia dato un posto di lavoro alle vedove, trattandosi di nuclei 
>> monoreddito.
>> Che delle figure professionali supportino psicologicamente i familiari 
>> per elaborare la perdita.
>> Che si avvii una rapida inchiesta per un rapido processo.
>> Come tutti, anch'io ho provato indignazione, anche più di altri; anch'io 
>> ho provato pena, così tanta che ho dovuto spegnere il televisore per non 
>> sentirne più parlare. Per sensibilità ci si può immedesimare nel dolore 
>> altrui, ma viverlo sulla propria pelle è tutt'altra cosa.
>> Non è facile accettare la morte, mai. Ancora meno se si tratta di una 
>> morte improvvisa. Ancora peggio se è una
>> morte ingiusta: come ingiusta è quella che si trova sul
>> posto di lavoro.
>> Come ingiusta è quella che hanno trovato in questi giorni i cinque operai 
>> della Thyssen , avvolti dalle fiamme. Come ingiusta è quella che ha 
>> trovato mio marito il 18aprile 2006 nell'Ilva di Taranto, avvolto in una 
>> nube di gas, che ha stravolto la mia vita e quella dei miei figli.
>> Per noi non c'è stato nessun supporto psicologico.
>> Per noi la sottoscrizione l'hanno fatta i suoi colleghi, che hanno 
>> sostenuto lo sciopero più lungo mai  registrato in Ilva, 32 ore, con 
>> l'80% di adesione. Ma i giornali e le televisioni nazionali non se ne 
>> sono accorti,impegnati a raccontare i dettagli della celebrazione di 
>> un'importante anniversario della monarchia inglese.
>> Hanno scioperato perché gli volevano bene e perché non ne potevano più 
>> dei continui incidenti che avvengono in quello che è il più grande 
>> stabilimento siderurgico d'Europa.
>> Perché l'Ilva da sola ha mietuto 40 MORTI dal '93 ad oggi e
>> i feriti non si contano. E non fanno notizia.
>> La rendita che percepisco è ancora parziale, l'Inail non ha ancora 
>> aggiornato i calcoli.
>> Io non ho un posto di lavoro, la nostra era una famiglia monoreddito.
>> La situazione processuale, dopo 20 mesi, è ancora in un limbo che si 
>> chiama "fase d'inchiesta".
>> Vittime e familiari di Torino hanno la mia solidarietà e li abbraccio 
>> idealmente tutti,compresi i compagni di lavoro che si battono per i 
>> diritti di chi non c'è più.
>> L'unica polemica che vorrei sollevare è nei confronti degli organi 
>> d'informazione, che "cavalcano l'onda" delle notizie, sfruttando il 
>> dolore di chi lo vive per stimolare l'attenzione di chi ascolta.
>> E il dolore e la rabbia inducono a raccontare. E queste storie sono per 
>> certi versi simili, accomunate dall'impossibilità di trovare un lavoro 
>> diverso,più a misura umana. E tante storie sono sconosciute, come quella 
>> di Vito Antonio, di Natale,di Andrea e di Domenico, tutti deceduti
>> in Ilva dopo mio marito, e che non hanno avuto voce per essere 
>> raccontate.
>> Ed é per il rispetto di tutti coloro che sono morti sul
>> posto di lavoro(non solo in Ilva) che ho pudore a scendere
>> in particolari toccanti, quando mi viene chiesto di raccontare la storia 
>> che mi riguarda.
>> Lo scorso giovedì sono stata invitata nella trasmissione
>> di rai2 "AnnoZero", incentrata sulla vicenda di Torino.
>> Oltre a parlare dell'incidente di mio marito, non mi è stato permesso di 
>> parlare dell'Associazione12giugno, che abbiamo costituito con altri 
>> familiari di vittime Ilva e che intendiamo estendere su tutto il 
>> territorio nazionale per tutte le vittime sul lavoro. Per noi è uno
>> strumento per reagire collettivamente al dolore e cercare di scongiurare 
>> altre morti.Ci proponiamo di sensibilizzare in modo sistematico 
>> l'opinione pubblica su questa piaga che riguarda tutti.
 Ci sosteniamo a
>> vicenda nelle udienze durante il lungo iter processuale.
>> Forse sarebbe stata una notizia utile per qualcuna di quelle famiglie 
>> "senza voce".
>> Appoggiamo dunque le richieste fatte a gran voce dagli amici di Torino, 
>> ma vorremmo fossero adottate automaticamente per tutti i casi di morti e 
>> invalidati gravi sul lavoro, senza misure straordinarie, perché ogni 
>> vittima ha la sua dignità ed ogni famiglia il suo dolore.
>>
>>      Franca Caliolo
dell'associazione 12 giugno taranto brindisi
>> re
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