[Redditolavoro] Replica allo Slai Cobas di Taranto

Stop Criminalizzazione stopcriminalizzazione at yahoo.it
Sun Dec 2 10:50:26 CET 2007


Premettiamo che non è nostro interesse entrare nel merito di diatribe tra gruppi e organizzazioni politiche e/o sindacali per cui solo un chiarimento e poi torneremo in "silenzio".
  E questo ovunque siano i "torti" e le "ragioni" di questa polemica, perché noi non siamo una sigla né una organizzazione ma una semplice piccola rete nazionale di delegati e lavoratori di base di differenti sigle sindacali (CGIL, Cobas, CUB, Slai Cobas, SdL, ecc...) che stanno sostenendo la necessità di ricomporre dei livelli minimi di solidarietà attiva tra operai e lavoratori sotto attacco padronale e sotto licenziamenti politici.
   
  In questo senso, precisiamo, innanzitutto che non siamo "legati" né allo slai psdc né senza psdc, né alla CUB né tantomeno alla CGIL o a qualunque altra sigla dalle cui decisioni, quindi, non dipendiamo (ossia, siamo "indipendenti" per tornare al quesito che qualcuno in lista poneva). 
   
  Abbiamo sostenuto questo appello convinti del suo "contenuto", con le firme che abbiamo raccolto in calce alla nostra mail e che abbiamo inviato all'indirizzo dello Slai Cobas di Taranto. 
  Questo perché eravamo convinti che gli operai licenziati fossero coinvolti in quel dibattito e quella manifestazione.
  Ma preso atto che due dei 4 operai SATA non ne sapevano nulla, per noi dal punto di vista (indipendente da quello dei compoagni di Taranto) della necessità di allargare l'azione di solidarietà non cambia la sostanza della nostra adesione convinta al presidio ai cancelli della FIAT e all'assemblea di Rionero di ieri.
   
  Detto questo, infine, ribadiamo che nella completa autonomia, anche dei metodi di intervento, per noi era e rimane doveroso dare la solidarietà attiva ANCHE ai compagni dello Slai Cobas per il sindacato di classe messi sotto inchiesta, anche e soprattutto, per la medesima lotta e battaglia contro il TMC2 che ha visto protagonisti gli operai coinvolti della SATA.
   
  Per tutti questi motivi abbiamo accettato, come diciamo nella mail che avete rigirato in calce, di sostenere l'appello con poche parole d'ordine nostre:
  PER IL REINTEGRO DEI LICENZIATI E DEI SOSPESI DALLA SATA
  PER IL RITIRO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA
SE TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI 
   
  Non vorremmo, per cortesia, essere trascinati obtorto collo in piccole beghe pubbliche di "chi rappresenta chi" (seppure è legittimo che ognuno chiarisca le incomprensioni laddove ci siano) ma vorremmo capire COSA SI PUO' CONCRETAMENTE FARE in maniera più stabile e continuativa su questo tema della repressione di operai e lavoratori attivi.
   
  Abbiamo visto tutti che questo livello si sta innalzando, in modo particolare, dall'avvento del governo di centrosinistra con azioni repressive, sospensioni e licenziamenti a Torino, Milano, Termoli, Pomigliano, Melfi, ecc...
  Continuare con questo livello di polemiche sarebbe, a nostro modesto avviso, quantomeno irresponsabile.
   
  Saluti solidali
  
Operai Contro <operai.contro at tin.it> ha scritto:
  Fai proprio bene a non fare l'avvocato di nessuno!
In ogni modo la questione di chi ha "pronunziato" la frase incriminata è del 
tutto irrilevante e questo per due motivi:
1) non è chiaro, almeno dalla mail, il rapporto che corre fra l'account 
"stopcriminalizzazione at yahoo.it" e lo Slai psdc, perciò prima di scrivere 
quello che sostieni nella lettera, dovevi almeno chiarire questo punto, 
altrimenti era meglio che su questo stavi zitto per evitare ulteriore 
confusione;
2) anche ammesso che fra l'account e lo Slai psdc ci sia un rapporto di 
totale indipendenza, non solo formale, in ogni caso ci sembra gravissimo che 
lo Slai psdc, invece di correggere una notizia palesemente falsa, l'abbia 
inoltrata nella mailing list così come era, assumendosene in questo modo la 
totale paternità. Del resto, se le cose stessero come tu vuoi farci credere, 
perchè mai lo Slai psdc avrebbe risposto nella maniera che conosci al 
comunicato stampa di Auria e Ferrentino? Di fronte alla loro legittima 
protesta di vedersi attribuita la paternità di un'iniziativa che non 
condividevano (sui motivi di questa non condivisione puoi anche non essere 
d'accordo, non è questo ora il punto in discussione, nè mi interessa qui 
affrontarlo), l'unica risposta corretta da parte dello Slai era chiedere 
scusa per l'equivoco, ribadendo, se voleva, i motivi e le ragioni che lo 
spingevano ad organizzare la scadenza del 1° dicembre. Non solo non l'ha 
fatto, ma ha preferito la strada della calunnia e dell'invettiva e su 
questo, malgrado il tuo ecumenico discorso, non hai speso neanche una 
parola.



----- Original Message ----- 
From: "Rapt" 
To: "Operai Contro" 
Sent: Saturday, December 01, 2007 11:07 AM
Subject: Re: [Redditolavoro] Replica allo Slai Cobas di Taranto


> Non per fare l'avvocato di nessuno, cosa che nemmeno mi interessa fare, ma 
> se si guarda bene l'intestazione della mail riportata, si vede che la 
> frase che coinvolge gli operai licenziati è scritta da 
> "stopcriminalizzazione at yahoo.it", non dallo slai psdc che ha inoltrato la 
> mail in lista.
> Ad ogni modo, l'unica cosa su cui vorrei pronunciarmi, è sul fatto che, 
> non potendo nè essendo mia intenzione entrare nel merito delle diatribe 
> che da sempre coinvolgono organizzazioni e sindacati della classe operaia, 
> ritengo che, di fronte ad un forte attacco da parte della borghesia nei 
> confronti non solo di delegati, organizzazioni e sindacati della classe, 
> ma contro tutti quegli elementi della classe stessa che non accettano di 
> sottostare al crescente deterioramento delle condizioni di lavoro e di 
> vita, per non parlare del sempre maggiore rischio di morte sul posto di 
> lavoro o per conseguenze di esso, sarebbe molto più utile per tutti fare 
> quadrato e lavorare allo sviluppo dei livelli di coscienza e capacità di 
> reazione dei lavoratori, indipendentemente dalle sigle cui vorranno in 
> seguito associarsi o meno.
> Se la nostra parola d'odine è ancora "proletari di tutti i paesi 
> uniamoci", sarebbe bene dedicarci ad affrontare il nocciolo vero dei 
> problemi, che per quanto riguarda Melfi sono la lotta al TMC2 ed ai 
> licenziamenti politici; idem a Pomigliano, e via dicendo.
> A mio avviso, si sta registrando una grande richiesta di aggregazione 
> delle lotte, che prende forma in coordinamenti, scioperi, manifestazioni, 
> che non limitano l'accesso a questa o quella sigla, ma cercano di 
> coinvolgere il più grande numero di lavoratori possibili.
> Questa penso sia la direzione da seguire. Le differenze sono sempre 
> esistite e sempre esisteranno, ma l'interesse della classe ora è un altro, 
> per cui credo sia auspicabile da parte di tutti intraprendere questo 
> lavoro e remare in questa direzione.
> Esprimo ad ogni modo la massima solidarietà a tutti i lavoratori colpiti 
> dalla repressione padronale e dello stato.
>
> Stefano Alias, operaio comunista.
>
>
> Operai Contro ha scritto:
>
>> ECCO UNA DELLE MAIL IN CUI LO SLAI COBAS PER L'ORGANIZZAZIONE DI CLASSE 
>> HA SOSTENUTO PROPRIO QUELLO CHE AURIA E FERRENTINO HANNO SMENTITO:
>>
>> ----- Original Message ----- From: "Slai Cobas Taranto" 
>> 
>> To: ; 
>> Sent: Saturday, November 24, 2007 7:38 AM
>> Subject: [Redditolavoro] 1°dicembre fiat sata e assemblea nazionale
>>
>>
>>>
>>>
>>> stopcriminalizzazione at yahoo.it
>>>
>>> Giriamo questo appello alla solidarietà che i lavoratori inquisiti e 
>>> licenziati/sospesi della FIAT SATA di Melfi (Pz) e dello Slai Cobas per 
>>> il sindacato di classe di Taranto, Marghera, Ravenna, Bergamo, ecc... 
>>> hanno stilato e ci hanno chiesto di sostenere.
>
>
> -- 
> -(Rapt)-
> www.inventati.org/rapt
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