[Internazionale] IL CASO OCALAN e tante altre notizie

ass.azad at libero.it ass.azad at libero.it
Sun Jan 17 02:47:47 CET 2010


Servizio di informazione a cura della Associazione nazionale Azad-per la 
liberta' del popolo kurdo 
Roma 17 GENNAIO 2010 ANNO 8° 
Redazione JURI CARLUCCI

Puoi richiedere l'iscrizione alla mailing list KurdistanAzad scrivendo 
a 
ass.azad at libero.it ( facile anche da soli). 

Per entrare nell' ASSOCIAZIONE AZAD e costituire un GRUPPO DI SOLIDARIETA' 
TERRITORIALE
con il Popolo Kurdo in ITALIA chiama 339.1774093 -ti saranno forniti 
suggerimenti.
Puoi semPre scrivere alla mail sopra per ricevere info, segnalare articoli 
(o 
altri contatti interessati) e discutere in rete.

PER ADERIRE E SOTTOSCRIVERE c.c.p. n. 37077013 

DIFFONDETE E COINVOLGETE ALTRI/E!!!!!!!! PARTECIPATE!!!!!!!!!!

LIBERTA' PER TUTTI I COMPAGNI E LE COMPAGNE KURDI ARRESTATI!!!!!!!

---------------------------------------------------------------------------------------------------------

dal Manifesto

  di Orsola Casagrande
CASO OCALAN
«Condizioni di detenzione inaccettabili», ora Apo rifiuta l'ora d'aria
La protesta del leader dei kurdi. E la Turchia rivendica la sua iniziativa di 
pace: siamo un paese forte, batteremo il terrorismo
Il ministro degli interni turco, Besir Atalay ha ieri presentato i passi 
compiuti dal governo in questi mesi nell'ambito della cosiddetta «iniziativa 
democratica», il pacchetto di misure che dovrebbe risolvere la questione kurda. 
Secondo Atalay, l'iniziativa ha scopi a breve e a medio termine. Ma soprattutto 
ha due obiettivi: «far cessare il terrore e aumentare il livello di democrazia 
nel paese». Dove il terrore è quello portato avanti dal Pkk, il partito dei 
lavoratori del Kurdistan, dalla metà degli anni '80, ha sottolineato Atalay. 
«Il terrorismo contro la Turchia è stato sostenuto dai nostri vicini - ha detto 
polemico Atalay - e talvolta anche dall'Europa. Ma oggi la Turchia non è il 
paese di una volta. Oggi è un paese forte e continuerà a usare il suo potere 
per respingere il sostegno internazionale al terrorismo all'interno dei nostri 
confini». Nelle parole del ministro non un cenno alle continue proposte di 
dialogo dell'ormai illegale Dtp (il partito della società democratica), rinato 
con il nome di Bdp (partito della pace e della democrazia), né alla tregua 
unilaterale del Pkk in vigore da undici mesi. 
E Atalay non ha fatto cenno alla proposta di pace del presidente del Pkk, 
Abdullah Ocalan, rinchiuso da dieci anni nel carcere di massima sicurezza 
nell'isola di Imrali. Ocalan ha scritto una roadmap che ancora le autorità 
carcerarie non hanno consegnato ai suoi legali. E nel suo articolo per il 
manifesto, sabato scorso, ha ribadito il suo impegno per una soluzione 
negoziata del conflitto. Mercoledì i legali sono riusciti a visitare Ocalan che 
ha comunicato di aver avviato una protesta assieme ai cinque detenuti 
trasferiti dal governo a Imrali nelle scorse settimane. «Ocalan - hanno detto i 
legali - rifiuta l'ora d'aria, perché vengono negati ai prigionieri i diritti 
basilari, come quello di incontrarsi tra loro per dieci ore alla settimana».
Ocalan ha parlato anche del manifesto. «So bene che sul manifesto - ha detto 
ai legali - scrivono intellettuali, giornalisti e scrittori di qualità. Il mio 
lavoro - ha proseguito - riguarda il tentativo di costruire il legame che c'è 
fra i concetti di individualità e universalità. Concetti filosofici che non 
sono opposti o separati tra loro. L'Irlanda per esempio ha la sua individualità 
e così il Kurdistan, ma entrambi hanno uno spazio comune che si trova nella 
sfera dell'universalità». Atalay ha ricordato che da un anno trasmette un 
canale televisivo statale in lingua kurda, Trt6 e che nelle prigioni non è più 
proibito parlare altre lingue oltre al turco. «Nelle università - ha detto - è 
possibile l'apertura di dipartimenti su altre lingue e dialetti». 
Quanto ai passi a medio termine, il ministro ha detto che riguarderanno i 
diritti umani. Quattro le iniziative previste: la creazione di una nuova corte 
indipendente turca per i diritti umani, la ratifica di una parte della 
convenzione sulla tortura, emendamenti di legge per fare in modo che i bambini 
che lanciano pietre non possano essere perseguiti per reati di terrorismo, 
istituire un meccanismo per la denuncia di abusi da parte delle forze di 
sicurezza.

--------------------------------------------------------------------
MELTINGPOT
EUROPA
L’Acnur ribadisce: non rimandate i richiedenti asilo in Grecia
Confermata la richiesta di deroga al Regolamento Ce 343/2003 verso la Grecia

Lo testimoniano da tempo i racconti dei profughi soprattutti afgani e curdi, 
ma negli ultimi anni anche africani, costretti ad attraversare la Grecia come 
porta d’accesso dell’Europa. Lo aveva già detto l’Acnur nel 2008 e lo ribadisce 
adesso a distanza di due anni: la Grecia non è un paese sicuro per i 
richiedenti asilo, non vi possono essere rimandati sulla base del regolamento 
comunitario 343/2003 che modifica la Convenzione di Dublino del 1990. 
Viene da pensare a Khodad, ragazzo afgano che ha abitato per sei mesi al 
Centro Boa di Venezia, ha imparato l’italiano, e ha vissuto in Italia un 
periodo pieno di speranza per il futuro, prima di essere preso dalla polizia 
mentre rinnovava il suo permesso di soggiorno alla questura di Marghera, per 
venire poi reimbarcato a forza su un aereo per Atene, con la falsa promessa che 
lì avrebbe potuto chiedere asilo. La sua unica colpa era quella di avere 
attraversato la Repubblica ellenica nel suo percorso verso un luogo in cui 
poter vivere in pace, e di avere lasciato in quel paese le proprie impronte 
digitali. Lo abbiamo incontrato al Campo di Patrasso nel febbraio del 2009, 
abbandonato, solo, con un foglio di espulsione in mano, senza che nessuno 
avesse mai valutato la sua istanza di protezione. 
Viene poi da pensare alle migliaia di persone respinte quotidianamente dai 
porti dell’Adriatico di Venezia, Bari, Brindisi e Ancona, profughi spesso 
minorenni rimandati nell’inferno greco neppure sulla base legale del 
Regolamento cui l’cnur chiede di derogare, ma in nome di un accordo di 
riammissione "senza formalità", che l’Italia ha siglato nel 1999 con un paese, 
la Grecia, che l’Onu definisce inaffidabile in materia di diritti dei 
rifugiati. 
Vedremo adesso se questa nuova posizione dell’Acnur modificherà qualcosa nei 
comportamenti dei governi europei, mentre rimane ancora pendente il ricorso 
alla Corte di Strasburgo contro Italia e Grecia - presentato da 37 profughi 
sudanesi e afgani respinti dall’Italia - nato dalla sinergia tra il lavoro di 
inchiesta della Rete veneziana Tuttiidirittiumanipertutti e l’impegno di alcuni 
avvocati e giuristi coraggiosi. 
----------------------------------------------------------------------------

L'UNIONE SARDA
Iran: impiccato attivista curdo Previsioni meteo 

Un attivista curdo iraniano, Fasih Yasmini, di 27 anni, è stato impiccato 
stamani in Iran dopo essere stato condannato a morte per aver "sostenuto il 
movimento d'opposizione". Lo rende noto il sito d'opposizione all'estero 
iraniano Cyrusnews, citando un comunicato del Partito Democratico del Kurdistan 
(Pjak) cui apparteneva il condannato. Il sito precisa che, secondo 
organizzazioni per la tutela dei diritti umani, almeno altri dieci attivisti 
del Pjak sono stati condannati a morte con le stesse accuse. Oltre 340 
militanti curdi sono condannati a lunghe pene detentive, sempre secondo il 
sito. La notizia è stata confermata da twitter iraniani ma non da fonti 
ufficiali.(ANSA). 

Mercoledì 06 gennaio 2010 
---------------------------------------------------------

COOPERAZIONE: BAMBINI DEL KURDISTAN IRACHENO A SIENA PER CURE

(AGI) - Siena, 13 gen. - I bambini del Kurdistan iracheno avranno la 
possibilita' di farsi curare al policlinico universitario delle Scotte grazie 
ad un accordo fra Comune di Siena, l'associazione senese Iniziative di 
Solidarieta' Onlus SIA e l'organizzazione Heevie Nazdar For Children. Questa 
mattina e' stato presentato un accordo per la cura dei bambini,concordato nel 
corso della visita condotta a Siena Saeed, direttore generale dei Servizi 
Sanitari del Governatorato di Duhok (Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno), 
nell'ambito di progetti di cooperazione sanitaria in corso. L'attivita' di 
cooperazione si svolge grazie al Patto di Amicizia e Solidarieta' stipulato nel 
1999 tra il Comune di Siena e il Comune di Duhok, ed ha come partner senesi 
l'Azienda ospedaliera universitaria e la Fondazione Monastero.
  Sara' questa fondazione a fornire supporto logistico alla permanenza di un 
familiare per ciascun bambino per la durata necessaria alle cure. 
L'Associazione Iniziative di Solidarieta' provvedera' alla presenza di un 
mediatore linguistico culturale, oltre a curare il trasferimento dei bambini e 
degli accompagnatori dall'Iraq a Siena e la richiesta dei necessari visti di 
ingresso. Il Patto di amicizia e solidarieta', nel corso del biennio 2008-09, 
ha permesso di effettuare nell'ambulatorio di Duhok attivita' di valutazione 
clinica di centinaia di bambini affetti da malformazioni congenite del tratto 
gastro-intestinale ed uro-genitale da parte del team di chirurgia pediatrica 
dell'Universita' degli Studi di Siena, diretto dal professor Mario Messina, che 
ha individuato casi da trattare direttamente e casi da trasferire a Siena, 
perche' particolarmente complessi. (AGI) Cli/Sep 

--------------------------------------------------------------------------
arte e cultura

Da domani a Benevento la mostra di Mastromarino  

(16 Gennaio) Sarà inaugurata domani, a Benevento, alle 18, la mostra 
fotografica di Luigi Mastromarino dal titolo: “KURMANCΔ. Autore degli scatti è 
il giovane fotografo ed archeologo beneventano, il quale propone una serie di 
immagini che raccontano la condizione del popolo curdo in Turchia. Il titolo 
della mostra “KURMANCΔ rappresenta una delle lingue-dialetto maggiormente 
parlate da queste genti. Viene raccontata la difficile situazione di un popolo 
discriminato. 

Immagini rubate alla quotidianità degli abitanti di Amed, talvolta limpide, 
talvolta fumose, sempre deliberatamente imperfette, come la realtà del 
Kurdistan: un paese povero, bello, dotato di una estrema e vitale dignità. La 
mostra si concluderà il 13 marzo
 
----------------------------------------------------------------------



More information about the Internazionale mailing list