[Internazionale] IL CASO OCALAN e tante altre notizie
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Sun Jan 17 02:47:47 CET 2010
Servizio di informazione a cura della Associazione nazionale Azad-per la
liberta' del popolo kurdo
Roma 17 GENNAIO 2010 ANNO 8°
Redazione JURI CARLUCCI
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dal Manifesto
di Orsola Casagrande
CASO OCALAN
«Condizioni di detenzione inaccettabili», ora Apo rifiuta l'ora d'aria
La protesta del leader dei kurdi. E la Turchia rivendica la sua iniziativa di
pace: siamo un paese forte, batteremo il terrorismo
Il ministro degli interni turco, Besir Atalay ha ieri presentato i passi
compiuti dal governo in questi mesi nell'ambito della cosiddetta «iniziativa
democratica», il pacchetto di misure che dovrebbe risolvere la questione kurda.
Secondo Atalay, l'iniziativa ha scopi a breve e a medio termine. Ma soprattutto
ha due obiettivi: «far cessare il terrore e aumentare il livello di democrazia
nel paese». Dove il terrore è quello portato avanti dal Pkk, il partito dei
lavoratori del Kurdistan, dalla metà degli anni '80, ha sottolineato Atalay.
«Il terrorismo contro la Turchia è stato sostenuto dai nostri vicini - ha detto
polemico Atalay - e talvolta anche dall'Europa. Ma oggi la Turchia non è il
paese di una volta. Oggi è un paese forte e continuerà a usare il suo potere
per respingere il sostegno internazionale al terrorismo all'interno dei nostri
confini». Nelle parole del ministro non un cenno alle continue proposte di
dialogo dell'ormai illegale Dtp (il partito della società democratica), rinato
con il nome di Bdp (partito della pace e della democrazia), né alla tregua
unilaterale del Pkk in vigore da undici mesi.
E Atalay non ha fatto cenno alla proposta di pace del presidente del Pkk,
Abdullah Ocalan, rinchiuso da dieci anni nel carcere di massima sicurezza
nell'isola di Imrali. Ocalan ha scritto una roadmap che ancora le autorità
carcerarie non hanno consegnato ai suoi legali. E nel suo articolo per il
manifesto, sabato scorso, ha ribadito il suo impegno per una soluzione
negoziata del conflitto. Mercoledì i legali sono riusciti a visitare Ocalan che
ha comunicato di aver avviato una protesta assieme ai cinque detenuti
trasferiti dal governo a Imrali nelle scorse settimane. «Ocalan - hanno detto i
legali - rifiuta l'ora d'aria, perché vengono negati ai prigionieri i diritti
basilari, come quello di incontrarsi tra loro per dieci ore alla settimana».
Ocalan ha parlato anche del manifesto. «So bene che sul manifesto - ha detto
ai legali - scrivono intellettuali, giornalisti e scrittori di qualità. Il mio
lavoro - ha proseguito - riguarda il tentativo di costruire il legame che c'è
fra i concetti di individualità e universalità. Concetti filosofici che non
sono opposti o separati tra loro. L'Irlanda per esempio ha la sua individualità
e così il Kurdistan, ma entrambi hanno uno spazio comune che si trova nella
sfera dell'universalità». Atalay ha ricordato che da un anno trasmette un
canale televisivo statale in lingua kurda, Trt6 e che nelle prigioni non è più
proibito parlare altre lingue oltre al turco. «Nelle università - ha detto - è
possibile l'apertura di dipartimenti su altre lingue e dialetti».
Quanto ai passi a medio termine, il ministro ha detto che riguarderanno i
diritti umani. Quattro le iniziative previste: la creazione di una nuova corte
indipendente turca per i diritti umani, la ratifica di una parte della
convenzione sulla tortura, emendamenti di legge per fare in modo che i bambini
che lanciano pietre non possano essere perseguiti per reati di terrorismo,
istituire un meccanismo per la denuncia di abusi da parte delle forze di
sicurezza.
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MELTINGPOT
EUROPA
L’Acnur ribadisce: non rimandate i richiedenti asilo in Grecia
Confermata la richiesta di deroga al Regolamento Ce 343/2003 verso la Grecia
Lo testimoniano da tempo i racconti dei profughi soprattutti afgani e curdi,
ma negli ultimi anni anche africani, costretti ad attraversare la Grecia come
porta d’accesso dell’Europa. Lo aveva già detto l’Acnur nel 2008 e lo ribadisce
adesso a distanza di due anni: la Grecia non è un paese sicuro per i
richiedenti asilo, non vi possono essere rimandati sulla base del regolamento
comunitario 343/2003 che modifica la Convenzione di Dublino del 1990.
Viene da pensare a Khodad, ragazzo afgano che ha abitato per sei mesi al
Centro Boa di Venezia, ha imparato l’italiano, e ha vissuto in Italia un
periodo pieno di speranza per il futuro, prima di essere preso dalla polizia
mentre rinnovava il suo permesso di soggiorno alla questura di Marghera, per
venire poi reimbarcato a forza su un aereo per Atene, con la falsa promessa che
lì avrebbe potuto chiedere asilo. La sua unica colpa era quella di avere
attraversato la Repubblica ellenica nel suo percorso verso un luogo in cui
poter vivere in pace, e di avere lasciato in quel paese le proprie impronte
digitali. Lo abbiamo incontrato al Campo di Patrasso nel febbraio del 2009,
abbandonato, solo, con un foglio di espulsione in mano, senza che nessuno
avesse mai valutato la sua istanza di protezione.
Viene poi da pensare alle migliaia di persone respinte quotidianamente dai
porti dell’Adriatico di Venezia, Bari, Brindisi e Ancona, profughi spesso
minorenni rimandati nell’inferno greco neppure sulla base legale del
Regolamento cui l’cnur chiede di derogare, ma in nome di un accordo di
riammissione "senza formalità", che l’Italia ha siglato nel 1999 con un paese,
la Grecia, che l’Onu definisce inaffidabile in materia di diritti dei
rifugiati.
Vedremo adesso se questa nuova posizione dell’Acnur modificherà qualcosa nei
comportamenti dei governi europei, mentre rimane ancora pendente il ricorso
alla Corte di Strasburgo contro Italia e Grecia - presentato da 37 profughi
sudanesi e afgani respinti dall’Italia - nato dalla sinergia tra il lavoro di
inchiesta della Rete veneziana Tuttiidirittiumanipertutti e l’impegno di alcuni
avvocati e giuristi coraggiosi.
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L'UNIONE SARDA
Iran: impiccato attivista curdo Previsioni meteo
Un attivista curdo iraniano, Fasih Yasmini, di 27 anni, è stato impiccato
stamani in Iran dopo essere stato condannato a morte per aver "sostenuto il
movimento d'opposizione". Lo rende noto il sito d'opposizione all'estero
iraniano Cyrusnews, citando un comunicato del Partito Democratico del Kurdistan
(Pjak) cui apparteneva il condannato. Il sito precisa che, secondo
organizzazioni per la tutela dei diritti umani, almeno altri dieci attivisti
del Pjak sono stati condannati a morte con le stesse accuse. Oltre 340
militanti curdi sono condannati a lunghe pene detentive, sempre secondo il
sito. La notizia è stata confermata da twitter iraniani ma non da fonti
ufficiali.(ANSA).
Mercoledì 06 gennaio 2010
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COOPERAZIONE: BAMBINI DEL KURDISTAN IRACHENO A SIENA PER CURE
(AGI) - Siena, 13 gen. - I bambini del Kurdistan iracheno avranno la
possibilita' di farsi curare al policlinico universitario delle Scotte grazie
ad un accordo fra Comune di Siena, l'associazione senese Iniziative di
Solidarieta' Onlus SIA e l'organizzazione Heevie Nazdar For Children. Questa
mattina e' stato presentato un accordo per la cura dei bambini,concordato nel
corso della visita condotta a Siena Saeed, direttore generale dei Servizi
Sanitari del Governatorato di Duhok (Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno),
nell'ambito di progetti di cooperazione sanitaria in corso. L'attivita' di
cooperazione si svolge grazie al Patto di Amicizia e Solidarieta' stipulato nel
1999 tra il Comune di Siena e il Comune di Duhok, ed ha come partner senesi
l'Azienda ospedaliera universitaria e la Fondazione Monastero.
Sara' questa fondazione a fornire supporto logistico alla permanenza di un
familiare per ciascun bambino per la durata necessaria alle cure.
L'Associazione Iniziative di Solidarieta' provvedera' alla presenza di un
mediatore linguistico culturale, oltre a curare il trasferimento dei bambini e
degli accompagnatori dall'Iraq a Siena e la richiesta dei necessari visti di
ingresso. Il Patto di amicizia e solidarieta', nel corso del biennio 2008-09,
ha permesso di effettuare nell'ambulatorio di Duhok attivita' di valutazione
clinica di centinaia di bambini affetti da malformazioni congenite del tratto
gastro-intestinale ed uro-genitale da parte del team di chirurgia pediatrica
dell'Universita' degli Studi di Siena, diretto dal professor Mario Messina, che
ha individuato casi da trattare direttamente e casi da trasferire a Siena,
perche' particolarmente complessi. (AGI) Cli/Sep
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arte e cultura
Da domani a Benevento la mostra di Mastromarino
(16 Gennaio) Sarà inaugurata domani, a Benevento, alle 18, la mostra
fotografica di Luigi Mastromarino dal titolo: “KURMANCΔ. Autore degli scatti è
il giovane fotografo ed archeologo beneventano, il quale propone una serie di
immagini che raccontano la condizione del popolo curdo in Turchia. Il titolo
della mostra “KURMANCΔ rappresenta una delle lingue-dialetto maggiormente
parlate da queste genti. Viene raccontata la difficile situazione di un popolo
discriminato.
Immagini rubate alla quotidianità degli abitanti di Amed, talvolta limpide,
talvolta fumose, sempre deliberatamente imperfette, come la realtà del
Kurdistan: un paese povero, bello, dotato di una estrema e vitale dignità. La
mostra si concluderà il 13 marzo
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