[Internazionale] SPECIALE Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato N. 98

ass.azad at libero.it ass.azad at libero.it
Sun Jan 17 02:22:55 CET 2010


COME DI CONSUETO UNO SGUARDO ALLE NOTIZIE CHE CI GIUNGONO SUI TEMI DELL'ASILO 
POLITICO IN ITALIA E DELL MIGRAZIONI
Ricordiamo il PROSSIMO 17 gennaio LA  96.ma Giornata Mondiale del Migrante e 
del Rifugiato
A CURA DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE AZAD
ROMA 16 GENNAIO 2010

FATE CIRCOLARE LE INFORMAZIONI ED ISCRIVETEVI ALLA LISTA DI DISCUSSIONE 
KURDISTANAZAD.

---------------------------------------------------------------
RADIOVATICANA ON-LINE
16/01/2010 14.52.00

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sul tema dei minori


Si celebra questa domenica la 96.ma Giornata Mondiale del Migrante e del 
Rifugiato, sul tema “I migranti e i rifugiati minorenni”; in Italia, la Regione 
scelta per ospitare quest’anno la manifestazione nazionale è la Campania. Il 
Messaggio del Papa per la Giornata si apre sottolineando alcuni aspetti del 
fenomeno migratorio, quali il numero di persone coinvolte, le problematiche 
sociali, politiche, culturali e religiosi che esso comporta, le sfide poste 
alle comunità nazionali e a quella internazionale. In quanto al tema di quest’
anno – scrive il Papa – esso “tocca un aspetto che i cristiani valutano con 
grande attenzione, memori del monito di Cristo, il quale nel giudizio finale 
considererà riferito a Lui stesso tutto ciò che è stato fatto o negato «a uno 
solo di questi più piccoli»" (cfr Mt 25, 40.45). Un’esperienza, quella della 
migrazione – ricorda Benedetto XVI - sperimentata da Gesù stesso, allorché da 
bambino dovette rifugiarsi in Egitto, per sfuggire alle minacce di Erode. 
Nonostante il dettato della Convenzione dei Diritti del Bambino circa la 
salvaguardia dell’interesse del minore e il riconoscimento dei suoi diritti 
fondamentali – prosegue il Messaggio – di fatto tanti minori “sono lasciati in 
abbandono e, in vari modi, si ritrovano a rischio di sfruttamento”. In 
proposito il Papa cita il messaggio inviato da Giovanni Paolo II il 22 
settembre 1990 al segretario generale dell’ONU in occasione del Vertice 
Mondiale per i Bambini, in cui il Papa scriveva: “Sono testimone della 
straziante condizione di milioni di bambini di ogni continente. Essi sono più 
vulnerabili perché meno capaci di far sentire la loro voce”. Benedetto XVI 
formula quindi l’auspicio che ai migranti minorenni sia riservata la giusta 
attenzione per favorire il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e 
morale, rilevando inoltre i disagi e le difficoltà che la vita in un paese 
straniero non manca di comportare in assenza di effettivi punti di riferimento. 
Il documento passa poi a considerare un particolare aspetto della migrazione 
minorile, quello dei ragazzi nati nei Paesi di accoglienza e dei bambini che si 
ricongiungono in un secondo momento ai genitori emigrati, sperimentando una 
situazione di duplice appartenenza culturale; di qui l’importanza – afferma il 
Santo Padre – di assicurare loro la possibilità della frequenza scolastica e di 
favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro, per facilitarne l’
integrazione sociale. “Non si dimentichi mai – ammonisce – che l’adolescenza 
rappresenta una tappa fondamentale per la formazione dell’essere umano”. Segue 
una riflessione sui minori rifugiati richiedenti asilo, sempre più numerosi, un 
fenomeno “da valutare con attenzione e da affrontare con azioni coordinate, con 
adatte misure di prevenzione, di protezione e di accoglienza”. Infine il Papa 
si rivolge alle parrocchie e alle associazioni cattoliche, esprimendo la sua 
gratitudine per il loro impegno nei confronti delle necessità dei migranti, e 
invita “tutti i cristiani a prendere consapevolezza della sfida sociale e 
pastorale che pone la condizione dei minori migranti e rifugiati”. Alla luce 
delle parole di Gesù “Ero forestiero e mi avete ospitato” (Mt 25, 35) e del 
comandamento centrale che Egli ci ha lasciato – quello dell’amore di Dio, unito 
all’amore del prossimo (cfr Mt 22, 37-39), Benedetto XVI conclude rilevando 
come “ogni intervento concreto debba nutrirsi prima di tutto di fede nell’
azione della grazia e della Provvidenza divina. In tal modo anche l’accoglienza 
verso lo straniero “diviene annuncio del Vangelo della solidarietà, che la 
Chiesa proclama quando apre le sue braccia e opera perché siano rispettati i 
diritti dei migranti e dei rifugiati, stimolando i responsabili delle Nazioni, 
degli Organismi e delle istituzioni internazionali perché promuovano opportune 
iniziative a loro sostegno”. (M.V.)
---------------------------------------------------------------------

15-01-10  
IMMIGRATI: S.EGIDIO, CITTADINANZA AL MOMENTO DELLA NASCITA  
  
(ASCA) - Roma, 15 gen - Attribuire la cittadinanza, al momento della nascita, 
al bambino nato in Italia da genitori stranieri gia' regolarmente soggiornanti, 
i quali mostrino in concreto di volersi inserire nella societa' italiana. A 
chiederlo e' la Comunita' di Sant'Egidio che rilancia, in occasione della 17.ma 
Giornata mondiale dei migranti, che si celebrera' in tutte le Chiese del mondo 
domenica prossime, le sue richieste sul diritto alla cittadinanza.

Sant'Egidio, che per la Giornata organizzera' una serie di iniziative in 
diverse citta' d'Italia, torna sui fatti di Rosarno affermando che ''e' 
necessario ribadire quanto i migranti rappresentino una risorsa per i paesi di 
accoglienza e per tante famiglie italiane: moltissimi sono gli anziani - si 
sottolinea - che grazie all'aiuto di tante donne straniere possono vivere in 
tranquillita' nelle loro case. I lavoratori immigrati contribuiscono 
notevolmente a sostenere lo sviluppo economico del nostro paese''. Tra le altre 
richieste della comunita' cattolica, quella che a coloro che diventano 
cittadini ''non venga anacronisticamente imposta la rinuncia 
 

-------------------------------------------------------------------------------------
Extracomunitari e diritto al voto
"Le nostre proposte lettera morta"
Convegno promosso dal movimento "I nuovi Italiani" dell'imprenditore siriano 
Radwan Khawatmi e dall'associazione il Borgo. Tra i relatori e il pubblico 
tanti immigrati ed esponenti politici di diverso colore

didi Maria Chiara Perri per Repubblica on-line
 
Non è forse il riconoscimento dei diritti a definire la dignità dell'uomo? 
Eppure ancora oggi l'Italia si trova in difficoltà nel far rispettare quelli 
umani nei confronti degli immigrati, come testimoniano i fatti di Rosarno. Ed è 
proprio ricordando quei drammatici tumulti terminati con la cacciata dei 
moderni schiavi che Radwan Khawatmi, presidente del movimento "I nuovi 
Italiani", ha introdotto il proprio intervento al convengo "Cittadini di Parma 
e del mondo", tenutosi all'auditorium Toscanini di via Cuneo davanti a una 
nutrita platea composta dagli immigrati di Parma e da esponenti politici di 
diverso colore. Un'inziativa promossa anche dall'associazione Il Borgo e da 
Comune e Provincia. 

Il movimento guidato dall'imprenditore siriano da anni si batte per il 
riconoscimento del voto agli extracomunitari: "Ho ancora negli occhi quello che 
è avvenuto a Rosarno, persone tenute in schiavitù - ha detto Khawatmi - Tutti 
sapevano e nessuno ha fatto nulla, è intervenuta la 'ndrangheta a risolvere il 
problema cacciando questi fratelli prima nei moderni lager, i cpt, poi chissà 
dove. Si sentono tante parole di fratellanza, ma questi sono i fatti. In Italia 
c'è una grande tradizione democratica. Noi chiediamo di poter partecipare al 
dibattito politico, perché solo con la nostra partecipazione attiva si possono 
davvero conoscere e risolvere i problemi dell'immigrazione". Cita alcuni esempi 
di politiche sbagliate, come le sovvenzioni a Gheddafi per il controllo delle 
coste libiche: "Si danno soldi a un dittatore per ricacciare via dei disperati 
che si affidano a dei veri criminali, senza colpire questi sfruttatori. 
L'Italia non può vincere da sola la lotta alla clandesitinità, è necessario un 
Ministero o un Alto comissariato che porti il problema all'attenzione 
dell'Europa. Poi, il tetto del 30% nelle classi, senza tenere conto che in 
alcune scuole i figli di migranti sono la maggioranza e sono madrelingua 
italiani".  


Ovviamente, nessun diritto è possibile senza il rispetto dei doveri. Ma 
Khawatmi sfata il luogo comune dei migranti fuorilegge: "Vorrei sapere se in 
Italia c'è una sola associazione di extracomunitari riconosciuta che mette in 
discussione le leggi, le regole e la storia di questo Paese. Non me ne viene in 
mente nessuna. Noi rispettiamo le regole, lavoriamo, paghiamo le tasse e 
sovvenzionamo servizi di cui difficilmente godremo, come l'Inps, che dagli 
immigrati riceve 700mila euro al mese. Facciamo tante proposte, ma poi 
rimangono lettera morta". La battaglia per il diritto al voto è lunga e 
difficile, fatta di mezze concessioni. Adesso pensiamo di avere la maggioranza 
anche in Parlamento, con l'eccezione dei nostri amici leghisti, che comunque 
rispettiamo. Li invito però a non rivendicare le radici cristiane dell'Italia 
nel negare il nostro diritto al voto: la chiesa cattolica è un faro per la 
solidarietà e l'apertura agli immigrati, Gesù viveva in una società 
multiculturale e ha sofferto le persecuzioni".

Tra i vari interventi anche quello di Eugenio Caggiato, presidente de Il 
Borgo, della giovane studentessa marocchina Imane Rida e dell'assessore 
provinciale Marcella Saccani e di Lorenzo Lasagna, assessore del Comune alle 
Politiche sociali.
(16 gennaio 2010)

----------------------------------------------------------------------------------------------
<


DA REPUBBLICA ON-LINE
Giallo un immigrato morto a San Vittore

Il Comitato antirazzista: "Si è suicidato"

Mohammed El Abbouby, detenuto nordafricano, è stato vittima delle esalazioni 
di una bomboletta del gas da campeggi. Era stato arrestato il 15 agosto per la 
rivolta al centro di identificazione in via Corelli, sempre a Milano, e 
condannato con l'accusa di danneggiamento, incendio e resistenza a pubblico 
ufficiale

di Davide Carlucci

 "Ennesimo suicidio in carcere". La denuncia del comitato antirazzista di 
Milano si riferisce alla morte di Mohammed El Abbouby, detenuto nordafricano 
vittima delle esalazioni di una bomboletta del gas da campeggio nella sua cella 
a San Vittore. Gli agenti lo hanno trovato in fin di vita e lo hanno 
accompagnato in ospedale, dove è morto.

Luigi Pagano, provveditore regionale alle carceri lombarde, ritiene però che 
non si sia trattato di suicidio: "Stava scontando una pena di sei mesi in 
regime aperto e tra un mese sarebbe uscito. E non aveva dato segni particolari 
di malessere, tanto che lo avevamo inserito tra i lavoranti". Pagano ha 
disposto comunque l'apertura di un'inchiesta interna e un fascicolo d'indagine 
è stato aperto anche dalla procura di Milano.

L'ipotesi alternativa al suicidio è che si sia trattato di un incidente: il 
ragazzo avrebbe inalato il gas, come fanno a volte i detenuti con problemi di 
tossicodipendenza, e avrebbe perso conoscenza. Mohammed El Abbouby, 25 anni, 
era stato arrestato il 15 agosto in occasione della rivolta del centro di 
identificazione in via Corelli, sempre a Milano, e condannato con l'accusa di 
danneggiamento, incendio e resistenza a pubblico ufficiale.

Il Comitato considera El Abbouby "l'ennesima vittima del razzismo di uno 
stato che semina morte in ogni dove, in nome della democrazia imperialista che 
rappresenta". "Speriamo almeno - è scritto in un comunicato - che la sua morte 
possa servire a riscaldare i cuori e gli animi di coloro che, forse divorati 
dall'assuefazione, ritengono ancora che la lotta contro i Cie assuma un senso 
poco più che simbolico, o che sia una battaglia specifica, proprietà politica 
di una qualche parrocchia in cerca di gloria o rappresentanza".

Altri quattro immigrati saranno processati per un'altra rivolta avvenuta a 
novembre al Corelli. Se fosse confermata l'ipotesi del suicidio, sarebbe il 
sesto caso in Italia dall'inizio dell'anno.  
(16 gennaio 2010)
---------------------------------------------------------------------

Curdi fuggono da tir in A14
Due sono stati fermati. Denunciato l'autista
 tv san marino on-line
Curdi fuggono da tir in A14 
16/01/2010 
Una quindicina di clandestini turchi di origine curda sono ricercati da ieri 
pomeriggio dalle forze dell’ordine di Rimini. Il gruppo si era nascosto in un 
camion con targa danese e autusta ungherese che percorreva la corsia nord dell’
autostrada A14. Quando l’autista si è fermato all’area di servizio Montefeltro 
Est, in territorio riccionese, dal retro sono usciti gli immigrati, che si sono 
subito dileguati nelle campagne vicine. Due dei fuggitivi sono stati 
ritrnacciati e fermati dalla Polizia di Forlì. Il camionista è stato denunciato 
per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 

---------------------------------------------------------------------------------------------

AL LINK SOTTOSTANTE POTETE LEGGERE UN ACCURATO REPORT SUI PRIGIONIERI POLTICI 
PALESTINESI E IN PARTICOLARE LA STORIA DEL PRIGIONIERO POLITICO DA PIU' TEMPO 
DETENUTO Un palestinese, Said Wajih Al-Ataba  
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?
name=News&file=article&sid=6674

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------



More information about the Internazionale mailing list