[Internazionale] PERU': Il ministro della difesa: contro sendero serve più intelligence

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Thu Dec 27 11:01:04 CET 2007


“Gli assassini erano di Sendero”

Da Ayacucho, Fortunato Fernandez ha proclamato la propria innocenza
affermando che è stato sequestrato dai narcoterroristi. Il capo di polizia
ammette errori.

Testimone chiave. A tre giorni dal brutale attentato contro una pattuglia di
polizia nel distretto di Luricocha (Ayacucho), che è costata la vita a due
militari, l’autista del camion utilizzato dagli attaccanti ha assicurato che
gli autori erano membri di Sendero.

In alcune dichiarazioni esclusive a La Republica, Fortunato Fernandez
Mendoza ha raccontato l’odissea che ha passato quella sanguinosa mattina
vicino a due consiglieri della Municipalità di San José di Secce. La sua
versione è stata ripetuta davanti alla Divisione  contro il terrorismo della
polizia di questa località.

Secondo il suo racconto, alle due del mattino del 24 dicembre è partito da
Huanta, guidando il camion Toyota con targa XQ7334. Andava a San José di
Secce, dove avrebbe consegnato mille panettoni alla municipalità di questo
distretto.

Nel viaggio lo accompagnavano i consiglieri Agapito Tristan Llantoy e Mauro
Polanco Huayllasco, che formavano parte della commissione incaricata di
distribuire i panettoni in tre centri.

Sull’altura di Limahuaycco – racconta Fernandez – sono stati intercettati da
quelli che si sono presentati come senderisti e che “erano ben armati” e li
sequestrarono.

“Pensavamo fossero banditi, ma erano senderisti. Tutti avevano armi a lunga
gittata. Erano 30 soggetti vestiti di nero. Ci misero ai lati della cabina
del veicolo dicendo: Siamo gli zii. Mi hanno fatto salire nella parte
posteriore del camion. Salirono dopo di me, mentre un altro un altro guidava
fino al luogo dell’attacco”, ha detto.

Già nelle mani dei sediziosi, alle 3,30 della mattina arrivarono sulla via
Huanta-Luricocha-Ocano-San Francisco. Qui hanno visto la macchina di
pattuglia che era ferma con i tre poliziotti all’interno. Secondo l’autista
i narcoterroristi “lanciarono verso di loro granate e li mitragliarono a
bruciapelo”.

“In alcuni minuti hanno ucciso i poliziotti, e poi hanno detto presto,
presto, e poi sono saliti sul camion e ci hanno portato indietro”, ha
aggiunto.

Ha riferito che si sono diretti fino a San José di Secce. È stato in questo
ultimo posto che i sequestratori li hanno fatto scendere dal camion, secondo
quanto ha raccontato a questo giornale, gli attaccanti sono ripartiti a
velocità rapidissima, ringraziando per il viaggio. Si sono portati più di
400 panettoni.

“Totalmente spaventati abbiamo continuato il viaggio e alle 7 del mattino
siamo arrivato a San José di Secce, dove immediatamente abbiamo raccontato
ciò che è avvenuto alla polizia della Dinoes”, ha rivelato l’autista.

Secondo un agente della polizia di questo dipartimento la testimonianza di
Fernandez conferma che l’attentato contro la pattuglia della polizia è stata
perpetrata da ciò che rimane dei senderisti.

Ciò che dice il sindaco

Da  parte sua il sindaco di San José di Secce, Renold Pichardo Ramos, non ha
tardato a rispondere al ministro dell’Interno, Luis Alva Castro, negando in
maniera categorica che il camion utilizzato per attaccare la pattuglia fosse
di questo municipio. Ha chiarito anche che nessuno dei dirigenti fa parte
del gruppo sedizioso.
“Respingo le dichiarazioni del ministro (Alva Castro) perché totalmente
false. Questo camion non appartiene alla municipalità. Il ministro ha
mentito al paese e deve correggersi. Il popolo di San José di Secce è
indignato”, ha sottolineato.

Ci sarebbero rapporti

Intanto, a Lima, durante il funerale del sottufficiale in seconda della
Polizia Nazionale Alberto Quispe Argumedo, il direttore dello Stato Maggiore
della Polizia Nazionale, tenente Gral. Julio Ocoa Marino, ha ammesso che  la
sua istituzione era a conoscenza di rapporti su possibili azioni contro
effettivi della polizia ad Ayacucho. Ma senza dubbio, ha chiarito che queste
informazioni non precisavano la data né il luogo esatto.

Sull’attacco perpetrato contro la pattuglio della polizia di Huanta, ha
informato che le indagini stanno avanzando e ha espresso la sua fiducia nel
fatto che gi assassini saranno catturati rapidamente.

Da parte loro i familiari del sottufficiale esigono che il ministro Alva
Castro spieghi perché in una zone di tensione come Huanta si mandano
poliziotti che non hanno ricevuto alcun tipo di preparazione per affrontare
eventuali attacchi dai narcoterroristi.

Alva Castro garantisce azioni severe

Il ministro dell’Interno, Luis Alva Castro, ha affermato che la lotta contro
il narcoterrorismo “non lascerà nemmeno un millimetro di spazio” in mezzo
alle critiche dei familiari dei poliziotti caduti. “Voglio esprimere a voi
che saremo severi contro i narcoterroristi e che questa lotta non lascerà un
millimetro di spazio perché possano fare ancora danni al nostro paese”, ha
indicato Alva Castro da Ayacucho.

Rispetto all’attacco dei narcoterroristi, il titolare del ministero ha detto
che le indagini continuano, valorizzando specialmente il ritrovamento del
camion utilizzato dagli assassini.

“L’importante è che a parte il camion ritrovato, si sono recuperate le armi
che si erano portati gli assassini e ora gli stiamo dietro”, ha riferito
Alva Castro nel suo giro con il direttore della Polizia, generale David
Rodriguez Segeu, e il capo della regione di polizia, generale Héctor Paz,
dei commissariati e della base antidroga della zona, a Huamanga.

Dall’altro lato, il ministro della difesa, Antero Flores-Araoz ha detto che
il governo risponderà con maggiori azioni di intelligence ai futuri atti di
violenza, al fine di allontanare attacchi come quello perpetrato la mattina
del lunedì da presunti narcoterroristi contro una pattuglia di polizia a
Huanta.

“Agiremo con molta intelligence, perché questo è ciò che serve, non si
tratta di fare azioni isolate, bensì quelle azioni che l’intelligence
consiglia, per ottenere un risultato ottimo”, ha detto Flores-Araoz. Ha
riferito che bisogna continuare ad “affinare” il lavoro congiunto tra le
forze armate e la polizia, soprattutto nella zone delle valli dei fiumi
Apurimac e Ene (VRAE) dove gli attacchi sono stati una costante negli ultimi
mesi.

Nel frattempo, l’ex ministro della difesa, Roberto Chiabra Leon, ha detto
che il Comando Congiunto delle Forze armate assuma la direzione delle
operazioni contro i delinquenti narcoterroristi nel VRAE, a cominciare dalle
forze di polizia.

La Republica 25/12/2007

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Giampietri: non fanno caso all’informazione dell’intelligence

Il primo vicepresidente Luis Giampietri ha detto che le imboscate come
quella avvenuta lunedì ad Ayacucho succedono perché la polizia non dà
credito alle informazioni di intelligence preparate dalle forze armate.
Ha precisato che sebbene il comando civico-militare installato nella zona
del VRAE sta operando bene, è necessario che si dia credito a questa
informazione, perché così si conoscerebbero i movimenti delle colonne
sovversive nei luoghi dove opera il narcotraffico.
“Non stanno dando credito alle direttive di intelligence. In definitiva non
fanno caso alle forze armate”, ha segnalato.

Il ministro della difesa Florez Araoz ha detto che la sua gestione ha come
priorità quella di combattere il terrorismo, non importa quale che sia il
nome che si dà, poiché tanto senderisti, sicari, narcotrafficanti che si
travestono da terroristi e delinquenti “sono terroristi che generano terrore
e fanno imboscate e bisogna combatterli”.

La Razon 27/12/2007


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27/12/2007
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