[Ezln-it] L'EZLN e L'Altra Europa

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Sun Jan 3 18:26:30 CET 2021


L'EZLNe L'Altra Europa

Raúl Romero*

Nel 1994, quando la caduta delsocialismo e la fine della storia si imponevano come narrazioniglobali ufficiali e il capitalismo neoliberista era offerto comeunica via, lo Ya Basta! lanciato dai popoli Maya organizzatinell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) risuonòforte in Messico, America Latina e in gran parte del mondo.

L'EZLN ha dotato un'intera generazionedi motivazioni e speranze che presto hanno riarticolato la resistenzasu scala globale. Militanti, artisti, intellettuali e personeprovenienti da tutto il mondo si sono recati nella Selva Lacandon percontagiarsi della ribellione indigena. Lo slogan Un altro mondo èpossibile è così diventato l'emblema di una nuova ondata dimobilitazioni mondiali. La lotta al neoliberismo e a difesadell'umanità che si è diffusa in tutto il pianeta, ha trovato nellostato del Chiapas uno dei suoi principali bastioni.

A Seattle, a Genova, a Porto Alegre ein tanti altri luoghi dove era presente il movimento altromondista,l'emblema dello zapatismo si è palesato.

Da allora sono passati molti anni. Sonostati costruiti molti movimenti e processi di società alternative alcapitalismo. Tra tutti continua a spiccare il progetto diemancipazione che gli zapatisti hanno costruito e che aggiornanocostantemente.

Lo scorso ottobre, in mezzo allapandemia, l'EZLN ha annunciato che “diverse delegazioni zapatiste,uomini, donne e altri del colore della nostra terra, usciranno pergirare il mondo, camminare o navigare verso suoli, mari e cieliremoti, cercando non la differenza, non la superiorità, non loscontro, tanto meno perdono e pietà. Andremo a trovare ciò che cirende uguali”.

Come prima destinazione, le delegazionizapatiste si recheranno nell'Altra Europa, dove il popolo originarioSami, che storicamente alleva e pascola le renne, e il cui territorioè compreso tra Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia, oggi resisteall'espropriazione e all'inquinamento generato da parchi eolici,miniere, estrazione di gas e petrolio, nonché la costruzione delTreno Artico, un treno ad alta velocità che rafforzerà il corridoioartico e gli scambi commerciali tra Europa e Asia.

In quell'Altra Europa, dove alcunipopoli e organizzazioni in Italia si sono articolati nel No-Tap perfronteggiare il Gasdotto Trans-Adriatico, un progetto studiato perportare il gas dall'Azerbaijan in Europa. Il No-Tap sottolinea che ènato per la tutela e la salvaguardia dei territori, nonché perl'autodeterminazione delle popolazioni che credono in un modello disviluppo sostenibile, diverso da quello imposto, contro laspeculazione finanziaria a danno delle comunità.

Anche in quell'Altra Europa, e piùprecisamente a Notre-Dame-des-Landes, in Francia, dove la popolazioneha difeso il proprio territorio contro il tentativo, da parte delgoverno, di costruire un aeroporto. Agricoltori, coltivatori eattivisti hanno combattuto una delle lotte più emblematichedell'attuale storia della Francia, generando una delle più grandioccupazioni di terra nell'Europa di oggi e dichiarando il territorioZona da Difendere (ZAD). Con approcci anticapitalisti eambientalisti, la ZAD è diventata un punto di riferimento per altrelotte.


La lista è lunga: nel Regno Unito laresistenza contro la linea ferroviaria ad Alta Velocità HS2, inGrecia il movimento per l'occupare delle case, nello Stato spagnolole lotte storiche del popolo basco, la Confederazione Generale delLavoro e le organizzazioni anticapitaliste a Madrid.

In tutto il mondo osserviamo ciò cheAdolfo Gilly e Rhina Roux hanno analizzato nel loro libro Eltiempo del despojo: ciò che stiamo vivendo può quindi esserevisto come una nuova fase storica dell'espropriazione universale deibeni comuni, la privatizzazione di ciò che apparteneva a tutti , laridistribuzione mondiale della rendita della terra e del plusvaloregenerato dal lavoro vivo.

Il tempo della spoliazione staavanzando e tutto indica che si intensificherà in Messico e nelmondo in risposta alla pandemia. È urgente articolare le lotte suscala globale, non solo per la sopravvivenza dell'umanità, ma perfinire di costruire quel nuovo mondo di cui già si intravedono isegnali.

A 27 anni dalla sua apparizionepubblica, 27 anni di scommesse sulla vita, la scienza e le arti,l'EZLN oggi propone una nuova sfida: andare incontro agli altri ealle altre che, nel mondo, con resistenza e ribellione , costruisconoil nuovo mondo. Lo ha detto bene la bambina Esperanza Zapatista:questa è la nostra missione: essere seme che cerca altri semi.

* Sociólogo Twitter: @RaúlRomero_mx  Fonte:https://www.jornada.com.mx/2021/01/02/opinion/018a2pol

Traduzione “Maribel” - Bergamo
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