<html><head></head><body><div class="yahoo-style-wrap" style="font-family:Helvetica Neue, Helvetica, Arial, sans-serif;font-size:13px;"><div dir="ltr" data-setdir="false"><div><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm"><font style="font-size: 15pt"><b><a href="http://chiapasbg.com/2021/01/03/romero-ez-e-altra-europa/" rel="nofollow" target="_blank">L'EZLN
e L'Altra Europa</a></b></font></p>
<p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm"><i>Raúl Romero*</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm">Nel 1994, quando la caduta del
socialismo e la fine della storia si imponevano come narrazioni
globali ufficiali e il capitalismo neoliberista era offerto come
unica via, lo <i>Ya Basta!</i> lanciato dai popoli Maya organizzati
nell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) risuonò
forte in Messico, America Latina e in gran parte del mondo.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">L'EZLN ha dotato un'intera generazione
di motivazioni e speranze che presto hanno riarticolato la resistenza
su scala globale. Militanti, artisti, intellettuali e persone
provenienti da tutto il mondo si sono recati nella Selva Lacandon per
contagiarsi della ribellione indigena. Lo slogan <i>Un altro mondo è
possibile</i> è così diventato l'emblema di una nuova ondata di
mobilitazioni mondiali. La lotta al neoliberismo e a difesa
dell'umanità che si è diffusa in tutto il pianeta, ha trovato nello
stato del Chiapas uno dei suoi principali bastioni.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">A Seattle, a Genova, a Porto Alegre e
in tanti altri luoghi dove era presente il movimento altromondista,
l'emblema dello zapatismo si è palesato.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">Da allora sono passati molti anni. Sono
stati costruiti molti movimenti e processi di società alternative al
capitalismo. Tra tutti continua a spiccare il progetto di
emancipazione che gli zapatisti hanno costruito e che aggiornano
costantemente.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">Lo scorso ottobre, in mezzo alla
pandemia, l'EZLN ha annunciato che “diverse delegazioni zapatiste,
uomini, donne e altri del colore della nostra terra, usciranno per
girare il mondo, camminare o navigare verso suoli, mari e cieli
remoti, cercando non la differenza, non la superiorità, non lo
scontro, tanto meno perdono e pietà. Andremo a trovare ciò che ci
rende uguali”.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">Come prima destinazione, le delegazioni
zapatiste si recheranno nell'Altra Europa, dove il popolo originario
Sami, che storicamente alleva e pascola le renne, e il cui territorio
è compreso tra Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia, oggi resiste
all'espropriazione e all'inquinamento generato da parchi eolici,
miniere, estrazione di gas e petrolio, nonché la costruzione del
Treno Artico, un treno ad alta velocità che rafforzerà il corridoio
artico e gli scambi commerciali tra Europa e Asia.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">In quell'Altra Europa, dove alcuni
popoli e organizzazioni in Italia si sono articolati nel No-Tap per
fronteggiare il Gasdotto Trans-Adriatico, un progetto studiato per
portare il gas dall'Azerbaijan in Europa. Il No-Tap sottolinea che è
nato per la tutela e la salvaguardia dei territori, nonché per
l'autodeterminazione delle popolazioni che credono in un modello di
sviluppo sostenibile, diverso da quello imposto, contro la
speculazione finanziaria a danno delle comunità.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">Anche in quell'Altra Europa, e più
precisamente a Notre-Dame-des-Landes, in Francia, dove la popolazione
ha difeso il proprio territorio contro il tentativo, da parte del
governo, di costruire un aeroporto. Agricoltori, coltivatori e
attivisti hanno combattuto una delle lotte più emblematiche
dell'attuale storia della Francia, generando una delle più grandi
occupazioni di terra nell'Europa di oggi e dichiarando il territorio
Zona da Difendere (ZAD). Con approcci anticapitalisti e
ambientalisti, la ZAD è diventata un punto di riferimento per altre
lotte.<br></p>
<p style="margin-bottom: 0cm">La lista è lunga: nel Regno Unito la
resistenza contro la linea ferroviaria ad Alta Velocità HS2, in
Grecia il movimento per l'occupare delle case, nello Stato spagnolo
le lotte storiche del popolo basco, la Confederazione Generale del
Lavoro e le organizzazioni anticapitaliste a Madrid.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">In tutto il mondo osserviamo ciò che
Adolfo Gilly e Rhina Roux hanno analizzato nel loro libro <i>El
tiempo del despojo</i>: ciò che stiamo vivendo può quindi essere
visto come una nuova fase storica dell'espropriazione universale dei
beni comuni, la privatizzazione di ciò che apparteneva a tutti , la
ridistribuzione mondiale della rendita della terra e del plusvalore
generato dal lavoro vivo.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">Il tempo della spoliazione sta
avanzando e tutto indica che si intensificherà in Messico e nel
mondo in risposta alla pandemia. È urgente articolare le lotte su
scala globale, non solo per la sopravvivenza dell'umanità, ma per
finire di costruire quel nuovo mondo di cui già si intravedono i
segnali.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm">A 27 anni dalla sua apparizione
pubblica, 27 anni di scommesse sulla vita, la scienza e le arti,
l'EZLN oggi propone una nuova sfida: andare incontro agli altri e
alle altre che, nel mondo, con resistenza e ribellione , costruiscono
il nuovo mondo. Lo ha detto bene la bambina Esperanza Zapatista:
questa è la nostra missione: essere seme che cerca altri semi.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm"><i>* Sociólogo </i><i>Twitter: @RaúlRomero_mx </i><i>Fonte:
<a href="https://www.jornada.com.mx/2021/01/02/opinion/018a2pol" rel="nofollow" target="_blank" class="">https://www.jornada.com.mx/2021/01/02/opinion/018a2pol</a></i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm"><i>Traduzione “Maribel” - Bergamo</i></p></div></div></div></body></html>