[Ezln-it] Los de Abajo: Acteal, Omaggio a Manuel

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Mon Nov 13 13:53:57 CET 2017


Los de Abajo

Omaggio aManuel

Gloria MuñozRamírez

Sulla strada verso Acteal, neltratto tra Chenalhó e Chalchihuitán, si sentono degli spari. La popolazione èper strada. La tensione non se n'è mai andata da questa regione, dove ventianni fa i gruppi paramilitari assassinarono 45 indigeni tzotzil dell'organizzazioneLas Abejas.

Il conflitto è a causa delle terre.Gli uni e gli altri si dicono padroni delle mojoneras[cippi di confine - N.d.T.]. Le istanze governative spiccano per la loroassenza. A loro conviene che se la vedano tra indigeni, anche a schioppettate.A loro non importa, dicono i coloni di una regione che non riesce ad abituarsia vivere in mezzo agli spari.

In mezzo alla tensione si affacciaActeal, la comunità tzotzil che rappresenta uno dei livelli più alti diimpunità in Messico e nel mondo. Due decenni senza giustizia sono il contestoin cui la popolazione celebra Manuelito, l'ambasciatore di Acteal, quello cheraccontava barzellette, il migliore negli indovinelli e nei racconti, quelloche per anni ha accolto gli internazionalisti che arrivavano nella comunità perascoltare il racconto del massacro dei 45 indigeni. Questo venerdì sono cinqueanni che è morto a causa della negligenza medica, sommando la sua morte aquella delle vittime di un sistema che se non uccide a colpi di pistola ma lofa per mancanza di servizi sanitari.

L'omaggio a Manuel Vázquez Luna èparte della campagna "Acteal, Radice, Memoria e Speranza", a 20 annidal massacro e a 25 dalla fondazione di Las Abejas, l'organizzazione natacontro l'ingiustizia e che continua a lottare senza tregua. Questa campagna,annuncia Antonio Gutiérrez, è per alzare la voce, per denunciare quello checontinua a succedere, per continuare a cercare giustizia. Hanno iniziato amarzo e concluderanno a dicembre un processo di memoria e di denuncia. La cosacerta è che oggi gli assassini intellettuali di una delle più importantitragedie del Messico continuano ad essere impuni, mentre gli assassini reoconfessi sono stati liberati e perfino premiati con le terre.

Qui, come ad Ayotzinapa, la veritànon arriva, dicono nella semplice commemorazione dedicata a Manuelito. Oggi isopravvissuti celebrano la resistenza e l'organizzazione, e respingono le bugiedel governo. Il massacro non avvenne per un conflitto comunitario né religioso,ma perché parte di una strategia studiata dallo Stato. Assicurare la nonripetizione continua ad essere l'obiettivo. 

Manuelito non era molto visibile, maquello che ha seminato continuiamo a raccogliere, dice oggi Lupita, suasorella, consigliere del consiglio indigeno di governo, donna forte ecoraggiosa che nel massacro ha perso nove parenti.  

Oggi qui si celebra la vita. Decinedi bambini e bambine rompono una pignatta e ridono, perché così era Manuelito,giocherellone e burlone.

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