[Ezln-it] SupGaleano: Onorato di ascoltare tre generazioni di donne zapatiste

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Fri May 8 15:21:12 CEST 2015


Sub Galeano: È unonore ascoltare tre generazioni di donne dell’EZLN.“È un rivoluzionequotidiana che vede le donne in prima linea”.San Cristóbal delas Casas, Chiapas. 6 maggio. “Se una donnaveniva picchiata dal marito, non poteva reclamare. Se chiedeva aiuto alleautorità, queste non facevano giustizia. Eravamo umiliate, ci vergognavamo diessere donne”, ricorda la comandante Miriam, nel Seminario il Pensiero Criticodi fronte all'Idra Capitalista, esponendo la difficile strada che hanno dovutoe che devono percorrere le donne indigene affinché i loro diritti sianorispettati.La comandantazapatista ha ricordato che al tempo dei cacicchi, vivevano acasilladas con le loro famiglie all'interno delle tenute, dove nonerano rispettati e venivano trattati come oggetti. È per questo che moltefamiglie decisero di andare in montagna e formare una comunità per vivere fuoridalla tenuta. Purtroppo, una volta nel nuovo villaggio, anche se non c'era piùil padrone, c'erano pero i "padroncini", ovvero gli uomini di casa,"le donne vivevano rinchiuse come in una prigione", ha raccontatoMiriam."le donne leobbligano a sposare qualcuno contro la loro volontà. Poi ogni anno c'è unagravidanza, al marito non importa se la donna soffre. La donna si alza prestoper preparare il pranzo che il marito si porterà al lavoro, poi quando ilmarito torna a casa, se ne va a passeggio o a giocare e la donna resta sola, equando a notte fonda torna il marito, questo non le chiede come stai o se haibisogno di qualcosa", ha spiegato la ribelle zapatista. "quando si vaa qualche festa, vogliono che le donne restino con il capo chino e coperte conlo scialle, come se non fossimo niente", ha aggiunto. Da parte sua lacomandanta Rosalinda, seconda generazione di donne zapatiste, ha detto che apoco a poco, lavorando nelle diverse commissioni assegnatele, ha perso la paurae la vergogna. "La partecipazione delle donne è necessaria, abbiamo lostesso coraggio e la stessa forza degli uomini", ha aggiunto. Lacomandanta Dalia ha poi esternato: "gli uomini una volta erano deglistronzi, ed alcuni ancora lo sono, ma non tutti perché adesso le donne si fannorispettare". "È necessario partecipare all'organizzazione e formarealtre generazioni", ha aggiunto. Le giovanizapatiste Lisbeth e Selena, Terza generazione di donne zapatiste, hanno dettoche loro "non sanno come funziona con le autorità del malgoverno",perché sono cresciute con le proprie autorità autonome. Loro possono sceglierequello che vogliono essere, sia nell'area dell'educazione, salute, mezzi dicomunicazione o come autorità, ci sono diversi compiti che come donne possonosvolgere", hanno aggiunto. Nello stesso tempo hanno affermato di esserecoscienti dell'influenza che hanno sui giovani i grandi mezzi di comunicazioneriguardo il modo di vestire, di comperare ed il modo di fare. Inoltre si rammaricanoche i giovani che non sonno nell'organizzazione emigrino in altri stati ecambino completamente i loro usi e costumi.Nel suo interventoil subcomandante Galeano ha dichiarato che le donne non solo devono lottarecontro il sistema, "ma contro di noi, gli uomini".Dal Kurdistan èarrivato quindi il messaggio di resistenza della gente della montagna e delfuoco, in particolare delle donne. Rivendicando il diritto di continuare adesistere, che cosa è la vita senza libertà? si chiede Havin Güneser, del Kurdish Freedom Movement. Le prime unitàguerrigliere formate solo da donne in grado di prendere le proprie decisionisono nate agli inizi degli anni '90. "La donna è la prima linea, perquesto è necessario abbattere il muro che ci schiaccia. Siamo le crepe nelmondo, e queste crepe si devono incontrare e diventare sempre piùprofonde", afferma l'attivista sociale.Karla Quiñones, diNew York, racconta la difficile situazione delle donne immigrate negli StatiUniti che in maggioranza non sanno leggere né scrivere e quindi restanoisolate. I governi di Stati Uniti e Messico usano le deportazioni secondoconvenienza in modo che le lavoratrici non si organizzino e non abbianodiritti. Di fronte a questa situazione, Quiñones si pronuncia per ladecentralizzazione e per comunità di immigranti con governi autonomi.Mariana Favela,appartenente al Movimento #Yosoy132, riprendendo quanto detto da Havin Güneser,segnala che se la donna è la prima linea, è anche la prima resistenza. (…). Silvia Federici,dall’Argentina, invia il suo contributo scritto “nell'economia globalecapitalista, una delle caratteristiche dello sfruttamento delle donne è ladifesa delle terre comunitarie proprio da parte delle donne, perché gli uominisono emigrati. "È una rivoluzione quotidiana che vede le donne in primalinea", afferma.Márgara Millán sichiede: che cosa possiamo proporre, non solo per opporsi, ma per costruirequalcosa di diverso? Silvia Marcos nella sua relazione riprende il filosofoLuis Villoro, segnalando che "l'utopia è già qui, vive nellozapatismo". Rispetto alla relazione tra donne e uomini, concorda con il mottozapatista: siamo uguali perché siamo differenti. Sottolinea inoltre il lavorodelle donne nelle Giunte di Buon Governo zapatiste dove svolgono un ruoloimportante nelle decisioni, accordi e soluzioni che si prendono.Nella paginadi Radio Zapatistatutti gli audio della seduta del Seminario: AUDIO RADIOZAPATISTAComandantazapatista MiriamHavin Güneser, Movimiento de Liberación KurdoKarla QuiñonezSilvia FedericiMárgara MillánSylvia MarcosComandantaRosalindaComandantaDaliaCompañera basede apoyo LisbetSubcomandanteInsurgente Galeano

  
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