[Ezln-it] La CIDH concede misure cautelari al detenuto Patishtan
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Mon May 28 13:14:03 CEST 2012
La Jornada – Sabato 26 maggio 2012
La CIDH concede misure cautelari al detenuto Patishtán
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las
Casas, Chis., 25 maggio. La Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) ha annunciato il
conferimento di misure cautelari urgenti (MC 77/12) in favore del prigioniero
di coscienza Alberto Patishtán Gómez, per il grave pericolo che corrono la sua
vita e la sua salute a causa del peggioramento di un glaucoma non curato.
Questo, mentre aumentano le umiliazioni ed i maltrattamenti contro il
professore tzotzil che ora riferisce di essere stato rapato nella prigione di
Guasave, Sinaloa, dove si trova da ottobre.
La CIDH ha
sollecitato il governo del Messico ad istruire le autorità competenti per
realizzare gli esami medici che permettano di valutare la salute del detenuto
ed offrirgli il trattamento adeguato.
Da parte sua,
il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (Frayba) ricorda che
nonostante le riforme all'articolo primo della Costituzione, il governo non
rispetta l'obbligo di rispettare, proteggere e garantire i diritti umani
riconosciuti dalla Costituzione e dagli strumenti internazionali che ha firmato
e ratificato.
Patishtán,
aderente dell’Altra Campagna, riferisce in una lettera: Con profondo
dispiacere, quando mi tocco la testa rapata, mi rendo conto che le autorità che
parlano del rispetto dei diritti umani non fanno altro che demagogia politica
per ingannare. Le autorità del carcere di Guasave hanno agito non solo contro
la mia volontà ed attentando contro la mia dignità di indigeno ed essere umano,
ma anche contro i miei usi e costumi perché da secoli, come indigeni, portiamo
i capelli di lunghezza normale per proteggerci durante il lavoro nei campi, ed
oggi guardandomi riflesso in un pezzo di lamiera che funge da specchio non ho
potuto evitare di versare una lacrima, pensando che la mia famiglia mi vedrà
totalmente senza capelli, questo è un ulteriore scherno al quale mi trovo
sottoposto come rappresaglia per la lotta che sto sostenendo per la mia
libertà. Ancora per quanto, signori governanti, dovremo sopportare queste
vessazioni? Non è la giustizia che ho chiesto. Esigo ancora una volta
l'immediata liberazione di noi de La Voz del Amate e Solidarios de la Voz del
Amate ed il rispetto dei nostri usi e costumi.
Di fronte a
questo, il Frayba ha condannato le recenti azioni del governo federale che
violano l'accesso alla giustizia e alla difesa del detenuto. Dopo aver
dimostrato il suo ingiustificato trasferimento dal Chiapas a Sinaloa ordinato
dal segretario di Governo, Noé Castañón León, il Centro ha presentato un
ricorso che è stato accolto favorevolmente con l'ordine del suo ritorno
immediato nella prigione di San Cristóbal.
Ciò
nonostante, il governo federale ha continuato ad ostacolare il ritorno e la
liberazione presentato un nuovo ricorso che è stato rimesso al tribunale
collegiale di Cancun, Quintana Roo, 'affinché in aiuto ai lavori di questo
tribunale, detto organo giurisdizionale pronunci la sentenza corrispondente'
". Questo, secondo il Frayba, è un palese impedimento all'accesso alla
giustizia del governo federale, in complicità con quello del Chiapas, a danno
di Patishtán, che a giugno compirà 12 anni di reclusione.
http://www.jornada.unam.mx/2012/05/26/politica/015n1pol
(Traduzione "Maribel" -
Bergamo)
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