[Ezln-it] Paz y Justicia scatena la guerra a San Patricio
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Tue Sep 20 12:48:29 CEST 2011
La Jornada – Lunedì 19
settembre 2011
Il Centro
dei Diritti delle Donne del Chiapas (Cdmch) dice che Paz y Justicia sta
scatenando la guerra a San Patricio
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de
las Casas, Chis. 18 settembre. Il Centro dei Diritti
delle Donne del Chiapas (Cdmch) accusa "i paramilitari di Paz y
Justicia", il PRI ed il PVEM "del clima di guerra contrainsurgente
scatenato il giorno 7 ed accresciuta con inusitata violenza il giorno 13 contro
la comunità San Patricio, municipio autonomo La Dignidad", da parte di
coloni dei municipi ufficiali di Sabanilla e Tila.
La situazione di
assedio armato e persecuzione contro San Patricio, nella zona nord dello stato,
ha generato diversi pronunciamenti di allarme e solidarietà, e la convocazione
della Rete contro la Repressione di una mobilitazione nazionale ed
internazionale il prossimo 22 settembre.
Le donne del
Cdmch si uniscono alle proteste "per queste aggressioni che terrorizzano
le abitanti della regione, attraverso cui si vogliono sottrarre ai compagni
zapatisti le terre recuperate dai proprietari terrieri e che coltivano per il
loro sostentamento quotidiano".
L'organizzazione
sostiene: "In particolare denunciamo Paz y Justicia che, con l'appoggio
del governo e dell'Esercito federale, imperversa da 15 anni nella zona nord,
attaccando le comunità organizzate e quelle zapatiste, trasformando le donne in
bottino di guerra, per porre fine alla giusta ribellione zapatista e di tutti i
contadini che si oppongono alle politiche neoliberiste".
Secondo la Cdmch,
"nella congiuntura elettorale, gruppi priisti come Paz y Justicia assumono
una posizione belligerante per riprendere il potere della regione e dello
stato, facendo conoscere, con i fatti accaduti a San Patricio, le intenzioni
del PRI, alleato col PVEM, di recuperare con la violenza e a qualunque prezzo,
il potere politico nei municipi e nelle regioni abitate dagli zapatisti".
Da parte sua, la
Rete contro la Repressione, formata da collettivi dell'Altra Campagna,
respingono le aggressioni e sostengono che "la violenta pressione che esercitano
con impunità i paramilitari" è tale per provocare l'abbandono delle terre
da parte delle basi zapatiste. "La minaccia di ucciderli è un'ulteriore
dimostrazione della strategia paramilitare, dissimulata da tutti i livelli di
governo", per continuare la guerra contro i popoli zapatisti.
"Chi da
diversi luoghi del Messico e del mondo ammira e rispetta il degno percorso
zapatista, ha visto che le istituzioni sanno solo generare violenza e guerra, e
sappiamo che i responsabili di quello che potrà succedere a San Patricio sono i
governi federale e statale, ed i presidenti municipali di Sabanilla, Jenaro
Vázquez López, e di Tila, Sandra Luz Cruz Espinoza”.
Nella sua
convocazione ad una "mobilitazione nazionale ed internazionale"
questa settimana, la Rete denuncia l'incremento delle aggressioni contro le
comunità zapatiste. "Da luglio ad oggi, le giunte di buon governo hanno
denunciato pubblicamente più di sei aggressioni realizzate da gruppi di stampo
paramilitare o con direttivi paramilitari come la ORCAO".
Il caso di San
Patricio "è molto grave, poiché i compagni sono assediati da forze
paramilitari e si teme per la loro vita". Quanto sopra "contrasta con
le dichiarazioni del governo statale di aver progredito nella soluzione
pacifica dei problemi e col disarmo dei vecchi gruppi armati, che ora si
presentano sotto altri nomi e sigle, ma con le stesse persone alla guida e la
compiacenza dei poliziotti e dei titolari dei malgoverni".
Per la Rete,
"questo clima di minaccia fisica vuole distruggere l'autonomia zapatista
che è uno schiaffo per chi è a capo delle istituzioni, perché mentre queste
spendono migliaia di milioni di pesos
nella guerra contro l'insicurezza, sono i territori zapatisti le zone più
sicure del paese, e quelle che escono dalla miseria in cui sono stati cacciati
comunità e popoli indios".
Lo scorso 15
settembre, durante la celebrazione nell'ambasciata messicana di Parigi per il
"Grido della dipendenza", come l'hanno ribattezzato, alcuni
collettivi francesi hanno distribuito alle centinaia di presenti, informazioni
"su cosa c'è dietro la guerra del governo di Calderón e sulle aggressioni
paramilitari contro le basi zapatiste a San Patricio". http://www.jornada.unam.mx/2011/09/19/politica/031n1pol
(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)
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