[Ezln-it] Spari contro basi dell'EZLN

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Wed May 11 14:35:20 CEST 2011



La Jornada – Mercoledì 11
maggio 2011

Elementi dell’Ejército de Dios sparano contro basi
dell’EZLN

Hermann Bellinghausen

Il popolo
organizzato di Mitzitón, aderente all’Altra Campagna, ha denunciato aggressioni
e spari da parte di elementi del cosiddetto Ejército
de Dios durante e dopo la marcia delle basi di appoggio dell'EZLN e
dell'Altra Campagna nel centro di San Cristóbal de las Casas, Chiapas,sabato
scorso.

Di fronte alla
massiccio mobilitazione zapatista e dell'Altra Campagna, sostengono gli
indigeni, "il governo risponde subito alla nostra dimostrazione di
organizzazione civile e pacifica dell'unica maniera che conosce: con la
violenza, oggi per mano dei suoi paramilitari, domani con la sua polizia".

Gli ejidatarios
riferiscono che quel giorno si sono uniti alla Marcia Nazionale per la
Giustizia e contro l'Impunità, "vicino ai nostri compagni basi di appoggio
zapatisti dei cinque caracoles aderenti
all'Altra Campagna; 120 uomini e donne siamo andati a San Cristóbal, il resto
delle famiglie sono rimaste in comunità a svolgere le loro attività
quotidiane".

Intorno alle 13
"alcune compagne stavano pascolando le pecore su terreni che confinano con
la 31 Zona Militare di Rancho Nuevo", quando hanno iniziato a sparare
contro di loro. "Sono riuscite a vedere due paramilitari aggressori, ma
hanno riconosciuto solo il figlio di Roberto Vicente Pérez, noto paramilitare
padrone dell'autoveicolo utilizzato nell'attacco che abbiamo subito il 13
febbraio, e che grazie all'impunità e complicità del malgoverno è libero anche
se ci sono molte prove dell'attacco armato ed un compagno è stato gravemente
ferito".

Passate le 19 di
sabato, "stavamo rientrando dalla marcia quando abbiamo sentito quattro
detonazioni". Un'ora dopo, "i paramilitari hanno esploso altri
spari". I poliziotti appostati nella comunità "dicevano di aver
riferito della situazione al loro comandante, ma a noi dicevano che erano
petardi". Due aggressori sono stati riconosciuti: Andrés Jiménez Hernández
Segundo e Pascual Zainé Díaz Jiménez. Ce n'era un altro, "ma non sappiamo
se ce n'erano altri".

Alle 21,
aggiungono, "Gregorio Gómez Jiménez, leader dei paramilitari dell'Ejército de Dios, col suo camioncino da
casa sua percorreva la strada internazionale e la strada sterrata, come se
cercasse qualcuno di noi. Ancora adesso continuano la tensione e le
minacce".

Ricordano che il
3 maggio la stampa locale ha pubblicato la dichiarazione del delegato della
Segreteria di Comunicazioni e Trasporti, Ernesto Jáuregui Asomoza, che diceva
che il progetto dell'autostrada San Cristóbal-Palenque "non è morto e che
sarà realizzato come è stato tracciato".

Denunciano:
"Deve essere per questo e perché vedono che siamo organizzati e non siamo
soli, ci vogliono provocare, torturare, reprimere ed assassinare affinché
smettiamo di difendere il nostro territorio. Il malgoverno di Juan Sabines e di
Felipe Calderón deve pensare che in questo modo noi siamo presi solo dalla
paura e da difenderci dai paramilitari, ma non dimentichiamo i motivi della
nostra lotta, i notri diritti di popoli indigeni, la difesa della nostra terra
e territorio e la costruzione della nostra autonomia". http://www.jornada.unam.mx/2011/05/11/index.php?section=politica&article=017n1pol

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)

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