[Ezln-it] Divieto di diffusione di annunci sessuali in Messico
nodosolidale at autistici.org
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Wed Mar 30 02:40:51 CEST 2011
Riceviamo, traduciamo ed inoltriamo dalla Brigata di Strada,
organizzazione autonoma di lavoratrici sessuali;
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Divieto di diffusione di annunci sessuali in Messico:
http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=2088
Il divieto di pubblicare annunci sessuali aumenterà il livello di
estorsione che alimenta la tratta e lo sfruttamento sessuale
In questo modo aumenterà il lavoro sessuale sulle strade
DIVIETO DI DIFFUSIONE DI ANNUNCI SESSUALI IN MESSICO
- Lo spirito "umanistico" del decreto si scontra con la realtà
messicana.
- Rende clandestina l'offerta di sesso commerciale e la pone nelle mani
degli sfruttatori del sesso.
- Istituzionalizza la tratta sessuale, cosa che dichiara di voler
contrastare.
JAIME MONTEJO dell'agenzia indipendente Noti-calle.
Messico, DF, 22 marzo 2011 - E’ positivo il fatto che la 61°
Legislatura della Camera dei Deputati Federali istituzionalizzi la
tratta di persone ai fini dello sfruttamento sessuale, approvando il
decreto presentato dalla Commissione dei Diritti Umani di tale
istituzione.
Questa è la buona intenzione dello spirito umanista del decreto,
sicuramente lodevole, che mira a sanzionare coloro che promuovono la
tratta di persone tramite annunci pubblicati sui media, come stampa e
web.
Spirito umanista che si scontra con l'attuale realtà messicana: oltre
all'abituale estorsione da parte dei funzionari pubblici di cui le
lavoratrici sessuali sono oggetto in tutto il paese, queste hanno a che
fare con gli imprenditori del sesso che si appropriano dei guadagni del
loro lavoro; inoltre recentemente il narcotraffico ha imposto loro
ulteriori "trattenute" su ciò che guadagnano. Ora le lavoratrici
dovranno anche versare una quota in "mani ignote", che permettano loro
di guadagnarsi da vivere nell'ambito del sesso commerciale.
Secondo il decreto che modifica l'articolo 5 della Legge per Prevenire
e Sanzionare la Tratta di Persone commetterà il reato di tratta chiunque
diffonda o contratti gli spazi di diffusione di annunci di questo tipo,
che in genere includono la pubblicità dei servizi sessuali.
Tale articolo è stato modificato in questo modo: "Chiunque contratti
pubblicità tramite qualsiasi mezzo di comunicazione, così come chiunque
pubblichi annunci che corrispondano alle caratteristiche del reato di
tratta di persone, verrà sanzionato in conformità a quanto disposto
dall'articolo 6 della presente legge."
Finalmente tutte le fazioni del parlamento si ritrovano in un accordo
senza precedenti nel paese, e possono rendere realtà i propri sogni di
politici con vocazione di papponi: piegare le lavoratrici sessuali che
lavorano per proprio conto, che finora avevano la possibilità di
pubblicare annunci su giornali, riviste e siti web, senza la mediazione
di nessun altro sfruttatore nella trattativa sessuale che non fosse il
mezzo di comunicazione usato per la propria pubblicità.
Nessuno nega che tali annunci rappresentino un vero affare, e che molti
giornali ottengano guadagni milionari da questi proventi. Non si nega
neppure che alcuni inserzionisti contrattino per un solo giorno 50 o più
annunci in un solo giornale. E' fuori ogni dubbio che ci siano anche
annunci che vogliono attrarre giovani ragazze e donne per somministrare
servizi sessuali.
La questione è che non c'è un solo tipo di prostituzione, come
affermano le abolizioniste femministe, cattoliche o cristiane; e neppure
tutte le persone che esercitano il lavoro sessuale sono emancipate, come
affermano le protettrici di Sullivan , di Tlalpan, di La Merced, della
zona rosa del Distretto Federale o dei nuovi centri notturni che si
trovano fra via Lázaro Cárdenas e il centro del DF.
La legislatura federale non ha mai voluto ascoltare la voce delle
lavoratrici sessuali. Non le ha mai convocate per ascoltare le loro
opinioni; non ha mai considerato l'impatto funesto che questa norma
giuridica avrà sulla prevenzione dell'Hiv/Aids. L'unica parola che hanno
ascoltato è stata quella di coloro che pensano di "salvare le vittime
della prostituzione".
Il problema è che non tutte le lavoratrici sessuali sono vittime, come
si vuole far credere, né tutte sono schiave di papponi. Sfruttate sì,
come ogni persona che si veda obbligata a vendere la propria forza
lavoro per guadagnarsi da vivere, in qualsiasi settore si trovi
costretta a farlo.
La Brigada Callejera de Apoyo a la Mujer “Elisa Martínez” A.C.,
organizzazione della società civile dedicata alla difesa dei diritti
umani e civili delle lavoratrici sessuali, conosce entrambe le scuole di
pensiero. Tuttavia entrambe le posizioni sono riduzioniste e mostrano
solo una parte di quella che è la realtà del commercio sessuale.
E' curioso che una proposta abolizionista come questa di vietare la
pubblicazione di annunci sessuali ottenga in realtà il risultato di
facilitare e promuovere la tratta di persone ai fini dello sfruttamento
sessuale; così come lo fanno i funzionari anti tratta del governo della
Procura Generale di Giustizia del Distretto Federale (PGJ DF), o della
Procura Generale della Repubblica, che finiscono con il rendere ancora
più clandestino il lavoro sessuale - che sia schiavo, servile,
retribuito o no.
Il Decreto e le relative operazioni di polizia lasciano nelle mani di
pochi e tra l'altro assai disonesti le persone che lavorano per conto
proprio, anche da poco. E che ora dovranno vedersela con i sostenitori e
le sostenitrici di questa iniziativa legislativa: siano essi deputati,
senatori, delegati (come Agustín Torres di Cuauhtémoc), presidenti di
municipio, avvocati per delitti a sfondo sessuale o avvocati specialisti
di tratta sessuale, capi di polizia; perché possano lavorare come ai
tempi della Direzione Federale di Sicurezza della Segreteria di Governo,
che perseguitava guerriglieri, militanti per la giustizia sociale e
lavoratori/trici del sesso, con brutalità e odio estremo.
Le opzioni per lavorare nel sesso saranno dover "trattare" con un
imprenditore del sesso, cercare l'appoggio di "procacciatori” di clienti
con buoni contatti fra i funzionari politici di turno, "appoggiarsi" a
qualche legislatore o ricorrere al crimine organizzato per poter vendere
servizi sessuali senza il disturbo di tali disposizioni.
In ogni caso il risultato è lo stesso: una maggior clandestinità del
lavoro - cosa che alleggerirà le coscienze di cattolici, cristiani e
femministe grazie al principio dell’”occhio non vede, cuore non duole”.
Oltre a questo, aumenteranno le quote di estorsione che le lavoratrici
sessuali saranno costrette a pagare e molte di loro dovranno ricorrere
ad offrire i propri servizi sessuali in strada, governata da papponi e
protettrici della vecchia scuola dello sfruttamento sessuale e della
tratta di persone.
Come recita un detto il cammino all’inferno – in questo caso l’inferno
della tratta a fini di sfruttamento sessuale – è lastricato di buone
intenzioni, come il decreto che modifica la Legge per Prevenire e
Sanzionare la Tratta di Persone, che determina come grave delitto la
contrattazione di spazi pubblicitari o la diffusione di annunci di
servizi sessuali.
Tradotto da: Nodo Solidale
http://www.autistici.org/nodosolidale/
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