[Ezln-it] Pericoloso difendere i diritti umani in Messico

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Tue Jun 21 15:14:01 CEST 2011



La Jornada – Martedì 21
giugno 2011

“Pericoloso”
difendere i diritti umani in Messico, denuncia il Centro Digna Ochoa

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de
las Casas, Chis., 20 giugno. La difesa dei diritti umani nel nostro paese oggi è "un lavoro
pericoloso", sostiene il Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa (CDHDO).
"Coloro che si occupano di questioni che riguardano l'ambiente, i diritti
delle donne, contadini, giornalisti, migranti e indigeni,  ricevono quotidianamente minacce
all'integrità fisica e psicologica loro e delle loro famiglie". La
situazione "è in continuo peggioramento"..

Il centro che
opera nella città di Tonalá, ha annunciato oggi una "campagna nazionale ed
internazionale contro la persecuzione giudiziaria e la criminalizzazione di
avvocati ed attivisti sociali in Messico", che inizierà il prossimo
giovedì 23. Chiede inoltre la sospensione della persecuzione contro il suo
direttore, Nataniel Hernández Núñez, dovuta principalmente all'accompagnamento
dell'organizzazione alle proteste del Consiglio Regionale Autonomo della Zona
Costa, aderente all'Altra Campagna.

In Messico -
aggiunge il CDHDO - "c'è la guerra", non solo quella
"disastrosa" contro il crimine organizzato, bensì una "contro la
gente e le sue lotte per una vita degna; gente che non vuole più essere
continuamente calpestata e trattata come merce o delinquente". Si
ripetono, dunque, le storie di ingiustizia ed impunità. "La persecuzione e
la repressione sono il modo in cui il governo di qualunque livello affronta i
popoli che si organizzano per difendere le proprie terre e risorse".

Ed aggiunge: “C'è
la lotta per vendere e possedere le risorse. Quello che disturba i piani del
potere e del denaro sono i popoli che difendono il loro stile di vita ed il
loro lavoro, che vivono e preservano risorse, terre, acqua”.

In Chiapas c'è il
caso, "tra molti altri", di Nataniel Hernández, direttore del centro
che ha accompagnato "i lavori e la lotta del Consiglio Autonomo Regionale
della Zona Costa". E' stato fermato in due occasioni, "una con accuse
di ordine statale e la seconda per reati federali". Ciò rivela "la
strategia di persecuzione contro il compagno e la repressione contro la gente
che si organizza e lotta". Hernández Núñez affronta "più di cinque
processi penali assolutamente costruiti e viziati, l'ulteriore dimostrazione
che in Messico la giustizia non esiste, prevale l'impunità".

Per dimostrare
che "non è solo, come nessuno altro che a difesa del suo popolo e dei suoi
diritti alza la voce e si organizza", insieme a "compagni e compagne
nel paese e nel mondo", il centro annuncia la sua campagna nazionale ed
internazionale.

Questa chiederà
"la cancellazione della minaccia giuridica contro gli attivisti sociali ed
i difensori comunitari dei diritti umani", in particolare la cancellazione
dei processi "del governo messicano contro il compagno Nataniel, che sono
parte di una strategia per fermare il lavoro di osservazione ed accompagnamento
del CDHDO". Nello stesso tempo, si pronuncerà per il rispetto delle
garanzie individuali e collettive in Messico. http://www.jornada.unam.mx/2011/06/21/politica/020n1pol

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)

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