[Ezln-it] EZLN saluta don Samuel Ruiz

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu Jan 27 08:04:50 UTC 2011



COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDO
GENERALE DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE.  

MESSICO.  

  

Gennaio 2011  

  

Al Popolo Del Messico:

 

Il Comitato
Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell'Esercito Zapatista di
Liberazione Nazionale esprime il suo cordoglio per la morte del Vescovo Emerito
Don Samuel Ruiz García.  

  

Nell'EZLN
militano persone di diversi credi religiosi e non credenti, ma la statura umana
di questo uomo (e di chi, come lui, camminano dalla parte degli oppressi, degli
sfruttati, dei disprezzati) ci induce ad esprimere la nostra parola.

 

Anche se non sono
state poche né superficiali le differenze, i disaccordi e le distanze, oggi
vogliamo rimarcare l'impegno ed il percorso che non sono solo di un individuo,
bensì di tutta una corrente all'interno della Chiesa Cattolica.  

  

Don Samuel Ruiz
García non si è distinto solo per un cattolicesimo praticato tra e con i
diseredati, con la sua squadra ha formato anche una generazione di cristiani
impegnati in questa pratica della religione cattolica. Non solo si è
preoccupato per la grave situazione di miseria ed emarginazione dei popoli
originari del Chiapas, ma ha anche lavorato, insieme all'eroica squadra
pastorale, per migliorare quelle condizioni di vita e morte.

 

Quello che i
governi di proposito hanno dimenticato per coltivare la morte, si è fatto
memoria di vita nella diocesi da San Cristóbal de Las Casas.  

  

Don Samuel Ruiz
García e la sua squadra non solo si sono impegnati per raggiungere la pace con
giustizia e dignità per gli indigeni del Chiapas, ma hanno inoltre rischiato e
rischiano la loro vita, libertà e beni in questo cammino mozzato dalla superbia
del potere politico.  

  

Già da molto
prima della nostra sollevazione nel 1994, la Diocesi di San Cristóbal ha subito
la persecuzione, gli attacchi e le calunnie dell'Esercito Federale e dei
governi statali di turno.

 

Al meno da Juan
Sabines Gutiérrez (ricordato per il massacro di Wolonchan nel 1980) e passando
per il Generale Absalón Castellanos Domínguez, Patrocinio González Garrido,
Elmar Setzer M., Eduardo Robledo Rincón, Julio César Ruiz Ferro (uno degli
autori del massacro di Acteal nel 1997) e Roberto Albores Guillén (già noto
come "el croquetas"), i
governatori del Chiapas hanno perseguitato chi nella diocesi di San Cristóbal
si opponeva ai loro massacri ed alla gestione dello Stato come fosse una tenuta
porfirista.

 

Dal 1994, durante
il suo lavoro nella Commissione Nazionale di Intermediazione (CONAI) in
compagnia delle donne e degli uomini che formavano quell'istanza di pace, Don
Samuel ricevtte pressioni, vessazioni e minacce, compreso attentati contro la
sua vita da parte del gruppo paramilitare mal chiamato "Paz y
Justicia".  

  

E come presidente
della CONAI Don Samuel, nel febbraio del 1995, subì anche una minaccia di
arresto.  

  

Ernesto Zedillo
Ponce de León, come parte di una strategia di distrazione (tale e quale come
ora) per occultare la grave crisi economica nella quale lui e Carlos Salinas de
Gortari avevano sprofondato il paese, riattivò la guerra contro le comunità
indigene zapatiste.

 

Mentre lanciava
una grande offensiva militare contro l'EZLN (peraltro fallita), Zedillo
attaccava la Commissione Nazionale di Intermediazione.  

  

Ossessionato
dall'idea di distruggere Don Samuel, l'allora il presidente del Messico, ed ora
impiegato delle multinazionali, approfittò dell'alleanza che, sotto la tutela
di Carlos Salinas de Gortari e Diego Fernández de Cevallos, si era stretta tra
il PRI ed il PAN.  

  

In quelle date,
in una riunione con la cupola ecclesiale cattolica, l'allora Procuratore
Generale della Repubblica, il panista e fanatico dello spiritismo e della
stregoneria più volgare, Antonio Lozano Gracia, brandì di fronte a Don Samuel
Ruiz García un documento con il mandato di cattura nei suoi confronti.

 

E si racconta che
il procuratore laureato in Scienze Occulte fu affrontato dagli altri vescovi,
tra loro Norberto Rivera, chi si alzarono in difesa del titolare della Diocesi
di San Cristóbal.  

  

L'alleanza
PRI-PAN (alla quale si uniranno poi in Chiapas il PRD ed il PT) contro la
Chiesa Cattolica progressista non si è fermata lì. Dai governi federale e
statale si sono favoriti attacchi, calunnie ed attentati contro i membri della
Diocesi.  

  

L'Esercito Federale
non è rimasto dietro. Mentre finanziava, addestrava ed equipaggiava i gruppi
paramilitari, si diffondeva la tesi che la Diocesi seminava la violenza.  

  

La tesi di allora
(e che oggi è ripetuta da idioti della sinistra da scrivania) era che la Diocesi
aveva formato le basi ed i quadri della direzione dell'EZLN.

 

Un segno
dell'ampia dimostrazione di questi argomenti ridicoli si ebbe quando un
generale mostrò un libro come prova del legame tra la Diocesi ed i
"trasgressori della legge".  

  

Il titolo del
libro incriminante è "Il Vangelo secondo San Marcos".  

  

Oggigiorno quegli
attacchi non sono cessati.  

  

Il Centro dei
Diritti Umani "Fray Bartolomé de Las Casas" riceve continuamente
minacce e persecuzioni.

 

Oltre ad essere
stato fondato da Don Samuel Ruiz García e di essere di spirazione cristiana, il
"Frayba" ha come "aggravante" il credere nell'Integrità ed
Indivisibilità dei Diritti Umani, nel rispetto della diversità culturale e nel
diritto alla Libera Determinazione, nella giustizia integrale come requisito
per la pace, e nello sviluppo di una cultura del dialogo, tolleranza e
riconciliazione, nel rispetto della pluralità culturale e religiosa.  

  

Niente di più
fastidioso di questi principi.

 

E questa moelstia
arriva fino al Vaticano, dove si opera per dividere la diocesi di San Cristóbal
de Las Casas in due, in modo da diluire l'opzione tra, per e con i poveri, nel
conformismo che lava le coscienze col denaro. Approfittando del decesso di Don
Samuel, si riattiva questo progetto di controllo e divisione.  

  

Perché là in alto
sanno che l'opzione per i poveri non muore con Don Samuel. Vive ed agisce in
tutto quel settore dalla Chiesa Cattolica che ha deciso di essere coerente con
quello che si predica.

 

Nel frattempo, la
squadra pastorale, e specialmente i diaconi, ministri e catechisti (indigeni
cattolici delle comunità) subiscono le calunnie, gli insulti e gli attacchi dei
neo-amanti della guerra. Il Potere rimpiange i suoi giorni di dominio e vede
nel lavoro della Diocesi un ostacolo al ripristino del suo regime di forca e
coltello.  

  

La grottesca
sfilata di personaggi della vita politica locale e nazionale davanti al feretro
di Don Samuel non è per onorarlo, ma per verificare, con sollievo, che è morto;
ed i mezzi di comunicazione locali esprimono false condiglianze ma in realtà
festeggiano.

 

Al di là di tutti
gli attacchi e cospirazioni ecclesiali, Don Samuel Ruiz García e le/i cristian@
come lui, hanno avuto, hanno ed avranno un posto speciale nel cuore scuro delle
comunità indigene zapatiste.  

  

Ora che è di moda
condannare tutta la Chiesa Cattolica per i crimini, gli eccessi, le commistioni
ed omissioni di alcuni dei suoi prelati… 


  

Ora che il
settore autodenominato "progressista" si sollazza a si fa  scherno della Chiesa Cattolica tutta…

 

Ora che si
incoraggia a vedere in ogni sacerdote un pederasta potenziale o attivo…  

  

Ora sarebbe bene
tornare a guardare in basso e trovare lì chi, come prima Don Samuel, ha sfidato
e sfida il Potere.  

  

Perché qust@
cristiani credono fermamente che la giustizia deve regnare anche in questo
mondo.  

  

E così lo vivono,
e muoiono, in pensieri, parole ed opere.

 

Perché sebbene
sia vero che nella Chiesa Cattolica ci sono Marciales ed Onésimos, c’erano e ci
sono anche Roncos, Ernestos, Samueles, Arturos, Raúles, Sergios, Bartolomés,
Joeles, Heribertos, Raymundos, Salvadores, Santiagos, Diegos, Estelas,
Victorias, e migliaia di religios at s e secolari che, stando dalla parte della
giustizia e della libertà, stanno dalla parte della vita.  

  

Nell'EZLN,
cattolici e non cattolici, credenti e non credenti, oggi non solo onoriamo la
memoria di Don Samuel Ruiz García.  

  

Anche, e
soprattutto, salutiamo l'impegno conseguente de@ cristian@ e credenti che in
Chiapas, in Messico e nel Mondo, non stanno nel silenzio complice di fronte
all'ingiustizia, né restano immobili di fronte alla guerra.  

  

Don Samuel se ne
va, ma rimangono molti altre, molti altri che, in e per la fede cattolica
cristiana, lottano per un mondo terreno più giusto, più libero, più democratico,
cioè, per un mondo migliore.  

  

Salute a loro,
perché anche dalle loro pene nascerà il domani. 


  

  

LIBERTÀ!  

GIUSTIZIA!  

DEMOCRAZIA!  

  

Dalle montagne
del Sudest Messicano. Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario
Indigeno-Comando Generale dell'EZLN.

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)




      
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