[Ezln-it] Offensiva antizapatista

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Mon Jan 10 12:11:35 UTC 2011



Los
de Abajo

 

Offensiva
antizapatista

Gloria Muñoz Ramírez

 

Il prossimo 12
gennaio si compiono 17 anni dalla storica marcia di cui fu protagonista la
società civile per chiedere il cessate il fuoco dell'Esercito federale contro
le comunità indigene zapatiste che in Chiapas si erano ribellate quella prima
alba del 1994. Una marcia per la pace che inondò lo zócalo della capitale ed
obbligò l'allora presidente Carlos Salinas de Gortari a decretare la
sospensione delle ostilità. L'EZLN fece la sua parte e da allora ha mantenuto
il suo impegno di continuare la lotta per la via pacifica. Non così il governo
ed i suoi complici.

 

Il 12 gennaio
diventò il simbolo della partecipazione collettiva e della solidarietà tra
popoli. Lo zapatismo è l'unico movimento in Messico che può vantarsi di avere
costruito e mantenuto un movimento globale che condivide la sua causa e ha
saputo rispondere in molte occasioni alle offensive dei diversi governi. E
questo momento non è l'eccezione.

 

Di fronte alla
campagna iniziata lo scorso 1° gennaio con la pubblicazione di un comunicato
scritto da un'ipotetico membro dell'EZLN che ha rivendicato a questo movimento
la paternità del sequestro di Diego Fernández de Cevallos, l'indignazione è
esplosa in molte parti del mondo. Negli oltre tre lustri di vita pubblica
dell'EZLN non è mai stata messa in dubbio la sua legittimità e tanto meno la
sua etica, e così praticamente nessuno ha creduto all'autenticità del
comunicato. Ma non è questo il problema, bensì le intenzioni della sua
divulgazione che non sono altro che l'incremento alle ostilità contro i popoli
in resistenza.

 

Intellettuali,
sindacati, organizzazioni e collettivi di Messico, Argentina, Brasile, Uruguay,
Colombia, Ecuador, Venezuela, Canada, Stati Uniti, Stato Spagnolo, Italia,
Austria, Grecia, Francia, Svizzera, Olanda, Germania e Slovenia, tra altri,
hanno diffuso una dichiarazione in cui respingono le notizie diffuse non solo
contro l'EZLN, ma anche contro il movimento sociale e pacifico che unisce le
organizzazioni e gli individui che formano L'Altra Campagna.

 

Quello che si
vuole fare, avvertono nella dichiarazione collettiva, "è un nuovo attacco,
con la speranza che questa volta siano creduti e che serva per facilitare una
nuova scalata di aggressioni contro le comunità zapatiste, e nel contempo
criminalizzare e reprimere ogni tipo di protesta, lotta sociale ed anticonformismo
con le cattive ed impuni pratiche del governo messicano, le sue istituzioni e
sbirri".  

  

E concludono:
"… possono essere sicuri che non sono soli. Faremo particolare attenzione
a quello che potrà accadere nei prossimi giorni e settimane". (L'indirizzo
di posta elettronica per inviare firme di appoggio all'EZLN è: contacto at cedoz.org). http://www.jornada.unam.mx/2011/01/08/index.php?section=politica&article=014o1pol

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)




      
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