[Ezln-it] Felipe Arizmendi: urgente riprendere gli Accordi di San Andres

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Wed Feb 16 15:48:47 UTC 2011



La Jornada – Mercoledì 16
febbraio 2011

Felipe
Arizmendi: Il mancato riconoscimento degli Accordi di San Andrés porterà nuovi
scontri

Per gli
zapatisti sono vigenti, dice il vescovo a 15 anni dalla loro firma

Elio Henríquez. Corrispondente. San Cristóbal de
Las Casas, Chis., 15 febbraio. Gli accordi di San
Andrés, firmati 15 anni fa, il 16 di febbraio 1996, non devono restare "
congelati", ha dichiarato il vescovo Felipe Arizmendi Esquivel, che ha
chiesto "a tutte le parti di aprire la loroa mente ed il loro cuore e di
mettersi nei panni degli indigeni per riconoscere i diritti che spettano
loro".

In unìintervista
collettiva, ha aggiunto che i trattati sono delle linee per avanzare, poiché
con gli accordi internazionali che il Messico ha firmato su diritti indigeni,
la Costituzione federale "ne risulta un poco azzoppata".

Arizmendi
Esquivel sostiene che conflitti come quello successo nei giorni scorsi per la
disputa del botteghino alle Cascate di Agua Azul, tra ejidatarios priisti ed
aderenti all'Altra Campagna di San Sebastián Bachajón, municipio di Chilón -
che ha provocato un morto, due feriti e 10 arresti - sono conseguenza
dell'inadempimento degli accordi firmati dal governo federale e l'Esercito
Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) il 16 febbraio 1996.

"Per chi non
è dell'EZLN, questi accordi non valgono, anche c'è chi li mette in pratica,
anche giuridicamente; ma gli zapatisti li considerano validi, e questo crea
confronti che possono arrivare allo spargimento di sangue che tutti deploriamo.
Per questo conviene che si riprenda il tema", afferma il gerarca
cattolico.

(…)

Ha aggiunto che
"non possiamo pensare che oggi siano assunti come si firmarono allora,
perché alcune forze politiche non si fidano e pensano che se si approvassero
così come sono questo produrrebbe una frattura nazionale, si legittimerebbero
alcuni poteri che danneggerebbero la nazione, e quindi che bisogna discuterli,
ma i fratelli zapatisti non hanno mai pensato di fondare un altro paese, ma di
essere messicani come tutti, ma riconoscendo che gli indigeni hanno diritti
molto particolari per la loro storia e cultura, e noi insistiamo affinché si
riprendano quegli accordi come base per continuare nei dialoghi".

Secondo Arizmendi
Esquivel, "la cosa peggiore che può succedere è una rottura totale del
dialogo, perché sappiamo che in questo caso si attiverebbero i mandati di
cattura che furono sospesi durante i negoziati, ed in questo momento,
ufficialmente il dialogo non è sospeso, ma in pausa, ma è per questioni
puramente giuridiche; i pratica è come se non ci fosse niente". http://www.jornada.unam.mx/2011/02/16/index.php?section=politica&article=025n2pol

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)




      
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